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mercoledì 6 novembre 2013

Impossibile graziare Silvio. Impensabile una gratiam ad personam suam a chi si è inventato le New Town

Sweetie
Dicono che quando il Capataz ha visto per la prima volta il viso di Sweetie sull'Iphone next generation, sia stato colto da un raptus maniacale. C'è voluta tutta la pazienza di Bondiarchuk per fargli capire che era solo una trappola virtuale di quei terroristi di Terres des Hommes, ansiosi di acchiappare pedofili in tutto il mondo. Alla fine, dopo essersi finalmente reso conto che non si trattava di una immagine reale ma di un 3D realizzato da geni un po' artisti e un po' programmatori, si dice che abbia spento il cellulare e tirato un sospiro come quello che si fa sul ponte veneziano prima di entrare ai Piombi. Vedete, è facile scherzare sul miglior presidente del consiglio della storia d'Italia, perché è un personaggio che “porge la battuta”, come nel miglior varietà, quello nobile dei fratelli De Rege. Così come è facile prendere un po' in giro uno che affida le sue ansie nascoste e i desideri più inesprimibili a un giornalista come il Vespone, noto contestualizzatore, con modelli in scala e piantine street view, di delitti e di qualche pena. L'ultimo desiderio/minaccia, Silvio lo ha riservato all'Innominabile. “C'è ancora tempo per un provvedimento di grazia ad personam meam – ha detto Berlusconi a Bruno Vespa – attendo fiducioso che la cosa avvenga il giorno dopo che avrò iniziato il mio anno di servizio sociale presso la comunità di Don Gelmini, noto redentore di mignotte nigeriane”. Come sia possibile concedere la grazia a un evasore protetto dalla mafia, invece che da nerboruti body-guard provenienti direttamente da “Uomini e Donne”, non si sa. Quello che è certo è che dopo lo scandalo delle New Town dell'Aquila, con tutto quello che sta venendo fuori, una grazia a Silvio avrebbe come conseguenza la stessa della rottura di uno specchio, 7 anni di disgrazia e non in Tibet, perché gli italiani non hanno le palle neppure per urlare, a meno che non ci siano le telecamere a riprenderli. Scandalo New Town. Il miracolo dei miracoli di Silvio, delle dentiere riparate in tempi record, delle tendopoli trasformate in lager. Dopo quattro anni, le aree delle New Town sono degradate, soffrono di sciatteria ambientale. Gli isolatori sismici che sostengono i 185 palazzi non funzionano anzi, si sbricioleranno se dovesse riverificarsi un'altra scossa come quella del 6 aprile. Gli intonaci cedono, il riscaldamento non funziona, ci sono infiltrazioni d'acqua dappertutto. Il miracolo di Silvio non fu realizzato, come annunciato trionfalmente a Porta a Porta, con i soldi degli italiani ma con quelli della UE. Il fatto è che quel quasi mezzo miliardo di euro doveva servire per l'immediata urgenza e non per la ricostruzione. La storia è chiara. Mercoledì prossimo, Søren Bo Søndergaard, l'eurodeputato incaricato delle verifiche sull'uso corretto dei fondi comunitari, depositerà il suo rapporto al Parlamento Europeo. Uno schiaffo violentissimo, ma non in faccia a Bertolaso e al suo mentore divino, ma agli aquilani che, con ogni probabilità, dovranno pagare l'affitto di quei loculi per concorrere alla restituzione alla UE dei fondi indebitamente spesi. Il sindaco Massimo Cialente, intervistato dal TG3, ha quantificato il costo che la comunità aquilana dovrà sostenere: 6 milioni di euro l'anno, una tombola. Ve lo ricordate Silvio con il casco da Vigile del Fuoco? Sì? Godetevelo tutto e dategli quella cazzo di grazia. Non se può più!

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