La
malattia di cui soffre il Pd ormai è chiara. Si chiama schizofrenia
e sembra incurabile. Uno psichiatra conosciuto qualche tempo fa ci
disse: “Dalle malattie mentali non si guarisce, però si può
vivere meglio”. Ecco, nel caso del Pd sarebbe sufficiente vivere
meglio per evitare di cadere a intervalli regolari in una crisi
acuta. L'ultima è di queste ore. Scontro all'arma bianca fra Roberto
Speranza (che se ne vada presto) e Felice Casson. Al centro della
disputa, l'ineleggibilità di Silvio Berlusconi che i 5S si
apprestano a chiedere nella Giunta delle elezioni. Casson ne ha fatto
la battaglia della sua vita, Speranza quella della sua tenuta come
capogruppo del Pd. Da una parte l'esigenza di rispettare le leggi di
questa nazione, dall'altra (lo abbiamo già scritto), la voglia di
consentire a Silvio di acquisire la carica di deputato (o di
senatore) per usucapione: i venti anni necessari, però, scatteranno
solo nel 2014. In attesa, si temporeggia, e l'impressione è che
almeno per il momento, la sindrome della Balena Bianca abbia la
meglio su quella della Bandiera Rossa. Moriremo democristiani,
prendiamone atto e andiamo avanti. La votazione a favore della
sospensione dei lavori parlamentari sembra non avere un padre (di
madri è meglio lasciar perdere). Chi l'abbia presa non si sa. È
venuta fuori così, all'improvviso, con un ordine perentorio di
votare a favore giunto sugli smartphone dei senatori e dei deputati.
All'inizio sembrava che l'ordine dato dai capigruppo, provenisse
direttamente dal segretario Epifani. Poi, però, il segretario ha
dato ragione ai 70 senatori che gli hanno scritto, incazzati come
sciacalli mediorientali armati di kalashnikov, per chiedergli conto e
motivo di quel voto assurdo. Il segretario Epifani, per tutta
risposta, ha fatto un ragionamento che non sta né in cielo né in
terra. Praticamente ha detto che la colpa è tutta del Pdl che non
riesce a tenere separati i problemi della nazione da quelli di
Berlusconi. Sì, vabbè, ma questo che c'entra con l'essersi scesi
ancora le braghe davanti all'imponenza di uno statista di cotanto
peso e cultura? Insomma, segretario, chi ha preso materialmente la
decisione di votare a favore della sospensione dei lavori? Cazzo non
si sa, non se ne viene fuori. Nessuno che si faccia avanti e dica:
“Sono stato io porca puttana”. Tutti parlano a mezza bocca, tutti
si spintonano, tutti fanno finta che non sia successo nulla purché
il governo vada avanti. E non importa che nei circoli ci sia fermento
e non importa che l'elettorato del Pd stia seriamente pensando di
cambiare sponda. Si può sapere, per dirla papale papale, chi diavolo
prende le decisioni nel Pd? Tutto è nato dalle consultazioni per la
partita (persa malamente) per il Quirinale. Tutto sta andando avanti
esattamente come nel momento in cui, nel segreto del voto, 101
democrat hanno bocciato Prodi. Lì la schizofrenia si è manifestata
fino a conclamarsi. Se il Pd alle scorse amministrative non avesse
imbarcato quel po' po' di sindaci, si potrebbe tentare un TSO, ma
quale nome (o nomi) mettere nell'ordinanza sindacale? Strano il Pd, dopo aver
combattuto per anni la mafia, ne ha adottato il principio
basilare: l'omertà.
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