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mercoledì 16 ottobre 2013

Botte da orbi ai funerali di Priebke. Un boia resta un boia anche da morto

Stavolta Luciano Violante non ha avuto il coraggio di dire che i morti sono tutti uguali, forse perché non c'è in ballo nessun inciucio: tutto è compiuto (come scrive San Giovanni nel suo Vangelo). In verità, non lo hanno detto neppure Maurizio Gasparri e Ignazio La Russa. Che differenza ci sia fra i torturatori di Salò e il boia Priebke non lo sapremo mai, però i repubblichini sono morti da rispettare, mentre la salma di Priebke poteva anche finire in una discarica. E l'umana pietas? E lo spirito di riconciliazione? E il perdono cristiano? Che diavolo di fine hanno fatto, visto che perfino il Vicariato Romano si è rifiutato di celebrare i funerali del boia? 
In compenso ci hanno pensato i filo-nazi dei preti neri lefebvriani, riabilitati nelle ampie e calde braccia di Santa Romana Chiesa da Benedetto XVI
La fregatura è che non avevano fatto i conti con la popolazione di Albano la quale, appresa con sgomento la notizia che le esequie dello sparatore alla nuca di civili si sarebbero tenute proprio nel loro comune, hanno dato fuori di testa. Il bello (o ridicolo) di tutta questa sporca storia è che, alla fine, il rito non è stato celebrato perché il prete incaricato, a un certo punto, si è tolto i paramenti e se n'è andato. Sapete perché? Perché la popolazione di Albano in rivolta, ha impedito ai familiari e alla ventina di neonazisti presenti sul sagrato, di entrare in chiesa. E non è tutto, ai microfoni de “La zanzara”, il prete nero-nero lefebvriano, Don Floriano Abrahamowicz, incaricato delle esequie, ha detto: "Priebke era un mio amico e lo considero un cristiano cattolico, un soldato fedele, unico caso di innocente dietro le sbarre. E' uno scandalo come è stato trattato in Italia, è stato perseguitato mentre si accolgono in modo dignitoso gli immigrati a Lampedusa. E' una vergogna". Allucinante! 
Forse Don Floriano non sa che in Italia c'è un altro innocente che rischia di finire dietro le sbarre, si chiama Silvio, ma questa è un'altra faccenda. 
È notte, e mentre stiamo scrivendo questo post, la situazione ad Albano è ancora molto tesa. Nel pomeriggio, i neonazisti avevano reagito agli insulti della gente lanciando sassi. Se avessero avuto in tasca bombe a mano sarebbe stata una strage, ma anche questa è un'altra faccenda. 
Abbiamo letto che in Senato la commissione giustizia ha dato il via all'introduzione del reato di negazionismo. Insomma, dire che la Shoah è stata solo una manovra propagandistica delle potenze demo-plutocratiche, sarà un reato. Hanno votato contro Carlo Giovanardi (ma va là!) e il socialista Enrico Buemi. Ci chiediamo, a questo punto, se lo sarà anche negare i valori della Resistenza o affermare che i partigiani erano terroristi. Sarebbe una bella tranvata per i fasci. Povero Maurizio e povero Ignazio, e povera anche Giorgia (canterebbero Jannacci e Fo).

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