È
chiaro che fino a mercoledì 27 novembre 2013 ne vedremo e sentiremo
delle belle, mentre nel 2014 e nel 2015 quello che accadrà ci
interessa di meno. Silvio è sceso in campo con tutta la sua potenza
di fuoco mediatica e i risultati si vedono e si leggono. Prendete
l'editoriale di Alessandro Sallusti, oggi, sul Giornale, e il quadro
sarà chiarissimo. Toni allucinati, da estremismo giornalistico
militante, parole da guerra caldissima vicina al golpe istituzionale,
un astio sospetto che supera qualsiasi dimensione di “confronto”.
Ma quello che ci colpisce di più sono gli affondi alla “sinistra”
come se ne esistesse ancora una. Eppure i berluscones dovrebbero aver
chiaro il concetto, soprattutto dopo aver ascoltato ieri Matteo Renzi
alla convention democratica, ma questo è un altro discorso. Silvio
va alla guerra e, come Johnny, prende il fucile anzi, il bazooka.
Tenere incandescente il livello dello scontro è la parola d'ordine
consegnata notte fonda ai pasdaran e loro, fedeli alla consegna,
eseguono. Sono partiti gli insulti, altro che “toni bassi perché
saranno nostri alleati”. Angelino Alfano aveva appena detto che
Nuovo Centrodestra non sarà in piazza il 27, che si è beccato di
tutto. Compreso uno schiaffo simbolico/verbale da Brunetta che se ci
arrivasse glielo darebbe sul serio. Sono annunciati dossier contro
tutto e tutti, venti anni di collusione con i servizi segreti qualche
risultato l'avranno pure portato altrimenti sai che fregatura. Il più
bollente sembra quello contro Matteo Renzi, forse colto dai fotografi
di Rete4 mentre faceva pipì dietro una siepe in uno degli intervalli
pubblicitari della Ruota della Fortuna, e per dire agli italiani
sensibili all'argomento, che Matteo ce l'ha piccolo. Da oggi a
mercoledì ne vedremo e ne sentiremo delle belle e, ovviamente,
nessuna parola dei forzaitalioti sul 25 novembre, giornata mondiale
contro la violenza sulle donne. Chissà perché, in questi anni, i
parlamentari della ex Pdl non hanno mai detto una parola contro il
femminicidio anzi, hanno fatto di tutto per bloccare qualsiasi
provvedimento che potesse intaccarne la portata. Ma si sa, loro le
donne le considerano in un modo diverso, maledetto celodurismo.
Comunque oggi è la giornata mondiale contro la violenza sulle donne.
E l'aspetto che più ci ha colpito, è che l'appello di quest'anno
non è rivolto agli uomini ma alle stesse donne, per invitarle ad
avere coraggio, a denunciare i picchiatori che si nascondono dentro
le mura domestiche, a riprendersi la loro dignità violata
dall'ignoranza, dall'arroganza, dalla sindrome del possesso. Meno
belle parole più fatti. Meno dichiarazioni di principio più
coerenza.
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