Translate

martedì 17 settembre 2013

E Forza Italia. Rinasce oggi il grande imbroglio. Intanto Silvio fa secco Alfano, mentre Occhetto dice di D'Alema...

È questione di ore e il marchio industriale di Forza Italia tornerà a brillare nel firmamento del mercato politico italiano. Dell'house party di Silvio, di come e perché è nato, di quello che ha significato per questo povero paese di teledipendenti, abbiamo scritto fiumi di parole. E, tanto per dimostrare quel minimo di coerenza che non guasta mai, altrettanti fiumi di parole avevamo scritto sul Silvio imprenditore, sulla sua idea di televisione, sullo scempio che stava facendo della cultura. Parole, com'è facile dedurre, rimaste lettere morte. Però, da parte nostra ci abbiamo provato, non ci siamo riusciti visto che l'interregno è durato venti anni, ma nessuno potrà mai accusarci di connivenze sospette. Sapete, c'è chi dice che la coerenza sia una gran puttana, ovviamente con tutto il rispetto per le puttane, eppure siamo convinti (questione d'età?) che rappresenti ancora un valore assoluto, oggi più di ieri e così nei secoli dei secoli. Amen. Finito il pistolotto clerico-politico, torniamo a noi. Il ritorno di Forza Italia ha già fatto una vittima illustre. 'O Schiattamuort è stato infatti esautorato dai suoi incarichi all'interno del Pdl, in poche parole non è più il segretario di un partito morto. Tutto questo è avvenuto, come nella migliore tradizione dei partiti padronali, senza uno straccio di congresso, senza che nessun delegato abbia revocato le deleghe a Angelino, senza che nessun collegio dei probiviri ne abbia dichiarato la decadenza. Lo aveva anticipato Danielona, alla quale Angelino sta simpatico come la fame allo stomaco, lo ha certificato Silvio il quale, motu proprio, ha assegnato le deleghe che furono dell'ex segretario, al grande manovratore degli affari sporchi e vero deus ex machina dell'onorevole-mercato: Denis Verdini. E la stessa fine di Alfano, tolti dalle palle senza se e senza ma, corrono il rischio di farla i ministri favorevoli alla continuazione della grosse koalition, mentre apprendiamo dagli organi stampa che cinque di loro hanno già rimesso il mandato direttamente nelle mani di Silvio: non in quelle di LettaLetta che li ha proposti né in quelle dell'Innominabile che li ha nominati. In sfregio a qualsiasi dettato costituzionale (continua il silviesco scempio della Carta), i pidiellini continuano a comportarsi come se il Capo fosse un illibato educando, il tutto in nome di una fedeltà talmente sospetta da far nascere il dubbio che sotto sotto ci siano fior di ricatti e scheletri negli armadi a gogò. Se come ormai tutti prevedono, questa sera la Giunta per le elezioni voterà a favore della decadenza di Silvio, si scopriranno le carte del gioco. L'impressione che abbiamo è quella riportata su questo blog una decina di giorni fa, il governo LettaLetta non cadrà, Silvio andrà ai servizi sociali e tornerà fra nove mesi pronto alla pugna. A meno che, la Corte d'Appello di Milano non decida altrimenti.
Sul FattoQuotidiano di ieri erano riportati alcuni stralci dell'autobiografia di Achille Occhetto, uscita da poco. Occhetto scrive di Massimo D'Alema e, diciamolo, non ne da un giudizio lusinghiero, anzi. Il fatto è che le storie che racconta l'ex segretario del Pds sono note, come note sono le conseguenze della devastante politica del leader maximo, traducibile nello sfascio totale della sinistra italiana e nell'ammirazione perpetua di Silvio Berlusconi. Occhetto, a un certo punto, fa riferimento ai 101 traditori del partito, quelli che hanno silurato Prodi. E, pur senza ammetterlo esplicitamente, fa capire che dietro la manovraccia ci sia proprio lui (ovviamente non da solo), Massimo D'Alema, il leader che ha fregato di brutto tutti coloro che a sinistra hanno provato a contrastarlo, rimediando però legnate clamorose da tutti quelli di destra che non solo lo hanno contrastato ma anche sonoramente battuto. Gli arroganti, furbi come volpi ma ignoranti e ciechi come talpe, combinano disastri. Combinarli però solo contro la propria parte politica, ha un non so che di perverso. Di diabolico. Insomma, non ci sorprenderebbe affatto che un giorno, gli spagnoli dedicassero anche a Massimo D'Alema una statua al Parco del Buen Retiro, magari sulla stessa diagonale di quella a Lucifero

1 commento:

  1. CRONOLOGIA
    Grazie Silvio del tuo milione di posti di lavoro promessi alla tua discesa in campo.

    Peccato che troppo preso ha fare i tuoi interessi
    Non ti sia accorto che i posti di lavoro sono non 1 ma 3 milioni.
    Non di occupati ma di disoccupati.
    NIENTE di NUOVO
    Si è rifatto vivo promettendo un nuovo miracolo al Popolo Italiano.

    Milano indaga sulla minorenne i giorni passano e la giustizia ristagna
    Nel frattempo è stato condannato per evasione fiscale.

    Leggendo i commenti postati sui i blog come da copione
    Le allodole abbagliate da gli specchietti abboccano
    Difendendo a spada tratta il loro Cesare.

    Le opposizioni sembrano un disco incantato che si ripete
    i giorni passano in fretta ma niente cambia
    Se fossi un medico la mia diagnosi sarebbe la paziente ITALIA è in coma irreversibile.


    A questo punto la Parola dovrebbe spettare al Popolo visto che tutti quelli che hanno governato in questi ultimi 50 anni (bianchi rossi pagliacci ) ci hanno portato allo sfascio creando la crisi attuale.
    Grazie a tutti i beoti che lo difendono a spada tratta parlate di comunismo senza sapere cosa sia.
    Dovreste (Cercare ) di aprire la vostra mente e smettere di fare i giullari di corte. VITTORIO

    RispondiElimina