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lunedì 9 settembre 2013

Silvio in ansia, oggi la Giunta. Attentatuni a Violante, quattro gocce d'acqua scambiate per Sarin

In un'altra nazione, la riunione della Giunta delle Elezioni del Senato si concluderebbe nel giro di pochi minuti. Dopo avergli ritirato il passaporto, a Silvio verrebbe anche annullata la tessera di Parlamentare della repubblica e amen, föra (versione corretta del termine secondo la Treccani) di ball. Invece no! Fra ricorsi alla Corte di Giustizia, revisioni del processo e, in subordine, domanda di grazia al Presidente della Repubblica, appello motu proprio a Papa Francesco, protesta al Consiglio di Sicurezza dell'Onu, supplica alla Presidenza Mondiale di Amnesty International e istanza al WWF in qualità di unico sopravvissuto di una razza in via di estinzione, Silvio è ancora sulla breccia. Lo ha detto anche 'O Schiattamuort: “I giochi non finiscono qui” e ha prontamente candidato Roma alle Olimpiadi del 2024. Prima della decadenza effettiva del Cavaliere da senatore della repubblica, occorrerà attendere la metà di ottobre, questo il calcolo molto verosimile del FattoQuotidiano di ieri. Nel frattempo LettaLetta tirerà avanti annunciando riprese a ogni piè sospinto (Saccomanni ha parlato ieri di fine 2014 per un segno “più” pieno), mentre tutto il resto o non si muoverà perché, fateci caso, a fronte di annunci roboanti nulla si muove o, se accadrà, l'andamento sarà quello della Ferrari di Alonso di questi tempi: lento. Per saperne di più o, meglio, per capire come andranno le cose da qui in avanti, basterà attendere la fine della riunione di oggi pomeriggio della Giunta del Senato. L'aspetta Silvio, l'aspetta LettaLetta, la aspettano in tanti meno che gli italiani, i quali, a fronte dell'ennesimo attacco verso una giustizia giusta, fanno spallucce, non si muovono, non protestano, ancora rincoglioniti dal sole agostano di una estate da dimenticare. E proprio per alleviare le calure di Luciano Violante, ieri alla festa del Pd di Genova, un militante ha pensato di aspergerlo con un po' d'acqua minerale. Saputa la notizia, ci siamo immaginati un gavettone di proporzioni najesche, invece è stato solo un quarto di bottiglietta rovesciato sulla testa del più grande giurista degli ultimi 150 anni. E dire che, dopo aver sognato Palmiro che tentava di falciargli le gambe e di dargli qualche martellata sulle palle, il presidente Violante aveva fatto un parziale passo indietro affermando: “Inutile perdere tempo, per il caso Berlusconi non c'è niente da fare, deve mollare”. Evidentemente, la retromarcia è stata tardiva e quello che doveva essere un gavettone, si è trasformato in un semplice getto d'acqua under control. A proposito, come saprete, sempre ieri, a Cernobbio c'è stato lo show di Gianroberto Casaleggio. Fra un mare di ovvietà e una platea di politici che prendevano appunti, Gianroberto ha preteso che l'incontro avvenisse a porte chiuse (alla stampa naturalmente) per illustrare ancora una volta il suo ideale di mondo gaiano. Se non ci fosse stato l'americano Michael Slaby, “guru” della campagna elettorale di Barack Obama a rispondergli colpo su colpo, ci mancava poco che a Casaleggio il gruppo dei politici e dei banchieri in gita domenicale, non tributasse una standing ovation. Ma non perché condividessero il progetto casaleggiano di un mondo diverso, perché sanno che con i “radicali” loro vanno a nozze. Lo stesso trattamento lo avevano riservato a Bertinotti qualche anno fa, e tutti sanno che fine ha fatto il 35ore-Fausto. Con i radicali l'impresa è facile: basta lasciarli parlare, loro si riempiono di parole fino a soffocare. 

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