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lunedì 20 marzo 2017

Cornetto&Cappuccino. Massacrato sul treno. La gioventù 2.0 made in Italy


 Massacrato sul treno. La gioventù 2.0 made in Italy

La notizia fa il paio con quella del tredicenne di Mugnano, nel napoletano, picchiato violentemente dal branco, del quale il padre ha postato l'immagine con il volto tumefatto su Facebook. Bullismo allo stato puro, si dirà, eppure questo modo squadrista di comportarsi è la conseguenza del sentirsi forti con i deboli, invincibili e uomini duri se davanti non si avesse la vittima predestinata, quasi sempre inerme, di tanta inutile violenza.
Incontro quotidianamente ragazzi per strada che fingono di picchiarsi, si spintonano, si guardano in cagnesco, bestemmiano, fumano e urlano come invasati. Ma solo se sono in gruppo, perché individualmente non avrebbero il coraggio neppure di attraversare le strisce pedonali.
È il gruppo che fa la differenza e se nel gruppo c'è una ragazza, la voglia di imporsi diventa irrefrenabile e si assiste a scene con tanto di cornate dei caproni. Il ragazzo bene educato e rispettoso non ha nessuna chance, il suo ruolo è quello del tappetino, di plastica o di moquette non fa alcuna differenza.
Treno locale per Nettuno. Un gruppo di ragazzotti circonda un bengalese di 34 anni. Lo vogliono rapinare probabilmente degli oggetti che porta con sé e che gli servono per guadagnare qualche soldo. Non solo lo rapinano ma lo pestano di brutto. Fratture del naso, della mandibola e degli zigomi. Dal pronto soccorso di Anzio lo trasportano di corsa al Sant'Eugenio, dovrà essere operato. Intanto è talmente malridotto che non riesce neppure a rispondere alle domande della Polfer.
C'è l'aggravante dell'odio razziale, lo fanno capire gli stessi poliziotti, intanto il branco è fuggito e nessuno ha visto nulla.
Italiani che picchiano un italiano, italiani che picchiano uno straniero, comun denominatore: la violenza.
C'è chi, per un pugno di voti, questa violenza la cavalca senza ritegno. C'è chi, impregnato di messaggi falsi e ignoranti, manifesta a favore di un uomo che ha appena ucciso con una fucilata un ladro di sigarette. Ovviamente gli ha sparato alle spalle, un gesto vile e senza nessuna giustificazione. Poi c'è chi si suicida convinto di aver ammazzato la moglie di botte. Fortunatamente la moglie è viva ma il branco avrebbe tanto sperato in un finale diverso. Alla bara del massacratore, sempre il branco, tributa un sentito applauso e la squadra di calcio della quale è tifoso gioca con il lutto al braccio.
Il mondo va alla rovescia ed è proprio vero che a volte bisognerebbe fermarlo e scendere per riflettere un po'. Solo un po'.


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