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altrimenti andremo tutti nella Valle di Giosafat, e sarà il giudizio universale”. Lo ha detto
chiaro e tondo, ieri, l'Innominabile, mentre i componenti della
Giunta per le elezioni andavano a riunirsi per l'ultimo saluto, dal
sapore dell'addio, a Silvio. Siamo in piena repubblica presidenziale
anche se la nostra Costituzione non la prevede come forma di regime
possibile, anche se fino all'altro ieri il Presidente della
Repubblica rappresentava poco più di un ufficiale dell'anagrafe. E
per tutto il suo primo mandato, l'Innominabile questo ha fatto,
limitandosi a mettere la firma sotto decreti che gridano ancora
vendetta al cospetto di dio e dell'umanità dolente. Lanciato il
monito, i guaglioni del Pd hanno ritenuto buono e giusto assecondare
il desiderio del nonno e, d'accordo con i pidiellini che avevano
completamente sbagliato l'approccio alla linea difensiva del Capataz,
hanno corretto le richieste in corsa e ottenuto un altro, salutare
rinvio (a giovedì). Il fatto è che in questa repubblica scalcinata
e scalcagnata (lo spread spagnolo intanto è tornato sopra a quello
italiano), tutto ciò che si discute pubblicamente non ha valore.
Dopo venti anni di berlusconismo (che hanno praticamente svuotato e
fiaccato l'essenza stessa della rappresentatività parlamentare) in
cui le decisioni si prendevano ad Arcore o a Villa Certosa alla
presenza di un Topolanek perennemente infoiato, l'abitudine di
discutere le leggi e i provvedimenti nei luoghi deputati è diventata
un optional stanco. “In Parlamento si perde solo tempo”, amava
dire il più grande statista dell'epoca repubblicana, così, con i
soliti quattro, decideva le sorti della nazione standosene con i
piedi in ammollo nella piscina. Poi Fini lo ha lasciato e Silvio si è
reso conto che o in quel Parlamento c'erano i numeri che gli
permettevano i pediluvi o correva il rischio di tornarsene a casetta.
In quel momento ha capito che, nonostante i fan pidini, non poteva
sempre farsi i cazzi suoi. Purtroppo però, il “metodo Silvio”
era già entrato di forza nel cuore dello Stato e allora, all'alba di
un vecchio Quirinale, si è iniziato a seguirne gli esempi. Ecco
Monti. Ecco LettaLetta. Ecco le moral suation. Ecco i moniti e i
cazziatoni. Ecco il desiderio che si trasforma in volere. Ecco il
popolo dei Bravi pronto a seguire il Capo fino alla fine perché,
qualora non lo si fosse capito, questo matrimonio ha da continuare.
Il lavoro sottotraccia dei diplomatici, quasi si dovessero trovare
gli arsenali delle armi chimiche siriane, consiste nel convincere (con
l'aiuto dei figli) Berlusconi Silvio a dare le dimissioni. Il passo
successivo sarà quello della grazia che cancellerà la pena
definitiva ma non quella accessoria. Per cui, niente più elezioni
per il Capataz ma piena e totale agibilità politica. Insomma, Silvio sarà il
Beppe Grillo di Forza Italia. Ci riesce semplice capire come i
rinvii, che probabilmente si susseguiranno a oltranza, servono solo a
far capire a Silvio che è meglio percorrere la strada delle
dimissioni, perché un'altra maggioranza è pronta e non è detto
che, come quella attuale, voglia continuare a tutelare i suoi
interessi. La posta in gioco a questo punto, è solo la salvaguardia
delle sue imprese. Silvio dovrà prendere atto (i suoi figli lo hanno
fatto da un pezzo), che una crisi manderebbe a ramengo il suo impero
già fortemente penalizzato in borsa dopo i rumors del “muoia
Sansone...”. E poi diciamolo, al di là delle belle parole, i
pidini non hanno nessuna voglia di tornare a votare. Dopo venti anni
di totale asservimento, il fatto stesso di avere un democristiano di
sinistra (sic!) Capo del governo, li ha ringalluzziti. LettaLetta lo
ha detto: “Viviamo in un paese in cui la straordinarietà
solitamente diventa ordinarietà”. Il fatto è che non vogliono
pacificarci, solo normalizzarci. Buongiorno Italia...
Più di duemila anni sono passati
RispondiEliminada quando il più grande anarchico comunista è stato ucciso.
Il suo concetto di fratellanza è stato tradito da chi doveva divulgare il suo credo.
Favorendo a chi Governa su un piatto d’argento L’eliminazione del concetto anarchico Come? Sfruttandolo per governare mascherato dà Democrazia
Pertanto il pensiero anarchico nato dopo è violenza gratuita che aggiunge caos al caos.
Purtroppo l'egoismo domina il mondo annebbiando le menti dei pigri
per questo tutto cambia a parole ma nella sostanza tutto resta come prima
( quando va bene)
il pensiero anarchico comunista è come l'utopia non sarà mai unitario.
Se cosi fosse quell'uno per cento che domina il mondo senza violenza
Lo potremmo spodestare dando vita al sogno utopico del MESSIA
Quello di un mondo migliore. VITTORIO