È
questione di ore e il marchio industriale di Forza Italia tornerà a
brillare nel firmamento del mercato politico italiano. Dell'house
party di Silvio, di come e perché è nato, di quello che ha
significato per questo povero paese di teledipendenti, abbiamo scritto
fiumi di parole. E, tanto per dimostrare quel minimo di coerenza che
non guasta mai, altrettanti fiumi di parole avevamo scritto sul Silvio
imprenditore, sulla sua idea di televisione, sullo scempio che stava
facendo della cultura. Parole, com'è facile dedurre, rimaste lettere
morte. Però, da parte nostra ci abbiamo provato, non ci siamo
riusciti visto che l'interregno è durato venti anni, ma nessuno
potrà mai accusarci di connivenze sospette. Sapete, c'è chi dice
che la coerenza sia una gran puttana, ovviamente con tutto il
rispetto per le puttane, eppure siamo convinti (questione d'età?)
che rappresenti ancora un valore assoluto, oggi più di ieri e così
nei secoli dei secoli. Amen. Finito il pistolotto clerico-politico,
torniamo a noi. Il ritorno di Forza Italia ha già fatto una vittima
illustre. 'O Schiattamuort è stato infatti esautorato dai suoi
incarichi all'interno del Pdl, in poche parole non è più il
segretario di un partito morto. Tutto questo è avvenuto, come nella
migliore tradizione dei partiti padronali, senza uno straccio di
congresso, senza che nessun delegato abbia revocato le deleghe a
Angelino, senza che nessun collegio dei probiviri ne abbia dichiarato
la decadenza. Lo aveva anticipato Danielona, alla quale Angelino sta
simpatico come la fame allo stomaco, lo ha certificato Silvio il
quale, motu proprio, ha assegnato le deleghe che furono dell'ex
segretario, al grande manovratore degli affari sporchi e vero deus ex
machina dell'onorevole-mercato: Denis Verdini. E la stessa fine di
Alfano, tolti dalle palle senza se e senza ma, corrono il rischio di
farla i ministri favorevoli alla continuazione della grosse
koalition, mentre apprendiamo dagli organi stampa che cinque di loro
hanno già rimesso il mandato direttamente nelle mani di Silvio: non
in quelle di LettaLetta che li ha proposti né in quelle
dell'Innominabile che li ha nominati. In sfregio a qualsiasi dettato
costituzionale (continua il silviesco scempio della Carta), i
pidiellini continuano a comportarsi come se il Capo fosse un illibato
educando, il tutto in nome di una fedeltà talmente sospetta da far
nascere il dubbio che sotto sotto ci siano fior di ricatti e
scheletri negli armadi a gogò. Se come ormai tutti prevedono, questa
sera la Giunta per le elezioni voterà a favore della decadenza di
Silvio, si scopriranno le carte del gioco. L'impressione che abbiamo
è quella riportata su questo blog una decina di giorni fa, il
governo LettaLetta non cadrà, Silvio andrà ai servizi sociali e
tornerà fra nove mesi pronto alla pugna. A meno che, la Corte
d'Appello di Milano non decida altrimenti.
Sul
FattoQuotidiano di ieri erano riportati alcuni stralci
dell'autobiografia di Achille Occhetto, uscita da poco. Occhetto
scrive di Massimo D'Alema e, diciamolo, non ne da un giudizio
lusinghiero, anzi. Il fatto è che le storie che racconta l'ex
segretario del Pds sono note, come note sono le conseguenze della
devastante politica del leader maximo, traducibile nello sfascio
totale della sinistra italiana e nell'ammirazione perpetua di Silvio
Berlusconi. Occhetto, a un certo punto, fa riferimento ai 101
traditori del partito, quelli che hanno silurato Prodi. E, pur senza
ammetterlo esplicitamente, fa capire che dietro la manovraccia ci sia
proprio lui (ovviamente non da solo), Massimo D'Alema, il leader che
ha fregato di brutto tutti coloro che a sinistra hanno provato a
contrastarlo, rimediando però legnate clamorose da tutti quelli di
destra che non solo lo hanno contrastato ma anche sonoramente
battuto. Gli arroganti, furbi come volpi ma ignoranti e ciechi come
talpe, combinano disastri. Combinarli però solo contro la propria
parte politica, ha un non so che di perverso. Di diabolico. Insomma,
non ci sorprenderebbe affatto che un giorno, gli spagnoli dedicassero
anche a Massimo D'Alema una statua al Parco del Buen Retiro, magari
sulla stessa diagonale di quella a Lucifero.
CRONOLOGIA
RispondiEliminaGrazie Silvio del tuo milione di posti di lavoro promessi alla tua discesa in campo.
Peccato che troppo preso ha fare i tuoi interessi
Non ti sia accorto che i posti di lavoro sono non 1 ma 3 milioni.
Non di occupati ma di disoccupati.
NIENTE di NUOVO
Si è rifatto vivo promettendo un nuovo miracolo al Popolo Italiano.
Milano indaga sulla minorenne i giorni passano e la giustizia ristagna
Nel frattempo è stato condannato per evasione fiscale.
Leggendo i commenti postati sui i blog come da copione
Le allodole abbagliate da gli specchietti abboccano
Difendendo a spada tratta il loro Cesare.
Le opposizioni sembrano un disco incantato che si ripete
i giorni passano in fretta ma niente cambia
Se fossi un medico la mia diagnosi sarebbe la paziente ITALIA è in coma irreversibile.
A questo punto la Parola dovrebbe spettare al Popolo visto che tutti quelli che hanno governato in questi ultimi 50 anni (bianchi rossi pagliacci ) ci hanno portato allo sfascio creando la crisi attuale.
Grazie a tutti i beoti che lo difendono a spada tratta parlate di comunismo senza sapere cosa sia.
Dovreste (Cercare ) di aprire la vostra mente e smettere di fare i giullari di corte. VITTORIO