Tremonti
continua a essere miseramente smentito. Con la cultura si mangia,
eccome! Dopo i guadagni stratosferici del British Museum con i
quattro cocci di Pompei ed Ercolano (che hanno attirato l'attenzione
di mezzo milione di visitatori e un incasso di undici milioni di
euro), segno che all'estero sanno valorizzare i beni artistici e
culturali italiani mentre noi no, un'altra prova che la cultura
rappresenta un buon investimento in tutti i sensi, ci arriva
dall'Abruzzo, regione vicinissima alla nostra, dove negli ultimi anni
le manette tintinnano che è un piacere. Dopo due giunte falcidiate
dalla magistratura, con arresti spettacolari simili a vere e proprie
retate, e indagati a gogò compreso l'attuale governatore Gianni
Chiodi, berluschino doc (che ha ultimamente giustificato la
costruzione delle new town scandalose all'Aquila affermando che la
“fretta di dare un tetto ai terremotati” valeva bene il 158 per
cento pagato in più per il calcestruzzo), l'altro ieri è toccato
all'assessore alla cultura, un altro berluschino doc, Luigi De Fanis,
finito in manette per concussione, truffa aggravata e peculato. Ai
domiciliari è stata spedita anche la di lui segretaria particolare,
tale Lucia Zigarello che, sembra, condividesse con il capo l'amore
per lo champagne, gli alberghi di lusso e qualche petit cadeau sempre
gradito. Nonostante fosse stato messo sull'avviso da una funzionaria
della regione, Rosa Giammarco, “Assessore – dice l'impiegata
al telefono – qua finiamo tutti in galera”, De Fanis, forte della
convinzione che se lo avessero beccato avrebbe sempre potuto farsi
passare per un perseguitato politico, ha continuato imperterrito a
chiedere mazzette, il 10 per cento dei fondi erogati dalla Regione,
tariffa unica, le 2.800 lire del self-godeur di Renato Pozzetto. E
siccome non disponeva di grandi cifre, l'assessore si accontentava e
consigliava ai richiedenti di gonfiare il preventivo. Le ultime
bravate, 4mila euro chiesti a uno degli organizzatori del “Mario
Nascimbene Award” e a quelli dei festeggiamenti per i 150 anni di
Gabriele D'Annunzio, il Vate, che ha prestato il nome all'operazione
che ha condotto in galera De Fanis. Con la cultura si mangia e,
soprattutto, si beve champagne non pagandolo. E questa è la cultura
al tempo di Silvio, quella che ha fatto dire a uno dei giovani
falchetti intervenuti ieri sera alla cena di proselitismo che
Danielona Santanchè ha organizzato per dare nuova linfa a Forza
Italia: “Sono cresciuto a pane e Silvio e stasera sono qui”, che
manco Luigi Tenco. Belli i ragazzotti di Forza Italia, eleganti nel
loro completo giacca e cravatta. Quasi tutti provenienti dalla Luiss,
quasi tutti affascinati dalla bravura manageriale del Capataz, quasi
tutti figli di papà e di mammà, ieri sera hanno ricevuto la
benedizione di Silvio in persona personalmente, che li ha invitati ad
aprire nella loro città un circolo di Forza Italia, trampolino di
lancio per una carriera all'insegna della cultura che fa mangiare, e
bene, chi la sa utilizzare. Lavati, sbarbati, profumati e inquadrati,
gli studenti della Luiss hanno capito che quella è la strada più
breve per arrivare a un successo che è già, in fieri, all'interno
delle famiglie di provenienza, Silvio non è che il sigillo. Non
sappiamo se ieri sera i ragazzotti abbiano già ricevuto consigli su
come far quattrini in tempo di crisi, quello che però sappiamo è
come li faceva De Fanis. Finiamo questo post con una delle
intercettazioni che hanno incastrato l'assessore, senza
nessun commento.
Dalla
Fiera del Libro di Torino del maggio scorso, l'assessore De Fanis
chiama la segretaria: “Stiamo al Caffè Torino, ho offerto io una
bottiglia di champagne”.
Lucia
Zigarello: “Come al solito tu...”
Luigi
De Fanis: “E che devo fare amore mio? Mo' vedo di pagarla con la
carta della Regione, viene 130 euro la bottiglia... “
Lucia
Zigarello: “Eh be', pagala con quella della regione... “
Luigi
De Fanis: “Eh, a me piace fare così...”
Lucia
Zigarello: “Eh...”
Luigi
De Fanis: “Purtroppo chi nasce signore e dispendioso... è così...”
Lucia
Zigarello: “Scusa ma pagala con quella della regione almeno una
volta...”
Luigi
De Fanis (in dialetto): “Io e te passem li guai, se stem uniti gli
frecliem tutt, quadagnem quindici spende'm vent...” .
Amen.
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