Sono
solo due. Sempre gli stessi, i disturbatori di professione che ieri
sera hanno contestato Maurizio Crozza al teatro Ariston di Sanremo.
Sono i due pirla che lo scorso anno fischiarono Celentano e che non
appena sentono odore di ironia intorno al loro Capo e Padrone,
fischiano e dicono “Niente politica a Sanremo”. Sembra, ma la
voce andrebbe verificata, che dietro i pirla di cui sopra, ci sia
nientepopodimenoche Antonio Verro, uno dei componenti del CdA della
Rai, in quota Pdl. Il signor Verro è quello delle accuse a Luciana
Littizzetto, rea di aver sbeffeggiato il suo Signore durante una
puntata di Che tempo che fa, e della durissima reprimenda contro
Adriano Celentano nel festival 2012. Insomma, Verro è un tollerante galantuomo che, privo degli strumenti utili a distinguere fra satira e
diffamazione, tuona contro chiunque provi a nominare il suo
Dio invano. È a questo punto che sorge la domanda: “Ma i
berluschini perché continuano a contestare i comici di professione
mentre applaudono i pagliacci di risulta, machisti e pure un po'
volgari?” Mistero, direbbe Enrico Ruggeri. Ieri sera, però, s'è
visto il cambio di clima in Italia. Fino all'anno scorso chi toccava
Silvio restava fulminato come se fosse rimasto attaccato a un cavo
dell'alta tensione. Quest'anno, i due contestatori, sono stati a loro
volta contestati dal pubblico che, in malo modo, li ha fatti uscire
dalla platea. A sorprenderci, invece, è stato Crozza che, a un certo
punto, ha accolto Fabio Fazio, noto per il suo coraggio leonino, come
il salvatore della situazione. Abbiamo visto il comico genovese in
grandissima difficoltà, con la salivazione azzerata e la tentazione
di chiedere scusa. Non ci è piaciuto, perché un comico che non
regge una situazione come quella di ieri sera, vuol dire che è
abituato sempre e comunque ad avere la gente dalla sua parte, per la
serie “ti piace vincere facile”. Per passare alla politica seria,
oddio, si fa presto a dire seria... c'è da registrare l'ennesima
indagine nei confronti del Celeste, sì, insomma, di Roberto de la
Vierge. L'accusa è pesantissima: associazione a delinquere, un vero
e proprio colpo da ko per le speranze del Pdl di vincere il senato in
Lombardia. Alla “bomba” Formigoni ha risposto l'altra bomba,
quella scoppiata in casa leghista con l'arresto di Giuseppe Orsi,
presidente e amministratore delegato di Finmeccanica, vicinissimo
alla Lega. L'accusa nei suoi confronti è quella di corruzione
internazionale, messa in atto nella vendita degli elicotteri
Agusta all'India. Con questo ennesimo giochetto all'italiana,
Finmeccanica corre il rischio di entrare nella black list del governo
indiano, in poche parole, addio commesse da quelle parti. Ma per il
Pdl non finisce mica qui. È di ieri la notizia dei quattro anni di
galera comminati a Raffaele Fitto, ex enfant prodige del partito
delle libertà. Le accuse: corruzione, finanziamento illecito ai
partiti e abuso d'ufficio. Se pensate che alleato del Pdl in Sicilia
è il Movimento per le Autonomie di Raffaele Lombardo, dimessosi per
mafia, il ragionamento dovrebbe essere semplice, il Pdl è, di per
sé, un'accozzaglia di birichini ad oltranza malati di giovanilismo e
affetti dalla sindrome di Peter Pan. Questa mattina Silvio ha detto:
“L'esibizione di Crozza è stato un boomerang per la sinistra”.
Un comico è un boomerang, un delinquente un valore aggiunto. Milioni
di italiani lo voteranno ancora. Il boomerang.
Il titolo dice tutto. Bravo Max.
RispondiEliminaVania
Sono incredibili. I berluschini sono incredibili. Roba da impiccarli tutti al pennone più alto durante la tempesta.
RispondiEliminaGente di merda!!!
RispondiEliminaK.