Ci
abbiamo messo il refrain, perché della zecchino-dorata canzone
rilanciata da Cristina D'Avena (la stessa interprete di mille anni fa), quel cazzo di ritornello ci torna
sempre in testa e lo fischiettiamo pure (demenza senile), anche
quando non dovremmo. Però, tanto per rimanere sulla terra
traballante chiamata Italia, gli ultimi fatti della politica ci
ricordano proprio quel refrain, solo che in questo caso i moscerini
sono due: per tenersi compagnia. Spieghiamo. Il risultato di questa
manfrina fatta di lacrime che scendono copiose sulle guance di tutti,
ma proprio tutti, è che il primo ottobre, mentre una volta si
tornava a scuola con il fiocchetto e il grembiulino, oggi aumenterà
l'Iva di un punto: dal 21 al 22 per cento; e questo è il primo
ullallà. Il secondo, per essere cantato, dovrà aspettare dicembre,
quando i cittadini italiani pagheranno l'Imu. È sì. Perché il
risultato del fallimentare tentativo di salvare un qualsiasi
pregiudicato, con sulle spalle anche la devastazione ventennale di una
nazione, sarà proprio questo. Però vedete, la storia è talmente
scontata che non possiamo esimerci dal supporre una grande recita,
uno psicodramma scritto a più mani per, da una parte recuperare quel
maledetto 0,1 per cento di sforamento del 3 per cento di deficit
consentito dalla UE, dall'altra per nascondere l'assoluta mancanza di
idee su come trovare i 3-4 miliardi che servono per l'Iva, l'Imu,
la Cig e la Cid. Belzebù ci ha insegnato che a pensar male si fa
peccato ma quasi sempre ci si azzecca, e stavolta ci sembra uno di
quei casi in cui pensare a un grande inciucio, per salvare la faccia
da una magra colossale, non comporti una lira di danno, al massimo
l'accusa di vaneggiamento fantapolitico. Chi continuerà a pagare il vezzo di Silvio
di considerarsi ancora un macho statista che da 55 giorni non dorme
perdendo 11 chili? Ma les italiens, porco boia. Contro la crisi si
sono schierati tutti: vescovi, imprese, Fondo Monetario
Internazionale e la stessa UE. Roba da non crederci, dopo venti anni
è la prima volta che i vescovi italiani non sono d'accordo con
Silvio. È vero che non l'hanno detto espressamente, ma il fatto di
essersi schierati contro una eventuale crisi di governo, sta a
testimoniare che stavolta cercheranno almeno di prendere le distanze
dal loro maggior benefattore. Continuano le dichiarazioni
farneticanti, tutte con lo sguardo fisso e un po' da matti nelle
telecamere, dei quacquaracquà pidiellini. Non ci credono manco loro
a quello che dichiarano, figuriamoci gli italiani.
SIAMO UN PAESE di NAVIGANTI ALLA DERIVA
RispondiEliminaIn cerca di un faro che non c’è
Sballottati come fuscelli nella tempesta mediatica. Le voci delle sirene offuscano le menti dei marinai Portando la nave senza nocchiere verso gli scogli.
DOVREMMO metterci i tappi nelle orecchie e andare avanti
alla ricerca del nuovo da plasmare sperando che l’odissea abbia fine.
Il Declino de Le Generazioni del dopo guerra cresciute nell'opulenza
Sono divise in due Categorie classe politica serva delle lobby e i succubi (Beoti )
Troppo presi da droga divertimenti diete e stronzate varie
Non si sono resi conto che il declino è iniziato negli anni 80 con l’evento al Governo di B.Craxi Il debito pubblico è incominciato ha crescere a dismisura
Naufragando Con L’ultimo Governo di SB suo delfino.
Che per fare i suoi interessi ha dato il colpo di grazia.
RICORDO che dopo il boom economico Dopo lotte e tanta fame il Popolo Incominciò ha fare due pasti completi (al giorno) + la colazione come i benestanti.
I GIOVANI apatici Senza lottare a poco a poco si fanno riportare in dietro di 60 anni .
Con falsi valori riescono ha fare breccia nelle vostre teste (istruite)?
Cosa che a suo tempo non ha funzionato con noi analfabeti.
( Dico noi anche se io personalmente mi sento un privilegiato
Avendola seconda elementare)
Il Tutto è Servito ha ricreare senza lotte e/ a vostre spese ( e sacrifici ) Un nuovo boom Economico solo per i disonesti che ci hanno Governato (e le lobby che rappresentano)
Vanificando cosi tutti i sacrifici fatti dai vostri Padri Riportando il tutto al punto di partenza.
( Non credo che la storia si possa ripetere)
La vostra indolenza non vi permetterà di aiutare i vostri figli .
( Come stanno facendo i vostri Padri dà più di 30 anni )
Vi siete accorti troppo tardi che pur avendo un lavoro non riuscite ad arrivare alla terza settimana del mese.
Là differenza fra la nostra generazione e la vostra ? noi non digiunavamo per fare le diete digiunavamo perché spesso non c’era nemmeno il pane.
Quello che manca alle generazioni nate nel dopo guerra?
Dispiace dover dire che siete nella stragrande maggioranza dei Perdenti nati
L’umiltà non sapete cosa sia siete privi di valori
vi esaltate osannando i vostri aguzzini difendendoli a spada tratta mentre nel loro privato ridono di voi. Perché Non sapete distinguere il bene dal male
Senza rendervi conto che i perdenti siete voi Non chi lotta con orgoglio per abbatterli.
LE GENERAZIONI FUTURE SE CONFRONTERANNO I SACRIFICI FATTI DAI VECCHI
CAPIRANNO CHE DAGLI SBAGLI SI IMPARA.
VITTORIO