In
Italia siamo bravissimi a schierarci violentemente contro il divorzio
dopo aver avuto tre famiglie e una barca di figli. Così come
combattere accanitamente contro l'aborto e ritrovarsi con la figlia
che l'ha fatto non una, ma due volte, in Svizzera. Poi ci sono quelli
che lottano contro le droghe leggere e hanno l'armadio del loro
ufficio ministeriale pieno di cocaina perché l'eroina la lasciano a
casa. Parliamo di quelli che si battono da sempre contro la
prostituzione e vengono beccati (perché vittime di infarto), in
infime camere d'albergo. L'Italia è insomma il Paese del tutto è
lecito purché non si sappia, se non ci credete chiedetelo al vostro
confessore. Ormai contro gli ipocriti, i parrucconi incipriati e i
sepolcri imbiancati abbiamo scritto fiumi di parole, e proprio come i
Jalisse, siamo scomparsi nel flutto maledetto dell'onestà
intellettuale. Quindi, quando queste cose accadono, il nostro
atteggiamento è quello di chi ci guarda e dice, “Tutto qui?”, un
sano distacco.
Ma in
Belgio no, per favore. Gli ipocriti inossidabili sono da queste
parti, nel Paese delle meraviglie berlusconiane, nell'arena giocosa
del Circo Barnum tricolore.
Eppure,
nel paese del cioccolato e delle birre trappiste, c'è una signora
che si chiama Marie-Martine Schyns
e fino a ieri era accreditata come uno dei politici dalla futura,
luminosa carriera. Di professione insegnante, la trentanovenne
signora Schyns, ministro dell'Educazione della Comunità Francofona,
è diventata famosa per la sua battaglia, da crociata
riccardocuordileonesca, contro l'alcol.
Per
combattere i gradi delle mefistofeliche bevande, Marie-Martine ha
fatto di tutto, c'è mancato solo che si mettesse a seno nudo e
protestasse davanti i pub, ma l'appartenenza al partito di
ispirazione cattolica l'ha dissuasa.
Siccome
quando si tratta di “piacere” il demonio ci mette non solo la
coda ma anche l'accanimento, la ministra è stata fermata due volte
dalla polizia stradale, e indovinate che reato le hanno contestato?
Guida in stato di ebrezza.
Purtroppo
contro l'etilometro la signora Schyns non ha potuto far nulla. Solo
confessare, tra lo smarrito e il pentito: “Non posso farci nulla,
ho un debole per la birra”.
Il
fatto è che prima di lanciarsi lancia in resta contro i mali della
società, occorrerebbe guardarsi un attimo allo specchio e tirare una
fiatata nell'etilometro. Il resto, caro Giovanardi, è noia.
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