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venerdì 12 luglio 2013

Pd senza pace. 70 senatori scrivono a Epifani: “Basta autogol”. Ma una staminale per curare i democrat non c'è?

La malattia di cui soffre il Pd ormai è chiara. Si chiama schizofrenia e sembra incurabile. Uno psichiatra conosciuto qualche tempo fa ci disse: “Dalle malattie mentali non si guarisce, però si può vivere meglio”. Ecco, nel caso del Pd sarebbe sufficiente vivere meglio per evitare di cadere a intervalli regolari in una crisi acuta. L'ultima è di queste ore. Scontro all'arma bianca fra Roberto Speranza (che se ne vada presto) e Felice Casson. Al centro della disputa, l'ineleggibilità di Silvio Berlusconi che i 5S si apprestano a chiedere nella Giunta delle elezioni. Casson ne ha fatto la battaglia della sua vita, Speranza quella della sua tenuta come capogruppo del Pd. Da una parte l'esigenza di rispettare le leggi di questa nazione, dall'altra (lo abbiamo già scritto), la voglia di consentire a Silvio di acquisire la carica di deputato (o di senatore) per usucapione: i venti anni necessari, però, scatteranno solo nel 2014. In attesa, si temporeggia, e l'impressione è che almeno per il momento, la sindrome della Balena Bianca abbia la meglio su quella della Bandiera Rossa. Moriremo democristiani, prendiamone atto e andiamo avanti. La votazione a favore della sospensione dei lavori parlamentari sembra non avere un padre (di madri è meglio lasciar perdere). Chi l'abbia presa non si sa. È venuta fuori così, all'improvviso, con un ordine perentorio di votare a favore giunto sugli smartphone dei senatori e dei deputati. All'inizio sembrava che l'ordine dato dai capigruppo, provenisse direttamente dal segretario Epifani. Poi, però, il segretario ha dato ragione ai 70 senatori che gli hanno scritto, incazzati come sciacalli mediorientali armati di kalashnikov, per chiedergli conto e motivo di quel voto assurdo. Il segretario Epifani, per tutta risposta, ha fatto un ragionamento che non sta né in cielo né in terra. Praticamente ha detto che la colpa è tutta del Pdl che non riesce a tenere separati i problemi della nazione da quelli di Berlusconi. Sì, vabbè, ma questo che c'entra con l'essersi scesi ancora le braghe davanti all'imponenza di uno statista di cotanto peso e cultura? Insomma, segretario, chi ha preso materialmente la decisione di votare a favore della sospensione dei lavori? Cazzo non si sa, non se ne viene fuori. Nessuno che si faccia avanti e dica: “Sono stato io porca puttana”. Tutti parlano a mezza bocca, tutti si spintonano, tutti fanno finta che non sia successo nulla purché il governo vada avanti. E non importa che nei circoli ci sia fermento e non importa che l'elettorato del Pd stia seriamente pensando di cambiare sponda. Si può sapere, per dirla papale papale, chi diavolo prende le decisioni nel Pd? Tutto è nato dalle consultazioni per la partita (persa malamente) per il Quirinale. Tutto sta andando avanti esattamente come nel momento in cui, nel segreto del voto, 101 democrat hanno bocciato Prodi. Lì la schizofrenia si è manifestata fino a conclamarsi. Se il Pd alle scorse amministrative non avesse imbarcato quel po' po' di sindaci, si potrebbe tentare un TSO, ma quale nome (o nomi) mettere nell'ordinanza sindacale? Strano il Pd, dopo aver combattuto per anni la mafia, ne ha adottato il principio basilare: l'omertà.

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