Sweetie |
Dicono
che quando il Capataz ha visto per la prima volta il viso di Sweetie
sull'Iphone next generation, sia stato colto da un raptus maniacale.
C'è voluta tutta la pazienza di Bondiarchuk per fargli capire
che era solo una trappola virtuale di quei terroristi di Terres des
Hommes, ansiosi di acchiappare pedofili in tutto il mondo. Alla fine,
dopo essersi finalmente reso conto che non si trattava di una
immagine reale ma di un 3D realizzato da geni un po' artisti e un po'
programmatori, si dice che abbia spento il cellulare e tirato un
sospiro come quello che si fa sul ponte veneziano prima di entrare ai
Piombi. Vedete, è facile scherzare sul miglior presidente del
consiglio della storia d'Italia, perché è un personaggio che “porge
la battuta”, come nel miglior varietà, quello nobile dei fratelli
De Rege. Così come è facile prendere un po' in giro uno che affida
le sue ansie nascoste e i desideri più inesprimibili a un
giornalista come il Vespone, noto contestualizzatore, con modelli in
scala e piantine street view, di delitti e di qualche pena. L'ultimo
desiderio/minaccia, Silvio lo ha riservato all'Innominabile. “C'è
ancora tempo per un provvedimento di grazia ad personam meam – ha
detto Berlusconi a Bruno Vespa – attendo fiducioso che la cosa
avvenga il giorno dopo che avrò iniziato il mio anno di servizio
sociale presso la comunità di Don Gelmini, noto redentore di
mignotte nigeriane”. Come sia possibile concedere la grazia a un
evasore protetto dalla mafia, invece che da nerboruti body-guard
provenienti direttamente da “Uomini e Donne”, non si sa. Quello
che è certo è che dopo lo scandalo delle New Town dell'Aquila, con
tutto quello che sta venendo fuori, una grazia a Silvio avrebbe come
conseguenza la stessa della rottura di uno specchio, 7 anni di
disgrazia e non in Tibet, perché gli italiani non hanno le palle
neppure per urlare, a meno che non ci siano le telecamere a
riprenderli. Scandalo New Town. Il miracolo dei miracoli di Silvio,
delle dentiere riparate in tempi record, delle tendopoli trasformate
in lager. Dopo quattro anni, le aree delle New Town sono degradate,
soffrono di sciatteria ambientale. Gli isolatori sismici che
sostengono i 185 palazzi non funzionano anzi, si sbricioleranno se
dovesse riverificarsi un'altra scossa come quella del 6 aprile. Gli
intonaci cedono, il riscaldamento non funziona, ci sono infiltrazioni
d'acqua dappertutto. Il miracolo di Silvio non fu realizzato, come
annunciato trionfalmente a Porta a Porta, con i soldi degli italiani
ma con quelli della UE. Il fatto è che quel quasi mezzo miliardo di
euro doveva servire per l'immediata urgenza e non per la
ricostruzione. La storia è chiara. Mercoledì prossimo, Søren Bo
Søndergaard, l'eurodeputato incaricato delle verifiche sull'uso
corretto dei fondi comunitari, depositerà il suo rapporto al
Parlamento Europeo. Uno schiaffo violentissimo, ma non in faccia a
Bertolaso e al suo mentore divino, ma agli aquilani che, con ogni
probabilità, dovranno pagare l'affitto di quei loculi per concorrere
alla restituzione alla UE dei fondi indebitamente spesi. Il sindaco
Massimo Cialente, intervistato dal TG3, ha quantificato il costo che
la comunità aquilana dovrà sostenere: 6 milioni di euro l'anno, una
tombola. Ve lo ricordate Silvio con il casco da Vigile del Fuoco? Sì?
Godetevelo tutto e dategli quella cazzo di grazia. Non se può più!
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