Basiti.
Ecco come restiamo quando ci capita di sentire le dichiarazioni
farneticanti dei pidiel-forzaitalioti. Ma anche sconcertati, perché
in un paese di evasori totali che si difendono dicendo di non aver
ammazzato nessuno, ma di aver solo evaso le tasse, si respira aria di
incosciente golpe strisciante. Soprattutto indignati, perché
incontriamo pensionati rincoglioniti che leggono per strada,
impunemente, il Giornale e ci diciamo che se dovessimo arrivare a
quella età, in quelle condizioni, meglio un purificatore suicidio.
Kafka ci andrebbe a nozze nell'Italia del 2013. Potrebbe sentirsi
quasi un profeta, visto che di Gregor Samsa in questa nazione ne
esistono a migliaia, non tutti però sanno che fine ha fatto Gregor
in Metamorfosi... Sono venti anni che Silvio golpeggia, e ieri sera
da Santoro (incanutito), gli italiani hanno potuto rendersi conto di
che pasta erano, e sono, gli uomini del Cavaliere. È bastato
ascoltare la storia penosa e inquietante (questa sì) dell'ex
senatore Sergio De Gregorio, per capire in che modo Silvio abbia
tenuto per le palle sessanta milioni di italiani investendo qualche
milione di euro e incassandone altrettanti moltiplicati per mille.
Povero Belpietro! Non sapendo che pesci pigliare si è rifatto ai
metodi brunettiani della sovrapposizione vocale, con poca resa visto
che De Gregorio nei panni della vittima pentita, ha intenerito un
popolo di piagnoni ad libitum. Perché nessuno, come gli italiani, sa
piangere non avendo nulla su cui farlo. Siamo un popolo di guitti e
di teatranti, di Arlecchini e Pulcinelle, di buffoni senza palle e di
uomini (e donne purtroppo) senza spina dorsale. Blateriamo. Quanto ci
piace farlo! Perché onestamente ci riesce difficile argomentare un
pensiero compiuto. Qualcuno dirà che Silvio è riuscito a realizzare
almeno una parte del Piano di rinascita per l'Italia, e noi siamo
d'accordo: ha rimbambito in modo irreversibile una intera nazione,
anche se con qualche isola di sana rivolta. E questi, i
pidiel-forzaitalioti, continuano a gridare ancora al golpe dopo che
il loro capo, per fottere Prodi, mise in piedi addirittura il piano
Libertà per l'Italia, sulla scia di quello “Solo” per combattere
i comunisti. Ma di questi fatti, che i vecchi del Pd conoscono
benissimo, nessuno parla e poi non potrebbero, visto che Prodi lo
hanno silurato anche loro. Povero Professore! Lui ci provò a farci
vivere in modo normale, ma il “Piano Solo” non poteva essere
fermato e Licio Gelli telefonava, mandava messaggi, lettere accorate
ogni giorno, e Silvio non poteva esimersi dall'essergli fedele. I
giudici piduisti gli avevano salvato il culo già parecchie volte.
Idem, gli ufficiali della Guardia di Finanza che quando non erano
corrotti erano massoni infedeli. Quello che ci consola è il leggere,
e sentire, sempre di più, giorno dopo giorno, che il fronte dei
falchi forzaitalioti non è così compatto. Ieri, il parlamentare
Naccarato del Gal, ha dichiarato che c'è il pericolo di una
maggioranza silenziosa al Senato. Delle dimissioni di Quagliariello e
di Lupi, ad esempio, non si ha traccia così come preoccupa (Silvio)
il silenzio di Roberto Formigoni la cui fine, senza l'ombrello
parlamentare, potrebbe essere drammatica. Questo è l'unico momento
della nostra storia nel quale una maggioranza silenziosa avrebbe
anche la nostra (inutile) benedizione. Tutto pur di rendere un po'
più respirabile l'aria parlamentare. Poi, per far fuori anche i 101
zozzoni c'è tempo.
I più grandi evasori del Bel Paese si annidano proprio nei meandri dell'apparato burocratico o, per lo meno, ne è complice.
RispondiEliminaCe lo spiega il fatto che, quel grande imprenditore recentemente scovato con 1200 dipendenti che non pagava nessuna tassa, come ha potuto evadere per così tanto tempo senza che nessuno se ne accorgesse?
Tante piccole aziende, artigiani e bottegai sono costretti a chiudere a causa dei continui controlli, come: ispettorato del lavoro, INPS, INAIL, ufficio igiene e vessazioni dei sindacati.
Quindi è chiaro che gli enti preposti al controllo, e si sa di quale estrazione politica si tratta, sono molto impegnati a rincorrere i topolini, ma non vedono o non vogliono vedere gli elefanti.
Se si vuole accusare Berlusconi di evasione ed intrallazzi, si vuole distruggere quella fonte che sostiene riccamente funzionari nulla facenti, politici chiacchieroni e pensionati d'oro.
Se il regime riuscirà a disfarsi delle sue aziende, come da tempo sta cercando di fare col cosiddetto "conflitto di interessi", le quali sono tra le poche rimaste che sostengono il sistema Italia, sarà molto difficile sottrarci da un sistema di guerra civile.
- da CocoMind.com - La voce del dissenso