Secondo noi, non standoci né un casino
né un casinò, dove diavolo si trovi Sant’Anna di Stazzema, Silvio neppure lo sa.
Il fatto è che dopo essere stato costretto a sdoganare i fascisti per
governare, Nano Bifronte ha pensato di revisionare un po’ la storia patria
proprio come se fosse la sua monovolume. Per cui, Mussolini è diventato un
grande statista, il fascismo il periodo storico di maggior prestigio
internazionale dell’Italia, le leggi razziali una svista politica, gli esili
degli antifascisti vacanze in località turistiche più o meno amene. Inoltre. Matteotti
andò a sbattere accidentalmente contro la balaustra del Lungotevere Romano,
Antonio Gramsci morì a causa della puntura di una zanzara anofele in incognito,
Piero Gobetti si imbattè per caso in un gruppo di teppisti in camicia nera che
lo pestarono perché stavano loro sul cazzo gli occhiali che portava; i
repubblichini erano degli eroi morti per un ideale, proprio come quei comunisti
e anarchici dei partigiani. Ancora, le foibe uguali alle Fosse Ardeatine e alle
esecuzioni sommarie dei rivoltosi che cercavano di cacciare i nazisti
dall’Italia. I danni che la politica revisionista di Silvio ha causato, li
vedremo fra un po’, quando i nuovi testi di storia patria avranno fatto presa
nella mente dei nuovi giovani Balilla, per il momento possiamo solo prendere
atto che questo signore in Caraceni ha tentato, inutilmente, di cambiare la
storia del Paese solo, e ancora una volta, per potersi fare i cazzi suoi con l’aiuto
di nostalgici del rango di Gianfry Fini, Gnazio La Russa e Maurizio Caspar
Gasparri: fior di statisti. Ma torniamo a Sant’Anna di Stazzema. Lì, in piena
campagna lucchese, il 12 agosto 1944, i nazisti uccisero 560 (non è un refuso)
persone: vecchi, donne, bambini e qualche imboscato indeciso se andare in
montagna o fermarsi in paese. Non li bombardarono mica, li fucilarono,
guardandoli uno per uno (560) negli occhi come si fa con i maiali prima di
sparargli dietro la testa. Più che un regolamento di conti fu un eccidio
gratuito, una violenza inutile messa in atto da un esercito che, prima che
dagli Alleati, era stato sconfitto dalla Storia. A commemorarli, ieri, è
arrivato direttamente dal Parlamento Europeo che presiede, Martin Schulz, il
politico tedesco che Silvio invitò in Italia offrendogli la parte del kapò in
un film sui campi di concentramento. Se qualcuno ricorda la scena penosa della
performance di Silvio a Strasburgo, non potrà non prendere atto definitivamente
di che pezzo di presidente del consiglio ha governato questo Paese negli ultimi (quasi) 20 anni. A Schulz
quell’uscita di Nano Bifronte non andò proprio giù e ogni volta che gli capita
di parlare di Silvio o, semplicemente, di accennare alla sua politica, non
perde occasione per tirargli schiaffi direttamente in faccia. Ieri, riferendosi
proprio a Silvio, ha detto: “Sono sempre molto impressionato da quei politici che sono stati al
governo per 10 anni e se poi stanno fuori dal governo per 8 mesi, fanno finta
di non aver niente a che fare con quei 10 anni precedenti”. A
Sant’Anna è volato un brivido, magari è lo stesso di chi ancora tenta di
definire le morti di quel periodo tutte uguali. Nessuna morte sarà mai uguale
all’altra, men che meno quella di un republichino messo a confronto con un
partigiano. E non sarà il revisionista Silvio a farci cambiare idea, perché la
Storia idea non la cambia mai, lei si fa forte dei fatti.
|
Una rasoiata Max, delle tue.
RispondiEliminaCarlo
Ti leggiamo in tanti anche a Ferragosto e con il blog cambiato. Max sei una forza.
RispondiEliminaan-arché
Anche la traduzione istantanea. Mondiale, Max!
RispondiEliminaAntonio
si va bene,ma il tedesco doveva stare a casa,berlusconi o non berlusconi,i tedeschi ancora debbono pagare per tutto quello che hanno fatto,come i comunisti che hanno macellato milioni di persone e candidamente hanno steso un velo pietoso sul loro passato criminale.sono d'accordo che il fascismo fu oltremodo deleterio anche se socialmente fu prodigo verso i lavoratori e prodigo di manganellate a chi non era d'accordo.ma oggi rivedere la storia nostra non deve essere un insulto a chi combattè contro il fascismo,anche in considerazione dell'impossibilità a combatterlo prima dell'avvento degli americani e compagni. bene fece togliatti ad amnistiare i delinquenti fascisti e quelli comunisti dopo la fine della guerra quando era guardasigilli.comunque se il tedesco vi è simpatico perchè contro berlusconi,male,perchè e sempre un appartenente ad una razza prepotente e guerrafondaia se non militarmente,economicamente,si sentono sempre la razza eletta,e ancora debbono pagare per quello che hanno fatto come lo sterminio degli ebrei e altre popolazioni e minoranze.è una genia da combattere altro che il puttaniere berlusca(comunque a parte le puttane,non è che questo governo abbia fatto il bene del popolo,anzi).sono d'accordo che un morto partigiano deve essere onorato più di un repubblichino.
RispondiEliminaSchulz ha chiesto scusa a nome del suo popolo, ha preso le distanze pubblicamente dal nazismo e dalle stragi, ha detto testualmente che il nazismo è stato un abominio. Lui è tedesco. Non mi risulta che Berlusconi abbia fatto altrettanto né che La Russa o Gasparri o, in fondo, lo stesso Fini abbiano fatto lo stesso a nome dei loro antenati anzi, hanno continuato a difenderli e osannarli: "Onore ai martiri di Salò" non l'ho detto io.
RispondiElimina