Ormai
la uvite di Silvio ha raggiunto livelli di comicità paradossale. A
memoria, non troviamo tracce di tanto assurdo né in Ionesco né in
Pirandello né in Woody Allen né in Mel Brooks né nell'esperienza
formidabile del Derby degli Anni '60/'70, quella del "ma come porti i capelli bella bionda". Dopo aver dato dei
nazifascisti ai magistrati e dei criminali scientifici ai medici
fiscali, la troupe di Silvio ha deciso di fare un passo indietro:
nessuna manifestazione contro la magistratura, nessun altro attacco
mediatico. “Non vorremmo urtare – ha detto Angelino Alfano, meglio noto come o
schiattamuort – sensibilità istituzionali”. A pochi giorni dalla
convocazione dei gruppi parlamentari, il Pdl ha deciso di darsi una
ritoccata al trucco e di affrontare Giorgio Napolitano fresco di
maquillage.
E
passiamo a Beppe Grillo. Dopo la minaccia di Casaleggio di
abbandonare il M5S in caso di accordo con i partiti, a stretto giro
di twosh è arrivata anche quella di Beppe: “Nessun accordo,
altrimenti me ne vado”. Ora, a parte il fatto che tentare un'intesa
con chi pensa di avere un microchip sottopelle, a marchio CIA, ci
sembra una cosa improponibile, a Beppe non diamo un refolo di torto.
Stringere un accordo con i partiti comporterebbe la immediata
trasformazione del Movimento in partito, fatto che il Non-Statuto,
per assurdo che voglia essere, non prevede né per oggi né per mai.
Il M5S è la “coscienza critica” (che terminologia abusata!) del
Paese. Trasformarsi in forza di governo non gli conviene, perché è
dura spiegare alla gente che ti ha votato, il motivo per il quale hai
dovuto rincarare le rette degli asili nido, delle mense scolastiche e
degli scuolabus come a Parma. Nello stesso tempo, però, pensiamo a
quello che sarebbe accaduto in Parlamento se al posto dei morti del
Pd, quando si sono votate le leggi ad personam, ci fossero stati i
grillini. Ma credete che tutto si sarebbe risolto con il democratico
gioco della votazione maggioranza-minoranza? E pensate se, sempre al
posto dei morti del Pd, ci fossero stati i grillini nel momento in
cui Scilipoti, Razzi e Calearo annunciarono “responsabilmente” il
cambio di casacca. Credete che le scene in Parlamento sarebbero state
quelle della sovrana indignazione dei pidini, o un immediato
flash-mob in piazza? Abbiamo saputo che, dalle nostre parti, il M5S è
alla ricerca di “esperti” per le prossime sfide di governo
locale. A primavera si voterà in alcune realtà e i “Cittadini”
stanno cercando chi possa dare loro una mano a “gestire”.
Onestamente, l'Italia non ha bisogno di “gestori” che non
conoscono manco la Storia Patria, e definiscono il fascismo “una
ideologia con un forte senso dello Stato”, perché a questi
governanti potremmo suggerire solo un lungo soggiorno all'Asinara, con capretta compresa nel voucher.
L'Italia ha bisogno di un Movimento che tuteli la gente, che gli dia
voce, che combatta le distorsioni (e sono milioni) accumulate in 20
anni di strapotere berlusconiano. L'Italia ha bisogno di una
opposizione vera, che sappia rispondere con le urla della gente e non
con il veltroniano fioretto quando Berlusconi gli sparava addosso
poderosi colpi di bazooka. In questo momento, il M5S può far
eleggere un Presidente della Repubblica degno, due presidenti delle
camere degni, e senza ricorrere all'impercorribilità di alcune
proposte, destinate a restare boutade, come quelle di Dario Fo e di
Renzo Piano. In questo momento, il M5S può contribuire alla
formazione di un governo composto da personaggi di acclarata
rettitudine e professionalità e, nonostante tutto, mandarlo a casa
quando deborda, tassa senza necessità, applica la strategia del
rigore che ci costa due punti, diconsi due, di Pil. Il M5S, in questo
momento, può e deve cambiare l'Italia senza allearsi con nessuno, ma
caricandosi sulla spalle, come Sisifo, il peso di un “controllo”
totale e senza sconti. Il resto, amici grillini che sarete
sicuramente tentati dalle lusinghe dei politici di lungo corso,
lasciatelo perdere, almeno per il momento. Quando sarete il 100 per
100 ne riparleremo, anche se le cazzate dell'unica rete televisiva e
dell'unico giornale le lasciamo volentieri a Beppe Grillo. Ogni
tanto, per favore, fategli fare anche il suo vero mestiere.
Analisi stracondivisa e stracondivisibile. Sono d'accordo su tutta la linea.
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