Sono
esattamente 1756 giorni che in Parlamento si parla di omofobia. A
parte Carlo Giovanardi che continua a considerarla ancora una
pericolosa, quasi letale, forma di otite, gli altri del Pdl giocano a
fare i guardiani di pecore e, come per tutti i temi cosiddetti
“etici” che alla fine riguardano solo sacrosanti “diritti
civili”, si irrigidiscono dimostrando una scarsissima sensibilità
sociale oltreché umana. Ha voglia Dario Franceschini a dire che
l'omofobia non c'entra con i cosiddetti temi etici ma riguarda solo
il codice penale, l'ala dei cattolici duri e puri del Pdl vede
l'inserimento del reato di omofobia nella legge Mancino, come fumo
negli occhi e come un tentativo maldestro della sinistra di far
piangere contemporaneamente due Papi, qualche cardinale, un manipolo
di vescovi e qualche centinaia di preti pedofili. Il fatto è che i
pidiellini sono persone così, donne e uomini tanto al chilo, che sui
temi etici adottano la filosofia della Balena Bianca: “Non se ne
parla”. Infatti chiedono la moratoria, perché per loro i diritti
delle coppie di fatto, il riconoscimento dei diritti dei gay e dei
trans, le unioni civili e la bioetica sono temi divisivi. Pensate,
perfino rispetto al reato di omofobia i pidini, pur di non
intralciare il cammino di LettaLetta e non far piangere Re Giorgio,
si sono calati le braghe. Mentre la legge Mancino ritiene aggravanti
gli sfondi xenofobi e razzisti di alcune tipologie di reati, lo
stesso non avverrà per quelli a sfondo omofobico. “Però almeno se
ne parla e l'omofobia entra nel codice penale”, hanno detto
all'unisono Scalfarotto ed Epifani. Sì, è vero, ma sempre come
frutto di un compromesso che svilisce e svuota l'impegno ormai
decennale di uomini e donne vittime di reati vergognosi che trovano
tolleranza solo nei codici dei paesi fondamentalisti. Facciamo un
ragionamento terra terra. Perché i pidiellini non vogliono una legge
che combatta efficacemente la corruzione? È questa l'idea che hanno di
libero mercato? Perché i pidiellini non vogliono una legge che
combatta il conflitto di interessi? È questa l'idea che hanno di
tutela del patrimonio personale e dell'etica pubblica? Perché i
pidiellini non vogliono una legge che introduca i diritti delle
coppie di fatto? È questa l'idea bizzarra che hanno di famiglia?
Perché, per anni, i pidiellini si sono opposti a tutte le norme
riguardanti una maggiore sicurezza sui luoghi di lavoro? È questa
l'idea che hanno di mercato globalizzato? Perché, invece, i
pidiellini vogliono una legge che punisca i disturbatori dei comizi,
i manifestanti terremotati, gli esponenti anti-Tav, i disoccupati in
piazza, i medici che scioperano, i tassisti che s'incazzano, i
detrattori di Brunetta e quelli che danno del puttaniere a Silvio? È
questa la loro idea di ordine pubblico e uguaglianza sociale?
Comunque la si voglia mettere, i pidiellini confermano di essere la
vera forza anti-politica di questo paese, un magmatico universo di
donne e uomini che di mestiere fanno gli attori e a tempo perso, i
politici. Lo dimostra o' Schiattamuort che per ben tre volte ha
mentito spudoratamente nell'aula di Montecitorio, affermando di non
sapere nulla della deportazione delle kazake mentre sapeva tutto e
anche di più. E ha mentito anche LettaLetta che si è affannato a
difenderlo. Eccoli i nostri politici: in fila, a due a due,
mano nella mano, con il fiocco e il grembiulino, pronti a cantare
tutti insieme Fratelli d'Italia.
È
nato il Royal-Baby. È un maschio, pesa quasi quattro chili e sarà
il prossimo re d'Inghilterra. Per giorni ha retto l'impatto con le
prime pagine di tutti i giornali del mondo, vittima, ancora prima di
nascere, del più grande gossip della storia dell'umanità. Se un
giorno diventasse un pericoloso e maniacale serial-killer non ci
sconvolgeremmo neanche un po'.
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