Sembrava
che avessero dato l'addio alla politica, invece il leader Maximo e
Uolter sono sempre qui a scassare la minchia. Siamo convinti che l'”1
per cento a Mediaset” e il romanziere più letto degli ultimi 150
anni, avessero calcolato tutto. Avessero, cioè, puntato su questo
risultato elettorale per rientrare sulla scena di un governissimo
Pd-Pdl. D'altronde chi ha parlato per primo di “grosse koalition”
all'italiana se non il Uolter trombato alle elezioni? E chi definì
Mediaset una “grande impresa culturale” se non il Massimo
baffetto? I due campioni del trasformismo, con Silvio si trovano
bene, si sentono a loro agio convinti di essere più belli e più
intelligenti dello psico-nano. E siamo pure convinti che si siano già
ritagliati i ruoli, i compiti, le mission della loro rentrèe
politica: D'Alema, ministro degli esteri (il suo pallino), Veltroni,
ministro della cultura, con Bersani premier, Alfano vice, Silvio
ministro dell'economia, Brunetta alla batteria, Letta al basso,
Gasparri alla tromba, Dell'Utri allo scacciapensieri, la Santanchè
vocalist. Come si può notare, un governo prestigioso, con pezzi da
novanta a gogò e un'idea della politica che fa il paio con le loro
misere aspirazioni umane. Chi invece cerca di ragionare è, come
sempre, la base dei partiti, quella che va a votare e vorrebbe che il
suo voto contasse qualcosa. È di queste ore la presa di posizione
netta della base del M5S, che vorrebbe collaborare con Bersani su
pochi e chiari punti che, alla fine, sono quelli che abbiamo elencato
nel nostro post di ieri. Ed è sempre di queste ore, l'invito della
base del Pd a Bersani, di cercare in tutti i modi un'intesa di
programma con Grillo, chiudendo definitivamente la porta a Silvio e
al Pdl. I grillini si sono spinti oltre e hanno proposto al loro
leader un vero e proprio web-question-time sulla linea politica
futura del Movimento. I commenti che si possono leggere sul blog di
Grillo, sono quasi tutti a favore di un accordo limitato alle convergenze,
su alcuni punti, fra il M5S e il Pd, con la convinzione che una legge
sul conflitto d'interessi, sulla corruzione, su una nuova legge
elettorale, sulla riduzione dei parlamentari e dei loro stipendi,
possano rappresentare una base di partenza concreta e un modo di far
capire agli italiani che la politica sta cambiando. Un militante ha
scritto anche: “Scusa Beppe, senza polemizzare, ma mi spieghi dove
sta la democrazia in rete? A me pare che qui scegli tutto tu. Non
potresti lanciare un sondaggio su come muoversi? Che so magari
scopriresti che la maggioranza è per questa linea. Però se tu lanci
i tuoi strali dal blog e noi qui passivi, non capisco la differenza
tra il M5S e i vecchi partiti”.
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