Translate

venerdì 8 marzo 2013

Visite fiscali per Silvio. Poverino, trattato peggio degli assenteisti del pubblico impiego. E nella Cappella Sistina, intanto...


Chissà se, nel frattempo, il San Raffaele si sarà attrezzato con una igienista oculare? Silvio, fatto risaputo, è particolarmente sensibile alle cure delle igieniste e, restare senza chi lo accudisce aggiungendo le coccole, potrebbe causargli guai peggiori di quelli che ha. Berlusconi, dopo la sentenza Unipol, ha pianto talmente tanto che quelle maledette lacrime gli hanno procurato una congiuntivite con annessi spasmi del bulbo oculare: un dolore atroce, dicono. Secondo noi, più di quel misero anno di reclusione comminato che, detto per inciso, non sconterà mai, a farlo piangere sono stati gli 80mila euro che IlGiornale (roba sua) dovrà pagare, oltre ai 10mila per le spese processuali, a Piero Fassino. La fregatura è che quegli 80mila euro fanno seguito ai 100mila che, sempre IlGiornale, è stato condannato a pagare (dalla Corte di Cassazione, mica palle) a Ilda Boccassini per una causa per diffamazione risalente addirittura alla fine degli anni '90. Ma poi, diciamolo, avete letto gli articoli, scritti con la vecchia cara carta carbone, da Maurizio Belpietro e Alessandro Sallusti? Ebbene, i due strapagati colleghi della stampa “casalinga”, non hanno mica contestato il reato, aspetto della faccenda che potrebbe pure starci (sembra che mentre si stava consumando Silvio dormisse), ma il fatto che il loro padrone sia l'unico essere umano condannato per “violazione di segreto istruttorio”. Insomma, il reato è stato commesso ma, siccome nessuno è mai stato condannato, anche Silvio doveva essere assolto; roba da chiodi, che non è il Gianni governatore della Marca Abruzzese, amico e sponsor di Totonno Razzi, qui si parla proprio di chiodi, ferro o acciaio, t'è capì? Comunque, congiuntivite o no, secondo il parere della “Rossa” (che non è la Ferrari, ma sempre Ilda Boccassini), Silvio non ha male agli occhi, per lei, quella del Capataz è solo una finta, un attacco insomma sì, ma di paraculite. E siccome si deve essere rotta terribilmente i riccioli, ha detto “basta”, e ha deciso di inviare le doverose visite fiscali, proprio come i datori di lavoro privati e i dirigenti del pubblico impiego. C'erano il processo Ruby, con la sentenza alle porte, e il processo Mediaset, idem. Per cui, tutta la “escalation” di certificati medici, ha destato qualche sospetto. Resta la sensazione che, con l'aria che tira, Silvio preferisca attendere l'evolversi dei fatti (politici), tenendosi al riparo da tutto e tutti e, soprattutto, al calduccio. Non si sa mai. Vedete, Silvio ha capito come andrà a finire, e ha deciso di guardare dall'alto il liquefarsi del Pd, perché lo sa che accadrà. A quel punto si porrebbe come l'unica diga nei confronti dello tsunami Grillo. Dalla sua avrebbe tutta l'informazione, e quegli italiani che temono di perdere il rimasuglio di privilegi rimasti, dall'altra un'orda di incazzati che manco gli untori della peste a Milano. Però... c'è un però. Se Silvio è riuscito a governare questo Paese per vent'anni, buona parte del merito va alla Chiesa o, meglio, alla Curia Vaticana, oltre a quei milioni di coglioni che lo hanno votato e lo continuano a votare “fedeli nei secoli”. In questo momento, le faccende di Oltretevere non stanno propriamente andando come lui vorrebbe. È in corso, con gli affreschi della Cappella Sistina a fare da scenario, una resa dei conti di proporzioni bibliche (ci sembra il termine giusto), che dovrebbe portare al Soglio di Pietro, a seconda di chi vince, o un “curiale” carrozzato Bertone, per il quale Silvio tifa, o un “riformatore”. Se la scelta dello Spirito Santo (sic!), dovesse cadere sul secondo, si prevedono tempi duri per Berlusconi e per il berlusconismo. E si potrebbe correre il rischio di vedere affacciarsi dalla Loggia delle Benedizioni, non solo il nuovo Papa... anche Beppe Grillo

Nessun commento:

Posta un commento