Magia e santoni a Torino. Tira più un pelo...
Pape
Satàn, pape satàn aleppe! Una frase composta da tre sole parole,
resa celebre da Dante Alighieri che la mette in bocca a Pluto
all'inizio del Canto VII dell'Inferno, è l'incipit migliore per
iniziare a bere il nostro cappuccino del mattino, in compagnia di
maghi e creduloni.
Il
fatto è che da una parte la crisi, il lavoro che non si trova, il
doversi comunque arrangiare per portare il pane a casa, la voglia di
protagonismo e, come in questo caso, di sesso non a pagamento,
dall'altra le speranze deluse di persone che seguono quotidianamente
Uomini e donne, guardano i reality, piangono con Barbara d'Urso e
invidiano i vip, creano quel famoso corto circuito mentale che
consente ai furbetti da quattro soldi di entrare nelle vite degli
altri e farne scempio, e ai creduloni di subire passivamente ogni
tipo di nefandezze.
Torino
è città famosa per l'aria da esoterismo spinto che si respira nelle
sue vie, nei suoi palazzi, nella stessa struttura urbanistica. Girare
una thriller fiction a Torino assicura già un discreto successo a
chi la interpreta e produce. Dario Argento, innamorato perso della
città, ha girato nel capoluogo piemontese molti dei suoi film, da
Quattro mosche di velluto grigio a Suspiria a Profondo Rosso.
Non
sconvolge più di tanto, quindi, la storia di Paolo Meraglia,
professore in pensione, santone in piena attività, e quella di due
suoi complici, il 73enne Biagino Viotti e un giovane 19enne la cui
madre (dicono) assisteva ai riti di purificazione. Il trio, che
doveva essere parecchio infoiato, agiva su ragazze con problemi e,
con invocazioni, strani maneggi, l'uso di qualche sostanza
agevolatrice di perdita di freni inibitori, le stupravano senza
vergogna.
Il filmato hard che giravano, serviva essenzialmente come
strumento di ricatto utile a costringere la vittima a darsi ancora,
ancora e ancora.
Se non
fosse ad alto tasso drammatico per le vittime, questa storia sarebbe
adattissima per la stesura di un trattato di psico-sociologia.
In una
qualsiasi grande città del mondo vive gente disperata che, pur di
trovare un momento di sollievo da una vita pesante e grama, le tenta
tutte, anche quella di mettersi nelle mani di un santone che con la scusa di
guarirti, approfitta di te fino a sfinirti. E poi, a 69 e 73 anni
chi, se non il diavolo e una pillola blu possono darti la forza di
andare con una minorenne?
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