Silvio
e Beppe hanno fatto campagna elettorale, Bersani no. Non si discute e
i risultati si sono visti. Gatto Silvio è riuscito nella mission
impossible di rianimare i suoi elettori e, pur avendo perso un dieci
per cento netto, sta sempre lì: un governo possibile passa
attraverso di lui. Il M5S è il primo partito, era nell'aria, perfino
quella di casa nostra dove i figli sono tornati a votare dopo un paio
di consultazioni andate in bianco. Il M5S non è solo “rabbia
giovane”, e i risultati al Senato ne sono la dimostrazione.
Occorrerà fare i conti con loro, perché considerarli un fenomeno
estemporaneo e andare avanti come se non esistessero, sarebbe un
suicidio politico colossale. Il Partito Democratico ha dilapidato in
un mese tutto il ben fatto con le primarie. È riuscito dove neppure
il peggiore e più agguerrito masochista, avrebbe fallito. Ha perso
le elezioni miseramente, e in modo brutale, violento, senza aver
combattuto, senza aver dato segnali di esistenza in vita, restando a
Bettola a bere birra mentre Silvio e Beppe giravano l'Italia in lungo
e in largo convincendo (o rianimando) un elettorato sfiduciato e
deluso. Ma queste elezioni hanno dimostrato che agli italiani
interessano sì i temi del lavoro e delle tasse, ma più del lavoro e
delle tasse gli italiani vogliono, pretendono, una classe politica
onesta, che non sia corruttibile e non corrompa, che non viva di
privilegi e che pensi di risolvere i problemi dei cittadini essendo
loro stessi cittadini e non unti dal signore. Esigono, gli italiani,
che i politici non scorrazzino più nelle loro auto blu, con i
carabinieri a far da scorta a mogli prede di shopping compulsivo; che
non si ritrovino, dopo un mandato in Parlamento, con un vitalizio da
far invidia a Barack Obama. Gli italiani vogliono poter guardare
negli occhi i loro rappresentanti anche se, nel caso di Grillo, hanno
guardato nelle palle degli occhi, tramite web, solo, a questo
punto, l'ex comico. Il Pd non sa vincere, è affetto dalla sindrome
di Berlusconi, quando Silvio scende in campo i democratici si
ritirano, si appallottolano, diventano ricci con gli aculei pronti a
pungere ma solo per difesa, non attaccano più, non sono in grado di
farlo, sono incapaci di combattere e, quindi, assolutamente inadatti
a governare. Uno non pretende per forza un leader, ma gente con le
palle sì, e i pidini le palle, purtroppo per loro, le considerano un
optional, quasi una sovrastruttura. E poi sono arroganti, guardano
gli altri dall'alto in basso, non si confondono con la gente e non ne
capiscono i problemi. Per cui, chi è causa del suo male... Italia
ingovernabile, era l'esito scontato di questa consultazione e tanto è
stato. Non di queste dimensioni, ma dar torto ai fatti e ai voti
sarebbe un insulto all'intelligenza di un normodotato. Monti è stato
un flop. Anche questo era prevedibile. Nonostante i tentativi di
umanizzare Ufo Robot, l'ex presidente del consiglio non ha appeal,
mentre si ritrova con una Imu sulle spalle che pesa peggio di un
macigno. Ingroia non ce l'ha fatta e con lui tutta quella sinistra
che ha esaurito il suo percorso di vita politica. Vecchi, stanchi, un
po' retrò e un po' romantici, gli attrezzi da museo archeologico
della politica non entrano né alla Camera né al Senato. Ci dispiace
ma, anche in questo caso, i vari esponenti dei Comunisti Italiani, di
Rifondazione Comunista e di tutti i cespugli della ex sinistra
dovrebbero farsi un esame di coscienza lungo sette anni, magari in
Tibet vestiti da bonzi. La loro è una sinistra antistorica che non
ha più diritto di cittadinanza, tanto radical-chic quanto supponenti,
i sopravvissuti del Komintern hanno esalato l'ultimo respiro e si
ritroveranno a essere tutelati dal WWF come gli ultimi Panda in una
Cina soffocata dallo smog del progresso. Milioni di italiani hanno
votato ancora una volta per Silvio. In questo Paese, in molti,
cominciano a sentirsi prigionieri. Noi compresi.
Chiaro, esemplare.
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