L'immagine del cattolico in politica: prono e baciapile |
Grande
estate calda anche per Sua Eminenza. In cerca di una verginità da rifarsi al
più presto, il Presidente Cardinale della Cei detta il vademecum del perfetto
cattolico e della Chiesa che verrà, proprio come l’anno di Lucio Dalla.
Dice
il Presidentissimo: “I cattolici in politica siano più presenti e informati”,
che significa “occupare tutto l’occupabile e andiamo avanti con la lobby
Oltretevere altrimenti addio scuole, asili e ospedali privati convenzionati,
Imu e viaggi papali in the world pagati dai contribuenti italiani”. ”Informati”
significa solo “evitare figure barbine come quelle che rimediano di solito i cattolici
in politica a partire da Formigoni che, se si informasse di più sugli avvisi di
garanzia che riceve con regolarità, non querelerebbe tutti a ogni piè sospinto”.
Pur non facendo alcun riferimento specifico, Bagnasco ha tratteggiato i
contorni di quella che tutti chiamano ormai “Cosa Bianca”, la magmatica visione
della riunificazione di tutti i cattolici in una sola ed unica grande forza
politica. Detta: “L'etica della vita e della
famiglia non sono la conseguenza ma il fondamento della giustizia e della
solidarietà sociale... L'ansia dei lavoratori che sono in apprensione
per l'occupazione, di tanti giovani che non riescono ad entrare nella società
che produce, e dà loro voce senza populismi, con umiltà... I grandi
statisti cattolici che l'Italia ricorda hanno portato la propria indiscutibile
statura umana e cristiana che il Paese, l'Europa e gli scenari internazionali
esigevano, allora come oggi... Hanno messo a servizio, non di se stessi ma del
bene comune, un'alta caratura intellettuale, spirituale e dottrinale, formata
alla luce del magistero sociale della Chiesa, senza reticenze o complessi,
avendo ben chiara la fisionomia e la distinzione tra i diversi problemi e i
diversi livelli”. Una volta accadeva anche questo. Per il ruolo dei
cattolici in politica oggi, anno 2012, basta scorrere l’elenco degli sponsor
del Meeting di Rimini. Di più non sappiamo e non vogliamo sapere. Fa caldo,
Angelì...
Ma andassero tutti all'inferno!
RispondiEliminaPidocchi!!!!!!!!
Saverio
Concordo e sottoscrivo.
RispondiEliminaMarco