Se si
inzuppano uno nell'altro viene fuori un dessert disgustoso perché il
vino perde il sapore del vino e i tarallucci quello dei tarallucci,
il risultato? Un pappone come quello della bertuccia di Alberto
Sordi. Altro che zuppa e pan bagnato, i forzaitalioti e i nucedesti
apparentemente si odiano, ma non è vero. Ci sono due versioni dei
rapporti attuali fra i falchi e le colombe del Pdl, quella pubblica,
e quindi ufficiale, e quella privata. Nel privato, se Brunetta
telefona a Cichitto, gli dice: “Ciao vecchio trombone”, mentre 2232 gli
risponde: “Ciao Pisolo”. In pubblico invece è tutta un'altra
storia. Brunetta da del piduista a Cicchitto, mentre 2232 da del
“Faccia di culo” a Brunetta. Lo stesso discorso vale per Bondi
che da quando non verseggia, è diventato di una volgarità e di una
violenza uniche. Ieri se n'è uscito dicendo: “Facciamolo cadere
sto cazzo di Letta”. Mentre ha continuato a dare dei “vigliacchi
traditori”, “ingrati”, “parricidi” e “grandi teste di
cazzo” ai fuoriusciti del Popolo della Libertà; Silvio a Bondi non
l'ha mica detto che è tutta una finta. E il “Sandrino poeta
sopraffino”, non è l'unico a non conoscere le trame segrete del Divin Signore. In queste ore ex pidiellini sparsi in tutta Italia se
le stanno dando di santa ragione. Il Piemonte è tutto schierato con
Berlusconi, mentre la Sicilia sta con Alfano. Sulla stessa lunghezza
d'onda schiattamuortesca i pugliesi, mentre nel Lazio i berluschini e gli alfaniani
sono praticamente alla conta finale dei voti dopo un testa a testa
degno della lotta fra caproni. Tutt'altro discorso in Emilia dove,
memori di aver dato i natali a Benito, si sono dati randellate
d'altri tempi. Ieri sera, da Fazio, Matteo Renzi lo ha detto
chiaramente: “Questa è la prima scissione a termine della storia
italiana, fra un anno staranno ancora tutti insieme. Ma non vi sembra
strano?” Eh no, Matteo, a noi non sembra strano, quello che ci
sembra strano è che lo abbia capito pure tu che questa è una
pessima recita da compagnia di giro. A proposito di compagnia di
giro. Nel Pd ferve la conta dei voti. A sentire Cuperlo ha vinto lui,
a sentire Renzi lo stesso, anzi. Alzandosi leggermente sulla poltrona
di Che tempo che fa, il Sindaco ha detto: “Sapete che c'è? Questa
è la prima volta che D'Alema perde un congresso. Sapendo che Cuperlo
avrebbe perso le primarie, ha lottato fino all'ultimo per fargli
vincere i congressi locali e dimostrare che gli iscritti del Pd
stanno con Cuperlo. Gli è andata male”. Domanda di Fazio: “Ma
perché D'Alema dice che se vince lei la sinistra rischia di
scomparire dal Pd”? “Beh, veramente – ha risposto il Sindaco – la
sinistra l'ha fatta sparire lui”.
Bella
la trovata dei leghisti a Adro. Sono andati tutti (Salvini,
Calderoli, Borghezio&Co.), sotto la finestra di Oscar Lancini a
manifestare la loro solidarietà al sindaco ai domiciliari. E tanto
per fare un po' di caciara padana, si sono ammanettati in segno di protesta contro la
magistratura politicizzata. Un vecchio partigiano che ha visto la
scena, alzandosi dalla sedia del bar, ha alzato il bicchiere di rosso
e urlato: “Cazzo, era ora”, ma era una finta anche quella.
Commovente, però, la dichiarazione della moglie di Oscar Lancini:
“Povero marito mio – ha detto la signora – è una settimana che
Oscar non mangia”. Esatto signora, proprio come i bambini
extracomunitari nella mensa scolastica di suo marito. È la nemesi
signora, è la nemesi (trad.: distribuzione del fato; giustizia
compensatrice).
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