Non li vuole nessuno. I candidati del partitone delle libertà (loro) calati da Roma, vengono presi a pernacchie ovunque, anche dove il brand eduardiano era fino a ieri sconosciuto. Augusto Minzolini, alias il "direttorissimo", sbarca in Liguria e scoppia la rivolta. Il giornalista più indipendente degli ultimi 150 anni, vero fiore all'occhiello della libera informazione a senso unico, è stato accolto come un qualsiasi malfattore, causando una crisi di rigetto negli organismi politici provinciali e regionali della patria di Claudio Scajola, escluso volontariamente, e non a sua insaputa, dalle liste tutto pepe del Pdl.
Il caso Abruzzo, invece, meriterebbe un'approfondita analisi politico-sociologica sfociante nella pura antropologia. Non si capisce se gli abruzzesi, secondo il Capataz, rappresentino una popolazione di dementi o di gente così, tanto al chilo, coperta con lana di pecora tutto l'anno, Natale e Pasqua compresi. Non si sa se la regione che si è ritrovata con due giunte in galera, un mare di inquisiti, una sanità a pezzi e scandali come piovesse, sia diventata una sorta di terra di conquista per disperati e malati da internare in un reparto psichiatrico. Come spiegare altrimenti la volontà di candidare in Abruzzo, tutti e due insieme, Totonno Razzi e Mimmuzzo Scilipoti? A livello culturale, messi insieme, valgono mezza sega. La levatura politica è praticamente inesistente, lo spessore umano paragonabile a quello di Cita, ma prima di iniziare la liaison con Tarzan. Scilipoti non è passato perché Gianni Chiodi, il Governatore del Club di Topolinia, ha minacciato le dimissioni. Razzi sì, è presente, e dalla sua regione natia si aspetta tanti bei voti per tornare a non fare un cazzo alla Camera. Certo che Di Pietro ne ha combinati di disastri, prima di imbarcarsi in un'altra avventura politica dalla fine incerta e dal cammino doloroso! Ma tant'è, evidentemente l'Abruzzo si merita Totonno e Mimmuzzo, il nuovo Duo di Campo Imperatore. Però diciamolo, il caso dei casi, il casus belli per eccellenza, è quello che si sta svolgendo in queste ore in Campania. Nick, detto "o' mericano", è stato fatto fuori dalle liste. Inseguito da due mandati di cattura, il povero Nick corre il rischio di ritrovarsi con il culo per terra, senza più nessuno scudo immunitario, e con la gente pronta a lanciargli le monetine, senza sapere però che se s'incazzano i Casalesi... Insomma, Nick è stato depennato e lui che fa? Si frega le liste elettorali firmate, costringendo i candidati campani a tornare precipitosamente a Napoli per rifirmare la documentazione daccapo. Nick si è incazzato di brutto. E, tanto per togliersi un sassolino dalla scarpa, ha detto ai giornalisti presenti alla sua conferenza stampa: "Come mai tante foto a un impresentabile?" Proprio vero che l'ironia partenopea è morta con Totò! Da parte sua Silvio, contrito e amareggiato, se n'è uscito con un'altra delle sue irrefrenabili amenità: "Per colpa dei giudici comunisti, ho perso un amico". Silvio non ha ancora capito che se uno è delinquente, la colpa non è dei giudici ma del fatto che ha commesso dei reati. A meno che, la sola amicizia con Berlusconi, non sia sufficiente a sbianchettare la fedina penale e bruciare (per autocombustione) il casellario giudiziario.
La cosa più semplice da fare è di NON VOTARE QUESTE LISTE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaVeramente il direttorissimo sei tu....
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