Francesco Primo non finisce di stupire. Ieri, durante
la preghiera a Santa Maria Maggiore, si è accorto della presenza del
cardinale Bernard Francis Law, noto protettore di preti pedofili. Non
potendo prenderlo a calci nel culo di persona, papa Francesco gli ha
fatto sapere che la sua presenza non era gradita così, mogio mogio,
quatto quatto, il povero Law ha guadagnato l'uscita e se n'è andato.
Nella Chiesa, questi gesti contano, molto. Abituati a seguire lo
stesso rituale da 2000 anni, gli alti prelati pensano che sia il
mondo a girare intorno a loro e non loro intorno al mondo. Nel corso
della Storia, chi ha provato a dirgli che, in fondo, non era così, è
stato bruciato vivo o rinchiuso nelle segrete di prigioni senza
uscita. Ma il massimo del gossip papale, lo ha toccato Bruno Vespa.
Presentando il nuovo Papa, Bruno, nel tentativo di umanizzarlo un
po', ha detto: “Come Papa Woijtyla, Francesco ha avuto una
fidanzata. Eh bé! Che volete che sia?” Facendo intendere che il
nuovo Papa era solito sollazzarsi con le donne mentre... Allora.
L'amore di Francesco risale alla sua adolescenza, quando da una
ragazzina si poteva pretendere (forse) un bacio. Sicuramente non ha
mai ballato il tango con la tredicenne fidanzatina né ha mai tentato
avance proibite. Lo ha detto Amalia, prontamente intervistata dalla
tv argentina. Quello che ci ha colpito di questa storia tenerissima,
è che il giovane Jorge le scriveva bigliettini sui quali disegnava
quella che sarebbe stata la loro casetta: bianca, con il tetto rosso.
Ma, caini i genitori, quell'amore, alla mamma e al papà di Amalia
non andava proprio giù e così, i bigliettini diventarono carta
straccia e il sogno di una famiglia s'interruppe all'alba, con il
divieto assoluto di continuare a frequentare quel ragazzino spiantato
e senza avvenire. Ma il gossip racconta anche un altro piccolo fatto.
Il giovane Jorge, alle prese con un amore travolgente, scrive un
ultimo biglietto ad Amalia nel quale afferma perentorio: “Se non
sposo te mi faccio prete”. Detto, fatto. Non solo si è fatto
prete, ma è diventato addirittura Papa, dimostrando una coerenza e
una fermezza di propositi che lascia ben sperare. Subito dopo la sua
elezione, abbiamo letto il solito florilegio di inviti a “compiere
il primo atto” dando da subito l'impressione che la Chiesa è
destinata a cambiare e che, anzi, sia già cambiata. Un po'
demagogici, un po' utopici, gli inviti da parte di chi conosce poco
la Chiesa sono apparsi dovunque e portano la firma di testimonial
seri, importanti. Ne prendiamo uno a caso, quello di Roberto Saviano
che, su twitter, scrive: “Mi piacerebbe che il Papa ricevesse
immediatamente le madri di Plaza de Mayo”. Ricevere le mamme
avrebbe senza dubbio un significato simbolico molto forte, una presa
di distanza definitiva dalla dittatura terribile di Videla&Co. Ma
noi preferiremmo che il Papa mettesse a disposizione delle madri di
Plaza de Mayo “l'intelligence vaticana”, potente e capillare, non
per far ritrovare loro figlie e figli ormai scomparsi, ma i nipoti,
perché sappiamo tutti cosa accadde alle giovani desaparecide e ai
loro figli appena nati. E poi ci piacerebbe che Francesco desse la
dimostrazione di intendere veramente la Chiesa in chiave universale. Come?
Nominando un Segretario di Stato africano e un presidente della
Congregazione della Fede orientale. Questa, da cittadini del mondo,
vorremmo fosse la prossima, futura Chiesa.
Translate
venerdì 15 marzo 2013
L'esordio del Barnum: oggi aprono le Camere. Quello che vorremmo da Francesco senza chiedere troppo, senza nessuna demagogia.
Tutti voteranno scheda bianca. Pd, Pdl,
Centristi e derivati tossici hanno deciso: nessun nome, c'è il rischio di
bruciarlo. Gli unici a scrivere qualcosa saranno i grillini, ma loro
devono abituarsi ai meccanismi parlamentari, devono prenderci la
mano. La fronda interna al Pd rischia di liquefarlo molto prima di
quanto ci si poteva aspettare. Il Pd è l'unico partito al mondo che
perde anche quando vince, ergo, non è un partito, ma una nebulosa di
piccoli leader più attenti alle loro rendite di posizione che non al
bene pubblico. Incapace di governare seguendo schemi diversi da
quelli partitocratici, il Pd corre il rischio di farsi travolgere da
un nuovo che poi tanto nuovo non è: sarebbe bastato aprire gli occhi
e gettare uno sguardo fuori dalla finestra per rendersi conto che
l'Italia è un paese incazzatissimo. Piergigi sarà pure un
galantuomo, il che in questo puttanaio non guasta, ma l'impressione è
che di politica capisca poco, almeno di questa politica nata sulle
macerie di una nazione di evasori fiscali e possessori di smart-phone
in numero illimitato. Insomma, le squadre si stanno studiando. Stiamo
assistendo a miseri tatticismi quando, con un colpo di reni bene
aggiustato, si potrebbe dare (almeno) il senso di aver capito cosa
sta succedendo. Ieri l'ultimo suicidio di un imprenditore. Che sia un
nuovo metodo di controllo demografico, quello di eliminare
fisicamente gente che non ce la fa più a campare? Siamo diventati
tutti spartani?
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento