È
incredibilmente comico venire a sapere che il Celeste, ogni santa
mattina, ogni inizio di nuovo giorno, si spalmava sulla faccia un
dito buono di Actif Essential. La pomata miracolosa di Chenot, dal
costo modico di 200 euro a barattolo, gli veniva porta dal fido
maggiordomo che doveva preoccuparsi anche quando stava finendo, tanto
che un giorno ebbe a dire (intercettazione telefonica) “La usi come
la colla per i manifesti”. In tutta sincerità, non sappiamo a cosa
serva l'Actif Essential, presumiamo che renda la pelle del viso
liscia come il culetto di un bambino, ma se ci fermassimo al culetto,
ci prendereste per volgari narratori di politica? Ma, a parte le
amenità legate a un uomo che non ha mai tirato fuori dalle sue
tasche neppure un centesimo, la giornata di ieri è stata
contraddistinta da due dichiarazioni che hanno scatenato il putiferio
nell'armata brancaleon-berlusconian, e l'apertura di un vero e
proprio fuoco di fila da parte degli house organ. La prima è stata
quella di Giorgio Napolitano che, a Washington, ha detto ai
giornalisti presenti alla conferenza stampa post incontro con Obama:
“Deploro quelle forze politiche che per tredici mesi hanno
sostenuto il governo di Mario Monti e ora lo accusano di
incomprensibili nefandezze”. La seconda è di Mario Monti in
persona il quale, a Rai3, ha detto chiaramente e senza equivoci: “Ho
ereditato un paese governato da cialtroni che non si sono assunti
nessuna responsabilità per come avevano ridotto l'Italia”. Apriti
cielo. Libero, Il Giornale e Il Tempo hanno piazzato il mirino ad
alzo zero e aperto il fuoco. E tanta e tale è stata la violenza
delle parole che hanno usato, che ci viene il sospetto che la
disperazione sia giunta al livello di guardia. D'altronde i
giornalisti dei tre quotidiani vicini al Capo hanno famiglia, le loro
piccole spesucce, l'Imu da pagare, la scuola privata per i figli, lo
yacht per l'estate, qualche amante da mantenere per cui temono, loro,
che a fondo Silvio, si ritrovino con un bel blocco di cemento appeso
ai piedi e un tuffo in alto mare. “Inammissibile l'intromissione
del Capo dello Stato nella campagna elettorale”; “Vergognoso
schierarsi con Monti da parte di Napolitano”; “Il Presidente
scende in politica”, sono i titoli dei tre campioni
dell'informazione libera e mai drogata, con cui hanno aperto le loro
prime pagine mentre, per quanto riguarda il termine “cialtrone”,
usato da Mario Monti, hanno rinviato paro paro al mittente l'offesa
infamante fatta nei confronti di Silvio, Brunetta, Tremonti, Scajola,
Bondi, La Russa, Sacconi, Tremonti, Calderoli, Maroni, Frattini,
Carfagna, Prestigiacomo e quel pozzo di scienze da traforo del Gran
Sasso che risponde al nome di Maria Stella Gelmini. Forse, i Tre
cavalieri delle Ombre della Notte, non si rendono conto di chi stanno
difendendo a spada tratta o, più semplicemente, si sono adeguati ai
mercimoni dell'epoca d'oro del berlusconismo d'avanguardia. I
sondaggi, per il Cavaliere, non sono affatto buoni. Lo sa lui, lo
sanno i suoi più stretti collaboratori. Il rischio che Silvio sta
correndo, è quello appena accennato da Bersani quando ha detto che
il Pdl è intorno al 10 per cento; non sarà il dieci, ma non essere
il secondo partito sta diventando quasi una certezza. C'è un certo
Beppe Grillo che, appollaiato sul ramo, sta per sparare le sue
cartucce domani, su Sky, e poi, in chiaro, su Cielo. Se Bersani
continuerà con le sue battute senza senso, e piene di arroganti
certezze, come “Fra Monti e Vendola il traffico lo dirigo io”,
Grillo potrebbe essere la sorpresa più sorprendente di tutte di
questa campagna elettorale buffonesca. Il rischio è quello di un 18
per cento più vicino al 20 che non al 16. Ma alla fine, siamo
proprio sicuri che sia un rischio?
siamo vicini al redde rationem e questo li atterrisce... tra poche settimane tutti potremo vedere le furfanterie di padellini e legaioli
RispondiEliminae le nefandezze compiute depredando il nostro Paese