Ci raccontano di file di pensionati
davanti agli uffici postali e alle sedi dei patronati, con la lettera di
Berlusconi in mano, che pretendevano la restituzione dell'Imu. Ci
raccontano di pensionati incazzati come iene maculate, quando hanno
appreso che si trattava solo di una promessa elettorale. Ci
raccontano di pensionate e pensionati che hanno iniziato a
bestemmiare e a inveire contro il Capataz, rendendo la sua missiva
simil-Agenzie delle Entrate, un boomerang colossale. Silvio imbroglia
gli elettori, soprattutto quelli cresciuti per anni con le sue soap,
e la colpa è dei comunisti che lo insultano, travisano i suoi
pensieri e le sue azioni, lo minacciano perché fa comprare La7 da un
suo amico. Ci raccontano di un Mario Monti in piena crisi di
astinenza da 10 per cento, che racconta balle come e peggio del suo
competitor di destra. Perché se da Berlusconi uno le cazzate se le
aspetta, dal compassato Professore-rettore della Bocconi si
pretenderebbe un po' di serietà. Evidentemente travolto dalla marea
di bestialità di Silvio, Mario Monti ha fatto scendere in campo
nientepopodimeno che Angela Merkel la quale, secondo il miglior
economista del mondo, non vorrebbe il Pd al governo. Non sono passati
dieci minuti dalla dichiarazione del Professore all'Adn-Kronos, che è
arrivata la secca smentita da Bonn. “La Cancelliera Angela Merkel
non ha mai espresso giudizi né dato pareri di natura personale sulla
campagna elettorale in corso in Italia”. Colpito e affondato, Monti
ha tentato un triplo salto mortale all'indietro ma, se possibile, il rimedio è
stato peggiore del male. Ci raccontano che Oscar Giannino, ansioso di
costruire intorno a sé l'aura del supertecnico, si sia inventato di
sana pianta un paio di master mai conseguiti. Uno può millantare di
tutto, spacciarsi anche per il braccio destro di Obama quando lo ha
visto solo in tv, ma il gioco non regge nel momento in cui diventi un
personaggio pubblico, ti presenti alle elezioni come il “risanatore”,
combatti contro la casta dall'alto del tuo curriculum e poi si viene
a sapere che quello stesso curriculum è taroccato. Se poi corri il
rischio di sottrarre voti al Capataz, è facile immaginare come i
cani ringhiosi dei suoi house organ, affondino i loro denti aguzzi
nel vivo della tua carne. Basta leggere le prime pagine di Libero e
del Giornale, seguire i titoli e i servizi del Tg4 e del Tg5 per
capire di cosa stiamo parlando. Avendo un padrone che ne ha combinate
di ogni, per competere con lui devi essere una specie di San Giorgio,
immacolato e pure vergine, se vuoi sconfiggere e uccidere il drago.
Ci raccontano, ma visto che la fonte è Il Giornale occorrerebbe
verificare, che Beppe Grillo si sia tirato fuori dai guai con il
fisco e l'abusivismo edilizio, usufruendo dei due condoni tombali che
i governi di Silvio vararono tempo fa. Ora, Grillo non ha fatto altro
che usufruire di due leggi dello Stato, giuste o meno, ad personam o
meno, i due provvedimenti erano stati pubblicati sulla Gazzetta
Ufficiale e, quindi, resi esecutivi. Ma siccome il Grillo s-parlante
tira fuori a ogni piè sospinto la moralità, ci chiediamo, e gli
chiediamo se usufruire di due leggi per sanare un reato comunque
commesso, sia morale oppure no. Attendiamo una risposta che non
arriverà mai, comunque, come sempre, quello che pensiamo, scriviamo.
Ci raccontano di come il Pd abbia scelto la linea del silenzio, quasi
della reticenza, sull'affaire Monte Paschi. Ma mettiamoci per un
momento nei panni di Piergigi. Dopo l'esperienza disastrosa della
Bnl, e dopo quella telefonata Fassino-Consorte che fece rinascere un
Berlusconi già morto e sepolto, quando è scoppiato lo scandalo del
MPS, Bersani si è visto davanti all'ennesimo baratro di questa
pseudo sinistra così sensibile agli interessi delle banche. Gli
restava una sola via d'uscita, affidarsi al giudizio della
magistratura e al “chi ha sbagliato paghi”. Il resto, tutto il
resto, non poteva essere altro che silenzio. Ci raccontano, ma questo
c'entra nulla con la campagna elettorale, che dietro le dimissioni
del Papa ci siano questioni delicatissime, di una gravità estrema.
Nella curia vaticana è in atto una vera e propria guerra di potere,
e sembra che la lobby più potente, e più invasiva, sia quella dei
prelati gay, magari gli stessi che tuonano contro le coppie
omosessuali e le famiglie non etero. In Vaticano, insomma, si
combatte per gli stessi motivi per i quali si scende in campo in
politica: il sesso e il potere. E poi uno si chiede perché la gente
non va più a messa.
Un popolo di pallonari può essere sepolto solo da un mare di risate.
RispondiEliminaAntonio