Translate

sabato 2 febbraio 2013

Monti lontano dall'Italia e l'Italia lontana da Monti. Ma un posto in Bundesbank non c'è?


Che anche il Professore si mettesse a raccontare balle sotto le elezioni non ce lo saremmo mai aspettato. La storiella che a scuola, gli amichetti del nipotino chiamino Montino “spread”, poteva uscire fuori solo dal cilindro del consulente di Obama, quel David Axelrod che, per mestiere, umanizza i concorrenti alle varie elezioni di tutti i continenti di tutti i pianeti dell'universo. Ma chi ci crede a un Mario Monti che abbraccia e bacia i bambini, quando ha rivolto per la prima volta la parola a suo figlio dopo il diploma di maturità perché prima gli sembrava tempo perso? E che mirabile ipocrisia quella di affermare che nella sua lista c'è anche una povera terremotata, quando la stessa terremotata, intervistata da Repubblica, ha detto che lei non è povera, e che il sisma ha colpito la suocera la cui abitazione ha avuto solo qualche crepa? E che mirabile ipocrisia storica quella di dire che il Pd è nato nel 1921. Magari il Pd attuale fosse l'erede di quel momento e di quel movimento che assunse il nome di Partito Comunista Italiano, magari ci fosse ancora Antonio Gramsci a dettarne la linea. Purtroppo c'è Massimo D'Alema, e non ci resta che piangere. Il Professore occhieggia, un po' di qua e un po' di là. Sa perfettamente che Berlusconi non vincerà mai le elezioni (nonostante questo Pd) e che per raggiungere il suo obiettivo, governare senza vincere, occorre puntare al pareggio Camera-Senato: Italia ingovernabile e lui pronto a riprendersi i pieni poteri in nome della salvezza della Nazione. Ed è talmente scoperta, questa manovra di bassissima lega e di mancanza totale di senso dello stato, che ci vergogneremmo solamente a pensare di poter mettere una croce sul suo simbolo. Il pericolo vero di questo Paese è che Monti riesca nella manovra di alta concentrazione finanziaria e di bassa macelleria politico-sociale. Che riconquisti il premierato per continuare a far prevalere la finanza sulla politica. Che, con l'aiuto di SS Madre Chiesa e di quel bacchettone d'accatto che risponde al nome di Pierfy Casini, continui a tenere l'Italia nell'oscurantismo civile più totale. Lo confessiamo senza pudore, abbiamo paura. Paura che l'Italia si possa trasformare ancora di più nella terra di conquista di poteri forti e altri, che possa essere saccheggiata da chi sa di trovare sponde adatte perché l'Italia fa gola, e per comprarla a poco prezzo occorre svuotarla delle sue prerogative democratiche e del suo orgoglio. Non si capirebbe altrimenti per quali oscure ragioni, all'indomani della crisi, alla Spagna è stato concesso di andare alle urne, alla Grecia pure, alla Francia idem, anche se Sarkò era arrivato alla fine del suo mandato, mentre l'Italia è stata di fatto commissariata. Spagna e Grecia stavano peggio di noi, eppure... Con quale faccia, poi, il Professore dice che occorre tenere fuori i politici dalle banche quando la Storia ci dice che bisognerebbe fare esattamente il contrario? La conclusione di tutta questa storia, infame e infamante per l'intelligenza di un popolo intero è che, oltre al meno peggio, si continua a non andare. E noi, del meno peggio, ne abbiamo piene le scatole. Gli ultimi sondaggi danno il Pdl in ripresa, anche se (ancora) a 5/6 punti sotto il Pd; il M5S saldamente al terzo posto e il Professore al quarto. Sembra di ritornare alle vecchie logiche del proporzionale, quando con lo 0,87 per cento si condizionava la vita di un governo e si portavano a casa un paio di ministri. Ma Monti non è Forlani. Il Professore è un bocconiano che “capisce qualcosa di economia, ma che per il resto è un grande asino”, parola di Carlo Freccero.  

Nessun commento:

Posta un commento