Salvini a Napoli. Chi semina vento raccoglie pernacchie
Oggi
pomeriggio Matteo Salvini, il leghista lavoratore indefesso, sarà a
Napoli alla Mostra d'Oltremare per spiegare ai tremila prenotati alla
sua convention il credo padano. Hai voglia a dire che la Lega è
diventato un movimento nazionale solo perché non parla più di
secessione ma di razzismo, il fatto è che chi nasce quadrato non
potrà mai diventare tondo e la Lega, tonda, non potrà mai esserlo.
Dunque.
A Napoli “comandano i centro sociali”, “lo stato non c'è”,
“governa la violenza”. Presentarsi in questo modo è già segno
indiscutibile di un'intelligenza fine, aperta e predisposta al
confronto. Lo ha detto il sindaco De Magistris, lo hanno cantato i
musicisti della città, lo hanno affermato occupando la sala-location
della scorribanda leghista i ragazzi. Poi, prima la manifestazione è
stata annullata, successivamente riconvocata per ordine del Viminale
che ha intimato al prefetto di farla tenere regolarmente assicurando
la sicurezza di tutti.
Salvini,
alla chiara ricerca dell'incidente per scopi elettorali, ha tuonato
sotto la felpa “A Napoli vado lo stesso, fuori o dentro la Mostra
parlerò lo stesso”. Che eroe! A lui Superman fa un baffo.
Ma
l'aspetto più comico di tutta la vicenda, è la presa di posizione
del Movimento neoborbonico che, comunque la si voglia pensare, non è
una costola dei centri sociali né può essere accusato di simpatie
sinistrorse.
Da
napoletani veraci, i neoborbonici hanno deciso di accogliere Matteo
Salvini nello stesso modo di come Eduardo (De Filippo) accolse il
duca nell'episodio del “Professore”, ricordate “L'oro di
Napoli”? I nostalgici romantici della monarchia, lo hanno inciso in
un file su Youtube e messo a disposizione di tutti. Nessuna parola,
invettive assenti, solo una solenne ed eterna pernacchia. Alla faccia
dei nordisti che sparano alle spalle dei ladri.
Nessun commento:
Posta un commento