Translate

venerdì 10 agosto 2012

Politici in vacanza. Per loro suolo patrio. Solo Veltroni va all’estero: in Africa? Macché, in Grecia.

Onestamente, di dove andranno in vacanza i politici italiani può fregarcene fino a un certo punto. Tutti (o quasi) a causa della crisi hanno scelto mete nazionali. Quando abbiamo letto che Vuolter Veltron sarebbe stato l’unico politico ad espatriare, abbiamo creduto che andasse in Africa per restarci, niente di più illusorio, lui va in Grecia: costa poco, è a quattro passi da Roma qualora Silvio lo chiamasse per un’altra Grosse Koalition e poi, in fondo, ripensare ad Anthony Quinn che balla il sirtaki, a un cinefilo come lui non può che far piacere. Gli altri se ne tornano a casa. Angelino (treno e ferry boat) torna in Sicilia. La Finocchiaro gli aveva chiesto un passaggio ma lui non ha voluto darglielo: la calunnia è un venticello che sullo Stretto di Messina sta spirando ormai da un po’. Pierfy Casini ha scelto la Puglia. Conoscendo Cocorito, quella della Puglia non è stata sicuramente una scelta a caso. Vuole fare quattro chiacchiere con Nichi Vendola e poi aspettare Maxim D’Alemà che però, prima di andare a casa, va a farsi un giro in Umbria. Silvio ha detto: “Resto ad Arcore”. Per lui niente hotel extralusso nel cuore di Mosca ma solo Villa San Martino che, specie in agosto, è un posto poco frequentato, soprattutto dai giornalisti e dai paparazzi. Poi andrà in Sardegna a Villa Certosa, che non riesce ancora a vendere, nella speranza che Zappadu gli faccia qualche foto formato Topolanek in tiro. Quella storia di Topolanek, Silvio non l’ha mandata giù e spera che il buon fotoreporter sardo lo immortali con gli stessi attributi al vento, magari preavvertendolo, giusto il tempo per un punturina. Piergigi Bersani è indeciso. Non si sa perché ma non vuole lasciare indizi. Forse per una naturale, quanto necessaria riservatezza, il leader del Pd non desidera dare informazioni sul luogo prescelto per rilassare le stanche membra (non è un refuso). Cesenatico? Cattolica? Rimini? Riccione? In un primo momento aveva pensato a una settimana di aria pura a Marzabotto. Non gli dispiaceva fare un salto indietro nella memoria storica del senso politico del suo partito, ma poi gli hanno detto che se va da quelle parti lo pigliano a bocciate in testa; il pallino lo hanno riservato a Matteo Renzi. Vacanze romane per Maurizio Gasparri, lo aspetta ancora l’ingrato compito di ritrovare il perduto Circolo del Polo all’Acqua Acetosa: impresa impossibile se non fosse che a lui Tom Cruise sta letteralmente sulle palle. Tonino Di Pietro va a Montenero di Bisaccia. Lo aspetta il trattore e poi deve fare quattro chiacchiere con il moscone verde che nel frattempo non rappresenta più la controfigura bucolica di Casini ma di Enrico Letta. I tempi cambiano anche in campagna e la politica evolve. Fini e Cicchitto andranno in vacanza nello stesso posto. Non sappiamo se si saluteranno, ma Ansedonia non è abbastanza grande per ospitarli entrambi, l’importante è che non volino secchielli, palette, compassi e tessere della P2, il resto, il sindaco dice che lo tollererà. Rosy (Bindi) va sulle Dolomiti, non avevamo dubbi. La montagna è la sua dimensione, il luogo dove il pensiero può volar leggero nonostante Letta e Fioroni, D’Alema e Veltroni, Bersani e Franceschini, Di Pietro e Grillo con una spruzzata di Nichi Vendola. Leghisti (tutti) in Sardegna. Molto amica degli indipendentisti isolani, la nouvelle vague del Carroccio ha deciso di rinsaldare legami che potrebbero tornare utili se al Nord dimostrassero che i fucili sanno anche adoperarli oltre che costruirli. Resta un piccolo problema che l’ex ministro dell’Interno dovrà risolvere. È in arretrato di quattro anni sul pagamento del suo posto barca. Il sindaco di Villaputzu gli ha fatto sapere, cartelle esattoriali alla mano, che la cifra che Maroni dovrebbe sborsare, si aggira intorno ai 20mila euro. Bobo Blues dice però che ha pagato sempre tutto, fino all’ultimo euro. Chi ha ragione? In ogni caso, è buffa la dichiarazione di Francesco Todde, presidente della società di gestione del porto di Marina di Porto Corallo, il quale afferma: “Il ministro Maroni è stato accolto come ospite illustre e non ha pagato solo per motivi di riservatezza”. A Fernando Codonesu, primo cittadino, però non frega una mazza e ribatte: “A me Maroni mi sta pure simpatico, ma non è un buon motivo per non pagare”. Questi, se potessero, non pagherebbero neppure il caffè al Bar dello Sport di Adro, figuriamoci un posto barca in Sardegna.

2 commenti:

  1. Certo che non risparmi nulla e nessuno. Povera Vanessa, dopo aver letto il tuo articolo io mi metterei a piangere o...cambierei mestiere.
    Antonio

    RispondiElimina
  2. "Le indimenticabili serate post-alcoliche della grande Paola Borboni", è una frase degna del miglior Max. Ci sei, nonostante tutto.
    Alfred

    PS. An mi ha detto del successo a Castelluccio, che peccato non essere stato con voi.

    RispondiElimina