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giovedì 7 novembre 2013

“I miei figli come gli ebrei con Hitler”. Dio bono che scemenza!

Silvio è disperato e, oltre a essere disperato, non conosce la Storia, non l'ha studiata, la ritiene una materia inutile come l'italiano, il latino, la geografia, la fisica, la filosofia, l'informatica, le applicazioni tecniche, l'educazione civica e fisica, l'arte e l'economia domestica. A lui interessa solo la matematica e, all'interno della matematica, una sola operazione: la moltiplicazione. Dopo aver letto i Diari di Mussolini, ritrovati dal suo sodale Marcello Dell'Utri, Silvio ha iniziato ad avere grossi problemi di identità. Tanti e tali i paragoni, i raffronti, i punti e le sensibilità comuni con il Duce, che Silvio ha iniziato a sentirsi un po' Benito e ne ha adottato le idee e i comportamenti. Così, come se ci fosse stato, ha cominciato a dire che il fascismo è stato una dittatura “all'acqua di rose”, che gli esuli erano turisti fai-da-te-no-Alpitour, che le leggi razziali furono una imposizione dell'”alleato germanico”, che Giacomo Matteotti “si suicidò menandosi da solo” e che “Claretta Petacci era una gran figa per la quale chiunque avrebbe perso la testa”. Non contento di incarnare così intimamente lo spirito del Dux, ha tentato in tutti i modi di rivedere la Storia patria, iniziando a stroncare la Resistenza, criminalizzando i partigiani ed esaltando i “martiri di Salò”. Una vergogna continuata a forza di fiction revisioniste su Mediaset e sulla Rai che hanno portato perfino alla rivalutazione dei mafiosi e dei bancarottieri. Ma l'ultima sparata di Silvio-Dux ha sollevato un'ondata tale di proteste da non poter passare sotto silenzio, o da essere derubricata come l'ennesima uscita infelice di un uomo alla canna del gas colto dalla sindrome di “San Vittore”. 
E così, come se si trovasse ancora fisicamente al Binario 27 della stazione di Milano, ha detto a Bruno Vespa (che lo ha scritto nel suo nuovo best-seller in corso di pubblicazione) : “I miei figli dicono di sentirsi come dovevano sentirsi le famiglie ebree in Germania durante il regime di Hitler. Abbiamo davvero tutti addosso”. Non sappiamo se i figli di Berlusconi abbiano detto o meno le parole che il papà gli attribuisce, quello che è certo è che se lo fosse, ci chiediamo a cosa siano servite le migliori scuole di Milano, che tipo di insegnamento abbiano ricevuto e soprattutto chi fosse il loro professore di Storia, magari Robert Faurisson, teorico dei casapoundini. Immediata la reazione degli ebrei italiani che, dimenticando la kippah indossata con stile da Silvio allo Yad Vashem di Gerusalemme, si sono lasciati andare a una serie di commenti così violenti da tramortire un toro ma non Brunetta. Ha detto Marcello Pezzetti, storico dell'ebraismo e direttore della Fondazione per il Museo della Shoah: “Dio mio no, ma come si fa a dire una cosa simile, una stupidità del genere? Non è possibile. E' una dichiarazione assurda, sostenere una cosa del genere è anche antistorico”. Gli ha fatto eco il presidente dell'Unione Giovani Ebrei d'Italia, Alessandra Ortona, che ha detto: "Non mi risulta che nessuno dei figli di Silvio Berlusconi è stato rinchiuso in un ghetto, bruciato in un campo di concentramento, fucilato, o trattato in altre feroci maniere". Eppure uno statista della levatura del Cavaliere dovrebbe sapere che inserire nella stessa frase due parole come “ebrei” e “Hitler”, se lo si fa a sproposito succede l'ira diddio. Ma lui è talmente tronfio e sicuro di sé che se ne infischia della storia, della geografia, dell'arte e della cultura. A Silvio interessa solo la matematica, e della matematica un'operazione: la moltiplicazione. 

3 commenti:

  1. Quello che mi indigna di più, caro Max, non è il fatto che B si comporti o pensi o parli come un fascistelloqualsiasi perchè se fosse vero farebbe parte di un piccolo gruppo di dementi di nessun valore sociale.
    Quello che mi indigna, invece, è che la sua ennesima infelicissima frase è un'operazione di markenting gestita da quel Bruno Vespa a cui anche i miei soldi del canone pagano il suo ricchissimo stipendio.
    B ancora una volta parla alle pance degli italiani, risvegliando i sentimenti più bassi di gente che, se legge, è capace di leggere solo giornali di calcio o di gossip (del gruppo di B), gente che non è capace di vedere un film per intero perchè avvezza ai tempi brevi delle fiction televisive (pagate anche esse con i soldi del mio canone), gente che giustifica chi non paga le tasse o chi è amico dei delinquenti.
    B ha risvegliato gli istinti di tutta questa brave gente che è felice che "Silvio c'é"

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  2. Oltre che concordare con te su tutta la linea, aggiungo, come spesso mi è capitato di scrivere sui miei post, che Silvio dovrebbe essere processato per genocidio culturale, una specie di Norimberga 2 dove mettere sul banco degli imputati tutti coloro che in questi anni hanno contribuito a smerigliare le sinapsi degli italiani. Bruno Vespa è solo un personaggio "scientificamente pianificatore" di insulsaggini che gli rendono 6,2 milioni di euro dalla Rai più i diritti della sua industria editoriale. Che dici, "meno male che (per lui) Silvio c'è" o no?

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  3. Ho fatto un sogno utopico? Il Popolo si destava (finalmente ) e si univa per formare una -SPA- del lavoro
    Non esistevano più padroni chi aveva bisogno di manodopera si doveva rivolgere alla (-SPA-del lavoro)
    Pagando la manodopera di qui abbisognavano ad un prezzo stabilito dalla (SPA del lavoro)
    Il Tutto adeguando là manodopera al costo (reale) della vita ed ai costi di mercato.

    I Padroni che hanno sfruttato avidamente per secoli non esistevano più.

    il Popolo poteva scegliere Diventare padrone di se stesso ho prestatore di manodopera.
    La differenza del padrone di se stesso?

    Al Padrone di se stesso (Tolte le spese documentando il tutto )rimaneva il 20% netto in più.

    La vera UTOPIA? Cosi facendo in un solo colpo avevano fatto sparire tutta la classe Politica serva delle lobby. E le lobby che non potevano più sfruttare il Popolo.Annullando di colpo tutti gli sprechi.

    Il Popolo aveva solo un pensiero comune Unire le menti per fornire idee produttive con benefici per tutti.

    Chi non accettava? Era libero di andare via portando con sé per carità cristiana solo il 20% dei suoi possedimenti.
    PS Potrebbe essere un sogno che si avvera? Speriamo di SI.VITTORIO

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