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sabato 18 marzo 2017

Cornetto&Cappuccino. Matera cerca medici disperatamente. Nessuno risponde


Matera cerca medici disperatamente. Nessuno risponde


È come quando telefoni e non ti risponde nessuno. Quello squillo che il telefono ti rimanda dall'altra parte, quel fastidiosissimo tuuu, a Matera è destinato a restare senza risposta.
L'antefatto è semplice, diremmo quasi banale. L'Azienda Sanitaria Pubblica cerca 14 medici: 4 ortopedici, 4 medici per il pronto soccorso, 4 radiologi e 2 specialisti in medicina generale. Li cerca ma non li trova, un po' come la Titina. È da un anno che Pietro Quinto, direttore generale della ASM, va sbattendo la testa a destra e a sinistra, sopra e sotto i Sassi ma di curriculum e di domande di assunzione manco l'ombra.
Diciamolo, Matera non è Roma né Milano né Bologna né Torino, però nel 2019 sarà la Capitale Europea della Cultura. È anche vero che non ci si può arrivare in treno perché la stazione c'è ma mancano i binari, però è pur vero che si tratta di una delle città più belle d'Italia e del mondo, una perla che i lavori di restauro che stanno facendo per presentarla al meglio nel 2019, renderanno ancora più splendente. Uno si aspetta che con la fame di lavoro che c'è, i cervelli che fuggono all'estero (ma sono davvero tutti geniacci inarrivabili?), le facoltà di medicina che sfornano camici bianchi come fossero cornetti industriali, il bando della ASM si potesse esaurire in un giro di valzer, invece niente di tutto questo.
C'è da dire che lo stipendio non è malaccio, 3000 euro mensili netti per un totale di 74mila euro l'anno, e che questo trattamento economico è solo l'inizio. Il ruolo ricoperto sarebbe quello di dirigente medico mica di portantino frustrato dalla suora di turno eppure... la situazione è questa, non si riesce ancora a completare la pianta organica prevista dall'Azienda Sanitaria.
Giovani medici disperati che correte dietro al barone-primario di turno, prendete la vostra vita nelle mani e andate a Matera. Non c'è nulla di più appagante che recarsi dove si è accettati, accolti, coccolati, considerati dei padreterni. 
Stare in una grande città significa perdersi fra mille colleghi più assatanati di te e ricevere ogni giorno dispetti a tutto spiano e bisturate alla schiena.
Ma volete mettere la focaccia materana e il cacioricotta con la michètta?






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