I
carabinieri l'hanno definita “una operazione senza precedenti”. E, anche se
ormai di quello che succede al Pirellone nulla può più sconvolgere, apprendere
che Domenico Zambetti (ovviamente del Pdl), ha pagato 50 euro cash ogni voto che la
'ndrangheta gli ha procurato, lascia una sensazione di stordimento difficile da
somatizzare. Questo sessantenne galantuomo da 11.217 voti, pur di essere eletto
e di diventare assessore alla Casa della Regione Lombardia, non ha esitato a
ricorrere ai voti della criminalità organizzata arrivando a investire la bella
cifra di 200mila euro che equivalgono comunque a una partita media di coca
tagliata male. Essendo un po' morto di fame, l'assessore Zambetti ha pagato la
somma a rate e i carabinieri, ai quali quando vogliono non sfugge nulla, hanno
rintracciato perfino i movimenti di denaro che sono stati i seguenti: prima
rata di 80mila euro versata il 31 gennaio 2011; ultima rata, di 30mila euro, il
15 marzo sempre del 2011. Le "donazioni" sono state fatte all'associazione
culturale “Centro e libertà” e chi le ha materialmente incassate è un tal
Giuseppe D’Agostino, noto titolare di locali notturni ma anche noto trafficante
di droga e affiliato alla cosca calabrese Morabito-Bruzzaniti. Domenico
Zambetti è il quinto assessore della giunta Formigoni a essere arrestato. Ilda
Boccassini ha detto: “La democrazia è stata violata”. Roberto Formigoni ha
detto: “E io che cazzo c’entro? Non mi dimetto”.
Nei
casini (per una volta lasciamo stare Pierfy) è finito anche il signor Vincenzo
Salvatore Maruccio, capogruppo dell’Idv in consiglio regionale del Lazio e
segretario, sempre regionale, del partito. Il signor Maruccio ha tenuto per sé
700mila euro dei fondi destinati al gruppo e, dopo un ultimatum di Di Pietro in
persona personalmente, ha rassegnato le dimissioni (ma i consiglieri dell’Idv
non si erano già dimessi? Boh!). Brutto colpo per l’Idv e per Tonino Di Pietro
al quale vorremmo sommessamente consigliare di tenersi stretti i militanti seri
e appassionati e di mandare affanculo i vecchi rottami mastelliani di cui il
suo partito (affamato di tessere e di voti) è strapieno. E tanto per finire in gloria,
la Guardia di Finanza ha effettuato un blitz anche nei gruppi consiliari della
Regione Marche (la cosa ci riguarda da vicino). L’intenzione è quella di
controllare le spese dei gruppi e dei singoli componenti dal 2008 al 2012.
Finora non sono emersi riscontri a carico ma, a meno che il procuratore della
repubblica di Ancona, Elisabetta Melotti, non sia impazzito, ci aspettiamo
risultati a breve. E poi qualcuno si lamenta che Monti vuole mettere mano al
titolo V della Costituzione.
La delusione è pari allo sconforto. Non capisco perché qualcuno insista a sorprendersi.
RispondiEliminaCarlo