Per
assurdo, come spesso però capita in Italia, perfino l’affaire Batman Sfiorito
potrebbe portare qualcosa di buono. Mettendo da parte lo schifo (e la vergogna)
per l’ennesimo caso di allegra gestione della cosa pubblica, le acque stagnanti della politica italiota sembrano
increspate da una ventata di onesta volontà di darci un taglio. La ministra
Severino ha dichiarato, a scanso di equivoci, che nel ddl anticorruzione non c’è
posto per una norma pro-Silvio. Però, andando a leggere attentamente le altre
parole della responsabile della Giustizia non si possono non notare le aperture
fatte al Pdl sulla corruzione fra privati e il tentativo, questa volta del
senatore Andrea Pastore, di introdurre ancora una norma in grado di far saltare
il processo di Milano. L’impressione è sempre quella che se non si salva
Silvio, moriranno anche i Filistei e che la volontà di procedere speditamente
verso l’approvazione del ddl, vada a cozzare contro la convinzione di
Berluspony che “l’état c’est moi”. Più percorribile ci sembra la strada verso l’incandidabilità.
In un Parlamento affollato da cento, diconsi 100, deputati e senatori indagati
o condannati in primo grado, il rischio che alle prossime elezioni si
ripresentino tutti per godere del privilegio dell’immunità è altissimo, e una
norma che ne vieti la candidatura sarebbe un bel segnale nei confronti di un
elettorato che ha raggiunto la soglia massima di tolleranza della nausea da
politica. Nel frattempo, mentre nelle alte stanze della Repubblica si discute
come trovare l’imbroglio una volta fatta la legge, le prime parole di Franco
Fiorito dal carcere suonano come il de profundis nei confronti di un partito
che più che una formazione politica è sempre stato il regno incontrastato dei
quacquaracquà: il Pdl. Anche se qualcuno dovrebbe spiegarci come cazzo si fa a
parlare al telefono con l’Ansa mentre la polizia penitenziaria gli sta
prendendo le impronte digitali, Fiorito ha dichiarato: “C’è gente migliore qui
in carcere che fuori nel Pdl”. E allora ce lo siamo immaginato, Fiorito, mentre
gli inchiostrano una mano e con l’altra regge l’IPhone5 che ha appena avuto il
tempo di comprare con gli ultimi soldi del gruppo Pdl alla Regione Lazio, e la
scena non ci ha fatto né ridere né ci ha commosso. Ma tant’è. Dopo Formigoni e
la ex capitale morale d’Italia, sul banco degli imputati c’è finita anche la regione
della Capitale vera, segno tangibile che dove governa il Pdl, di trippa per
gatti ce n’è anche troppa. Lasciando stare per amor di patria Errani e Penati,
quello che sta accadendo nel Pd è purtroppo l’ennesima conferma della fragilità
di un partito nato con grandi ambizioni e fermatosi lì: alla nascita. Ora si discute su come fare le primarie,
sulle modifiche delle regole, sulla tessera dell’elettore di sinistra, sulle firme da raccogliere per presentarsi candidati. E mentre si sta facendo del
tutto per far rimanere il solo Bersani a correre contro se stesso, da Beppe
Fioroni, che iddio lo conservi, viene l’ennesima intemerata contro l’alleanza
con Sel. La scusa ufficiale è che Nichi Vendola si rifiuta di appoggiare (come
Bersani) un Monti-bis, quella vera è che a Fioroni non va proprio giù la
proposta di matrimonio che Nichi ha fatto al suo compagno. SS (Sua Santità) ne
soffrirebbe troppo e Beppe, di far soffrire i prelati, non ha alcuna intenzione.
Per lui c’è il regno dei cieli assicurati e un cilicio appeso in bagno come l’accappatoio.
Lucido Max, i due giorni di riposo ti hanno fatto bene, alla faccia di Fioroni.
RispondiEliminaMarco
Resta l'amaro di una situazione dalla quale non sembra si possa uscire facilmente. Ora capisco quando dicevi che per toglierci di dosso il berlusconismo dovranno passare le prossime tre generazioni...
RispondiEliminaVania
Anche autore teatrale. Max non finirai mai di stupirmi.
RispondiEliminaan-arché
Che peccato abitare così lontano da te. Mi sarebbe piaciuto tanto assistere alla prima.
RispondiEliminaGiuseppina
Sono viva, ti leggo e non commento. Così non mi prendono più in giro)
Tana Giu...
RispondiEliminaMa chi ci credeva alla tua scomparsa?
an
A una delle repliche vengo. Aspettami.
RispondiEliminaAlfred