Lo
“strano” prete e quelle corna un po' così
Per
anni siamo stati condannati a essere come gli altri volevano che
fossimo.
Per amore di quiete, e perché le parole vuole e conformiste
ci hanno dato sempre sui nervi, abbiamo nascosto nell'angolo più
remoto dell'armadio tutto quell'armamentario di antichità
(oggi si dice vintage) che sapientemente mixato con un tocco di
modernità, contribuisce a formare il look di una persona.
Gli
standard, come le divise, non ci sono mai piaciuti, eppure ci siamo
adeguati con la convinzione che facendo così si accorciassero le
distanze con gli altri: la normalità nella banalità. Ora, invece,
rispolverati i gilet di nostro padre e qualche altro capo di
vestiario ben tenuto e di tessuto vero, siamo tornati a sentirci
bene, soprattutto con noi stessi.
E
come noi deve pensarla don Luca Raimondi, cinquantenne parroco di tre
parrocchie (la crisi devozionale è devastante), della Brianza.
In
occasione della visita di Papa Francesco a Milano, e durante le messa
nel Parco della Villa Reale di Monza, don Luca è stato colto dai
fotografi mentre alzava l'indice e il mignolo della mano sinistra nel
gesto internazional-popolare delle corna. Il fatto è che le corna
non sono passate inosservate non perché rappresentassero un atto di
sudditanza satanica, ma perché don Luca, con il look che indossava,
sarebbe risultato un anonimo solo in mezzo a una rock band di cover
Anni '70. Con in testa un cappellino multicolore e le maniche della
tonaca arrotolate sulle braccia, don Luca sembrava infatti più un
fan di Mick Jagger che un quieto prete della Brianza ricca e
lavoratrice.
Che
Papa Francesco, con il carattere che ha, potesse intonare
Satisfaction ci riesce difficile da immaginare, ma che don Luca se lo
aspettasse crediamo sia una ipotesi plausibile.
Quanto
accaduto, e quelle maledette corna, hanno portato il povero don Luca
sulle pagine dei giornali di tutta Italia. Inizialmente considerato
una specie di Marilyn Manson de' noantri, è tornato a essere il
bonario parroco di Bernareggio (una delle tre parrocchie) quando, a
domanda, ha risposto: “La mia è stata solo una risposta scherzosa e
involontaria a una signora che mi aveva chiesto il cappellino”. Il
presunto scandalo è immediatamente rientrato, mentre non sono
rientrate le critiche mosse al suo cappellino.
E
sempre a Bernareggio, dove don Luca è amatissimo, qualche tempo fa
si mise in testa di dare lezioni di sesso e sessualità agli alunni
di terza media.
La
ragione fu che “la
sessualità è un dono, non qualcosa da evitare, che va di pari passo
con la sfera affettiva". Il suo Dio, caro
don Luca, gliene sarà eternamente grato.
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