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mercoledì 13 novembre 2013

Altro che maltempo, la politica italiana è una tempesta. Manette, marchette, mignotte e mammasantissima

Tremonti continua a essere miseramente smentito. Con la cultura si mangia, eccome! Dopo i guadagni stratosferici del British Museum con i quattro cocci di Pompei ed Ercolano (che hanno attirato l'attenzione di mezzo milione di visitatori e un incasso di undici milioni di euro), segno che all'estero sanno valorizzare i beni artistici e culturali italiani mentre noi no, un'altra prova che la cultura rappresenta un buon investimento in tutti i sensi, ci arriva dall'Abruzzo, regione vicinissima alla nostra, dove negli ultimi anni le manette tintinnano che è un piacere. Dopo due giunte falcidiate dalla magistratura, con arresti spettacolari simili a vere e proprie retate, e indagati a gogò compreso l'attuale governatore Gianni Chiodi, berluschino doc (che ha ultimamente giustificato la costruzione delle new town scandalose all'Aquila affermando che la “fretta di dare un tetto ai terremotati” valeva bene il 158 per cento pagato in più per il calcestruzzo), l'altro ieri è toccato all'assessore alla cultura, un altro berluschino doc, Luigi De Fanis, finito in manette per concussione, truffa aggravata e peculato. Ai domiciliari è stata spedita anche la di lui segretaria particolare, tale Lucia Zigarello che, sembra, condividesse con il capo l'amore per lo champagne, gli alberghi di lusso e qualche petit cadeau sempre gradito. Nonostante fosse stato messo sull'avviso da una funzionaria della regione, Rosa Giammarco, “Assessore – dice l'impiegata al telefono – qua finiamo tutti in galera”, De Fanis, forte della convinzione che se lo avessero beccato avrebbe sempre potuto farsi passare per un perseguitato politico, ha continuato imperterrito a chiedere mazzette, il 10 per cento dei fondi erogati dalla Regione, tariffa unica, le 2.800 lire del self-godeur di Renato Pozzetto. E siccome non disponeva di grandi cifre, l'assessore si accontentava e consigliava ai richiedenti di gonfiare il preventivo. Le ultime bravate, 4mila euro chiesti a uno degli organizzatori del “Mario Nascimbene Award” e a quelli dei festeggiamenti per i 150 anni di Gabriele D'Annunzio, il Vate, che ha prestato il nome all'operazione che ha condotto in galera De Fanis. Con la cultura si mangia e, soprattutto, si beve champagne non pagandolo. E questa è la cultura al tempo di Silvio, quella che ha fatto dire a uno dei giovani falchetti intervenuti ieri sera alla cena di proselitismo che Danielona Santanchè ha organizzato per dare nuova linfa a Forza Italia: “Sono cresciuto a pane e Silvio e stasera sono qui”, che manco Luigi Tenco. Belli i ragazzotti di Forza Italia, eleganti nel loro completo giacca e cravatta. Quasi tutti provenienti dalla Luiss, quasi tutti affascinati dalla bravura manageriale del Capataz, quasi tutti figli di papà e di mammà, ieri sera hanno ricevuto la benedizione di Silvio in persona personalmente, che li ha invitati ad aprire nella loro città un circolo di Forza Italia, trampolino di lancio per una carriera all'insegna della cultura che fa mangiare, e bene, chi la sa utilizzare. Lavati, sbarbati, profumati e inquadrati, gli studenti della Luiss hanno capito che quella è la strada più breve per arrivare a un successo che è già, in fieri, all'interno delle famiglie di provenienza, Silvio non è che il sigillo. Non sappiamo se ieri sera i ragazzotti abbiano già ricevuto consigli su come far quattrini in tempo di crisi, quello che però sappiamo è come li faceva De Fanis. Finiamo questo post con una delle intercettazioni che hanno incastrato l'assessore, senza nessun commento.
Dalla Fiera del Libro di Torino del maggio scorso, l'assessore De Fanis chiama la segretaria: “Stiamo al Caffè Torino, ho offerto io una bottiglia di champagne”.
Lucia Zigarello: “Come al solito tu...”
Luigi De Fanis: “E che devo fare amore mio? Mo' vedo di pagarla con la carta della Regione, viene 130 euro la bottiglia... “
Lucia Zigarello: “Eh be', pagala con quella della regione... “
Luigi De Fanis: “Eh, a me piace fare così...”
Lucia Zigarello: “Eh...”
Luigi De Fanis: “Purtroppo chi nasce signore e dispendioso... è così...”
Lucia Zigarello: “Scusa ma pagala con quella della regione almeno una volta...”
Luigi De Fanis (in dialetto): “Io e te passem li guai, se stem uniti gli frecliem tutt, quadagnem quindici spende'm vent...” .

Amen.

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