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giovedì 14 novembre 2013

Pur di mandare in pensione Silvio, i No-Cav tifano per Alfano e Cicchitto. È un delirio o no?

Stanotte c'è stato l'ennesimo incontro tra Berlusconi e Alfano per scongiurare la scissione dell'ex Pdl. Al momento non ne conosciamo gli esiti anche se, considerati gli stracci volati nelle ultime ore, la sensazione è quella che Dudù abbia azzannato i polpacci d'O Schiattamuort, provocando una serie infinita di bestemmioni da parte del vice premier. Situazione tutto sommato delirante, quella che si è venuta a creare nel monolite silviesco, perché sembra più un problema di ripicche covate astiosamente nel tempo, piuttosto che una spaccatura su valori e ideali che dovrebbero fare la differenza. Così, com'è successo quando Gianfranco Fini ha tentato di mettersi di traverso sulla strada della marcia trionfale di Silvio, i No-Cav hanno iniziato, più o meno apertamente, a tifare per “i governativi” del Pdl dimenticando chi sono, cosa hanno fatto in questi anni, il loro identikit personale e politico, i guasti causati alla democrazia con il loro lavoro puntuale e scientifico di demolitori di storia e di valori repubblicani. Ritrovarsi a tifare per Alfano, Quagliariello, Cicchitto, Sacconi, Formigoni, Lupi, Giovanardi (dio bono, Carlo Giovanardi!) è il segnale dello sfascio totale nel quale versa la politica in questo paese anestetizzato e privato di ogni dignità umana e sociale. Eppure accade, ed è una frase che sentiamo ripetere con sempre maggiore frequenza anche da alcuni amici: “Speriamo che Sacconi... “, ma Sacconi chi? Il demolitore dell'unità sindacale? Il marito di cotanta moglie madre di cotanti vaccini antiaviaria? Lo sfasciatore dello statuto dei lavoratori e della sicurezza nei luoghi di lavoro? Ma questi sono i personaggi per i quali dovremmo avere un occhio di riguardo e perfino un po' di simpatia? Siamo arrivati al punto che meglio di Silvio sono perfino i massacratori della socialità italica, una preferenza per il meno peggio che è sintomo di una disperante solitudine e non di una sana prospettiva. Ma le prospettive, ormai, sono tutte legate al democristiano di ferro che guida questo governo contro natura e che dovunque va, dice che la questione della quale si occupa in quel momento, è la “questione centrale”. LettaLetta lo ha detto nell'ordine: del lavoro, della disoccupazione, delle telecomunicazioni, dei trasporti, della cultura, dell'ambiente, della scuola e, ieri, pure dello sport. Tale a quale al suo modello ispiratore: Amintore Fanfani, l'inventore della “finanza differenziata” che pure ci portò all'Oscar alla Lira. E se uno non ci sta a santificare i governativi del Pdl, a chi dovrebbe rivolgere la sua attenzione, al Pd? Ai 5S? A Scelta Civica? Alla Lega? O all'appassito Vendola di Sel? L'impressione che ci sia una forza politica peggiore del Pdl che si chiama Pd, aumenta giorno dopo giorno e man mano che si avvicina la data delle primarie. Nelle prossime ore, Gianni Cuperlo sarà da queste parti, invitato da un circolo di marinai. Cuperlo è la fotografia esatta dell'apparatnik del Pd: grigio come la facciata del Politburo, plastificato come la mummia di Lenin. Fateci caso, è tale e quale: stessa pelle liscia, stesso sguardo spento, stessa postura, la medesima immobilità. Gli assomiglia (alla mummia) perfino nel tono della voce: inanimato. 

1 commento:

  1. ma questi zappacorta come possono avere come esempio in pregiudicato,ma questi imbecilloni da dove vengono ?non hanno seguito le malefatte del caimano,tutti intelligenti,imboniti ed infarciti con idee strampalate dai lecchini ex pdl (popolo dei lecchini) e poverini anche loro continueranno a credere che il caimano sia una persona onesta.Diceva il povero Indro Montanelli che il pregiudicato crede alle sue stesse menzogne,da qui le persecuzioni giudiziarie ecc.

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