I
bonus ottenuti dal duo Monti-Napolitano per togliersi dalle palle, sono
esauriti. Non si sa perché, Silvio ha continuato a credere che fossero eterni,
che fino a quando il suo esangue partito avesse continuato a sostenere i
Professori, lui avrebbe potuto godere di una sorta di impunità ad
personam che non ha riscontri nel resto del mondo. Accortosi, dalla sentenza
del tribunale di Milano, che le cose non stanno come lui pensava, ha iniziato a
ridare di testa. Prima ha dichiarato, con il fiato grosso e le parole impastate
dalla rabbia, che non avrebbe mollato; poi, dopo una notte di profonda, anzi
profondissima riflessione ad Arcore, ha lasciato intendere che non si
ripresenterà candidato premier ma continuerà a sedere in Parlamento. Così, se
nel 1994 scese in campo per tenere in vita le sue fallimentari imprese, nel
2013 si ripresenterà per tenersi stretta la franchigia da deputato buona per
non finire dritto in gattabuia, il posto che, secondo Tonino Di Pietro,
dovrebbe essere la sua residenza fissa. La rabbia per una sentenza che, di
fatto, se confermata, lo escluderebbe dai pubblici uffici per i prossimi cinque
anni, è tanta e tale che il suo delirio giustizialista non ha risparmiato
nessuno, neppure mister Allegri ché se il Milan va male, i giudici rossoneri
(calcisticamente parlando), lo tartassano a piene mani. Nel mirino della sua
foga oratoria sono finiti tutti, latino compreso. Dalla culona inchiavabile al
Professore, dalla magistratocrazia alla sinistra leninista, dalle
intercettazioni telefoniche all’Imu, nel calderone dell’incazzatissimo
Berluspony è precipitato l’universo mondo conosciuto, e pure qualche rione di
Marte intento a preparare il prossimo Palio di Halloween. Silvio non gioca più,
si è accorto che è arrivata l’ora di saldare qualche debituccio con la
giustizia e, ovviamente, non ci sta; a cosa sarebbero serviti allora i 400
milioni di euro di parcelle agli avvocati? E i vitalizi a Razzi e Scilipoti? E le
case acquistate da pianisti e chitarristi? E tutti i dané dati a Santa Madre
Chiesa? E tutti i quacquaracquà morti di fame e nullafacenti che ha stipendiato
per anni? E tutte le Mini acquistate per le concubine? E tutti i soldi dati ai
magistrati per comprarsi le sentenze? E il laser anti-depilatorio (sic!)
regalato a Ruby? E le cure pagate a Bossi? E il lifting alla Santanché? E i
contratti milionari a Feltri e Sallusti? Fiumi di denaro che rischiano di
disperdersi in mille rivoli e di lasciarlo senza un soldo in tasca, considerato
il crollo sul mercato delle azioni Mediaset. Il destino di Alfano è legato alle
elezioni siciliane. Casini è furibondo, perché le dichiarazioni del Cavaliere e
la minaccia di ritiro della fiducia al governo Monti rischiano di mettere in
crisi la sua Lista per l’Italia. Napolitano è molto preoccupato, perché sa
perfettamente che Silvio incazzato è un pericolo serio, molto serio. Le colombe
del Pdl cercano di metterci una pezza mentre le “amazzoni” lo stanno spingendo
su posizioni più barricadere e radicali. Per quanto riguarda noi, beh, siamo
sconcertati. Dopo venti anni di delirio e di sconquasso, questo paese dipende
ancora dagli umori di Berluspony. Meditate su ciò, vi prego, se potete.
Questo tipo deve smetterla di ritenersi superiore a tutti, si deve rendere conto che non e' nessuno.
RispondiEliminaLe Generazioni di ieri si Confrontano con quelle di oggi
RispondiEliminaI Padri Fondatori de L’Unione Europea appartenevano ha un’Epoca ormai tramontata dove il giudizio era prerogativa solo di persone ricche di esperienza.
Con una visione del futuro proiettata al bene comune Idealisti? no sognatori.
Appartenevano ad un passato che ha scatenato due Guerre Mondiali per la cupidigia
Per porre fine ha gli errori del passato hanno dato vita ad un sogno (L’UNIONE EUROPEA)
Il loro sbaglio ? avere creduto che le guerre da combattere sarebbero state solo nella conquista dei mercati.
Purtroppo il Nuovo sta uccidendo il sogno.
La cupidigia Ha infettato anche le Generazioni del dopo Guerra
Vanificando il sogno Utopico dei Padri.
Vittorio