Silvio
è grande. Ci tocca ammetterlo. Ma quale uomo politico al mondo,
anche se forse sarebbe meglio dire quale uomo e basta, si sognerebbe
mai una congiuntivite per non andare in tribunale... Ma quale uomo
politico al mondo potrebbe mai inventarsi di far passare un affare di
pilu per un affare di Stato, fino a scomodare un leader
internazionale e farsi credere da un Parlamento intero... Ma quale uomo politico al mondo si farebbe tirare
una statuina per recuperare nei sondaggi di popolarità... Ecco,
Silvio è tutto questo e anche qualcosa di più. Pur di non
incontrare Ilda Boccassini, e non dover rispondere alle sue domande,
Silvio sarebbe disposto a inventarsi di tutto: una uvite che non
esiste, un'ernia strozzata, un'unghia incarnita, una follicolite
devastante, una lombosciatalgia azzoppante (come la nostra), una
dissenteria terrificante o una stipsi con tappo di sughero annesso.
Immenso, Silvio. Ha più malattie lui che un intero reparto di
medicina generale del nostro ospedale. Che il "presidente" non abbia una mazza, l'ha confermato il medico fiscale, mica Paperino Paolino, che in vita sua non ne ha mai azzeccata una!
Il bello di tutta questa storia è che l'avvocato Ghedini, con il
solito ghigno luciferino, ha detto: “Se non è persecuzione questa!
Un pover'uomo malato costretto a recarsi in tribunale per un processo
inesistente, non si è mai visto”. Seguito a ruota da 2232 che,
dopo la decisione dei periti del tribunale sulla idoneità di
Berlusconi, ha dichiarato alle agenzie: “Medici nazisti, su
indicazione di un tribunale stalinista, sono andati da Berlusconi e
hanno emesso un verdetto disgustoso”.
Insomma, Mengele e Berija
uniti in un sol scopo, decapitare il Capataz. Il mondo di Silvio è
veramente un universo a parte. Con un malato di fictionite acuta, diventa sempre più difficile capire dove termina la
fantasia e inizia la realtà, o viceversa. Ma ci avete fatto caso?
Quando lo spread lo ha condannato alle dimissioni, da tutti i
pidiellini veniva considerato l'optional stravagante di una finanza
filo-germanica. Ora che Silvio spererebbe tanto in una ripescata
miracolosa nell'ammucchiata contro natura Pd-Pdl, lo spread (secondo il Belpietro di Libero) assume un'importanza fondamentale e occorre tenerlo sotto
controllo. Con chi? Ma con Silvio seduto saldamente sulla poltrona
più alta di Palazzo Madama, ovviamente. Dopo tutto quello che è accaduto, con
l'incubo Mario Monti presidente del Senato e Corrado Passera Premier,
i pidiellini stanno ancora difendendo l'indifendibile. Ficht ci
degrada, abbandoniamo per la prima volta la “A”, e Gasparri dice:
“Nei confronti di Berlusconi non è in corso un giudizio, ma un
supplizio”, come conoscesse la differenza fra i due termini. Mentre
Angelino Alfano, rinvigorito dal risultato elettorale che lo aveva
dato per defunto, ha chiosato: “I magistrati di Milano hanno
sfondato il muro del ridicolo”, come se Silvio che s'inventa le
malattie sia un uomo serio e i giudici che lo stanano rappresentino
una ghenga di pagliacci in libera uscita. Ma, a parte le amenità su
Silvio, al quale Sandro Bondi sta già preparando l'agiografia, la
notizia che spicca su tutti i giornali, non è quella che da martedì
prossimo alla Cappella Sistina si torna a fumare, ma un post del neo
senatore del M5S, Roberto Cotti, bocconiano di Sardegna, che scrive:
“Gianroberto Casaleggio ha detto che se decidessimo di dare
l'appoggio a qualche partito, lui lascerebbe il Movimento”. Secondo
noi il problema del M5S non è quello di dare l'appoggio a un
partito, ma di diventare un partito. In questo caso, il “profeta di
Gaia” avrebbe tutte le ragioni del mondo. E anche qualcuna in più.
Max, dove si potrà trovare il disco che hai recensito?
RispondiEliminaVania
Dovrebbe uscire a metà mese. Lo troverai su Itunes e nella distribuzione Mondadori (così mi ha detto Ed). Prendilo, vale la pena.
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