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domenica 21 luglio 2013

Addio Wi-Fi libero. Internet fa paura, la libera comunicazione ancora di più

Altro che incentivi per liberalizzare il Wi-Fi, con il decreto “Fare” il LettaLetta stringe il cappio e fanculo Internet gratis. Il problema è serio, anche perché è il primo colpo chiaramente visibile alla credibilità di un governo che, all'atto dell'insediamento ha promesso: niente tagli alla sanità, niente tagli alla cultura, via l'Imu, niente aumenti Iva, incentivi all'uso di Internet del quale l'Italia è il fanalino di coda in Europa. In compenso, anche se sono “pochi” gli italiani che navigano (statistica Eurostat), i nostri connazionali sono quelli che in rete ci restano temporalmente di più; noi conosciamo persone che passano praticamente la loro vita su Facebook, contribuendo ad alzare una media disastrosa ma facendosi ripetutamente i cazzi degli altri. La norma che sarà introdotta con il decreto Fare, reca infatti tanti e tali obblighi ai locali pubblici che intendono offrire gratuitamente il servizio, che lentamente scomparirà la possibilità di collegarsi a Internet senza la carissima chiavetta e senza un contratto onerosissimo con le compagnie telefoniche. Il problema si chiama “tracciabilità di indirizzi ip e dei MAC adress”, fatto che il Wi-Fi rende praticamente impossibile. Però, siccome in Italia stazionano stabilmente terroristi e spioni di tutte le potenze e superpotenze mondiali, la sicurezza della patria merita qualche accorgimento. Per adempiere alle nuove norme, il titolare di un esercizio pubblico, chiamiamolo Internet-Point, che offre a titolo gratuito il servizio, sarà costretto a dotarsi di un proprio syslog per gestire i dati di identificazione. Insomma, ogni bar, libreria, pizzeria, ristorante, beauty-center che volesse far navigare i propri clienti, sarebbe costretto a gestire un punto di rilevamento dati in perfetto stile Cia o Nasa o Mossad o Kgb o Ced di un qualsiasi ente locale. LettaLetta aveva detto: “Dobbiamo finalmente liberalizzare il Wi-Fi, ponendoci al passo di tutti gli altri paesi europei”. Delle promesse del governo, si stanno rendendo conto i medici, i dirigenti scolastici, il sito archeologico di Pompei, i dipendenti del Colosseo, dei Fori e delle Terme caracalliane. Ma nessuna preoccupazione, il Democristiano saprà metterci una pezza. Oggi? Domani? No, i provvedimenti sono in fase di avanzata elaborazione. Tranquilli italiani. E Buon terremoto. Ancora uno. Questa notte.

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