Due o
tre cose che riteniamo insopportabili prima di tentare una difficile
previsione. Non sappiamo se Silvio sia sempre presente a se stesso.
Ignoriamo, in poche parole, se riesca a mantenere il cervello
collegato 24 ore al giorno con la bocca che ne esprime le idee, le
“pensate” direbbe Eduardo, o se la voce segua altri percorsi,
subisca l'influenza di altre parti del corpo, soprattutto di quelle che
partono dalla cintola in giù. Rimborsare l'Imu con i suoi soldi si
chiama voto di scambio. È un reato da codice penale. Non c'è
nessuna differenza con la 'ndrangheta che si faceva pagare 50 euro a
voto da Domenico Zambetti. È un assurdo giuridico che nessuno
intervenga per bloccarlo, perché Silvio, in poche parole, ha detto
agli italiani che li pagherà in cambio della loro preferenza.
Abituati a prendere per cazzate barzellettistiche ogni uscita del
Capataz, non vorremmo che anche quest'ultima sortita venga presa per
una boutade, semplicemente perché non lo è. Perché è un fatto
gravissimo. Perché qualche milione di pensionati ci cascherà
ancora, proprio come quelli che hanno la faccia un po' così e che
vivono a Genova. “Rimborserò l'Imu con soldi miei”, dopo che
dalla Svizzera gli hanno fatto sapere che l'accordo con le banche non
si potrà realizzare a breve, era l'ultima chance rimasta al
Cavaliere per non sputtanare un'idea sulla quale ha investito una
parte importante del suo patrimonio. Peccato sia un reato, ma a
Silvio che volete che gliene freghi di un reato di più o di un reato
di meno? Anche Mario Monti ha subito la modificazione genetica di cui
sono vittime tutti coloro che si avvicinano alla politica italiana.
Ormai è una vera e propria maledizione. Dopo venti anni di
berlusconismo, i politici nostrani vivono di stupidaggini, di false
promesse, di sogni irrealizzabili, di una presa in giro coordinata e
continuata dei cittadini che, a questo punto, non riescono più a
distinguere fra sogno e realtà. Mentono. Spudoratamente. Senza
limiti e senza vergogna. Si costruiscono carriere mai fatte e si
fanno portatori di pensieri di altri, di solito personaggi pubblici
che non si sarebbero mai sognati di dire quello che gli viene messo
in bocca. Così è accaduto anche al Professore che, colto
dall'enfasi oratoria e non sapendo più a che santo votarsi per
superare la soglia psicologica del 10 per cento, ha fatto dire ad
Angela Merkel: “Non voglio il Pd al governo”. Fra una foto con
il cane e una con i nipotini, cadute di stile ma non inquadrabili nel
contesto dei reati, l'improvvida uscita sulla Merkel ha fatto cadere Monti nel baratro dei politici made in Italy: mentitore come
gli altri e amen. Poi c'è chi parla un po' per provocare, un po' per
sproloquiare. Non avendo nessuna preparazione politica né il senso
della “continenza”, si lascia andare a battute che farebbero
rabbrividire anche il più rivoluzionario anarchico di un paese senza
più valori. Allora si fa l'occhiolino alla mafia, si corteggiano i
nazi-fascisti di Casa Pound, si forniscono le coordinate geografiche
di Montecitorio ad Al Quaeda, si invitano i politici ad alzare le
mani in segno di resa. Se c'è un'offesa che può essere fatta alla
dignità di una persona, è quella di farle alzare le mani in segno
di resa. È una intimazione che appartiene ai violenti e ai
dittatori, ai sopraffattori e ai vigliacchi perché dire a qualcuno
“Mani in alto”, significa avere nelle proprie almeno una
pistola. Abituati a decenni di filmacci, far alzare le mani al nemico
era il momento di consacrazione dell'eroe vittorioso. Ma a noi, che
non sopportiamo né i santi né gli eroi preferendo i poeti, quell'ordine
è sempre parso un crimine contro l'umanità. Quando Beppe Grillo lo
ha detto, riferendosi ai politici italiani, ci siamo immaginati una
fila di donne e di uomini che usciva con le mani alzate da
Montecitorio, mentre ai lati, i grillini con il kalashnikov ak 47 in
mano, ne controllavano le mosse. Nei loro occhi c'era un senso di
sperdimento che con l'umanità non c'entra nulla, esattamente come
quelli dei bambini del ghetto di Varsavia, costretti ad alzare le
mani di fronte a un fucile nazista. Se questa è la politica dei
grillini gliela lasciamo tutta. Siamo diversi, abbiamo un dna diverso
e, anche se ormai il M5S si avvia a diventare la seconda forza
politica del paese, confessiamo senza vergogna che ci fa paura. È
vero che una rivoluzione non sarà mai incruenta, ma morire per mano
di un comico miliardario no, questo proprio no.
Eppure ho avuto l'impressione che tu avresti votato per Grillo, mi sono sbagliata, sono contenta.
RispondiEliminaan
IL FUTURO?
RispondiEliminaHo lavorato per 18 anni alla stazione di ( S .M .N) di Firenze ciò che descrivo nel post è verità il tutto rispecchia la nostra società e ciò che saremo.
Grazie Silvio! Per quello che hai fatto e farai ancora per noi.
GRAZIE SILVIO PER QUELLO CHE HAI FATTO E FARAI ANCORA PER NOI
QUESTI SONO I RISULTATI
Anime sospese
le ho viste aggirarsi in tutte le stazioni
in cerca della loro identità perduta
vita vissuta ai margini della dignità imposta da una società malata
Priva di amore verso i più umili che stanchi di lottare si sono arresi
assistendo impassibili alla vita che non gli appartiene più
Vita ricercata nella folla frettolosa schiava del tempo che passa veloce
come fossero automi taluni offrono una moneta
tenendo in vita queste anime sospese condannate a fare da specchio a tutta l’umanità. VITTORIO