Siccome
ci siamo rotti abbondantemente i cabasisi di Renatina e di Franchino, di
Massimino e di Piergigi, di Matteuccio e di Berluspony, almeno oggi che è
sabato parliamo d’altro, anche se alla fine sempre loro c’entrano.
A
Milano i carabinieri hanno arrestato un sessantenne che aveva addosso un
sacchetto di plastica con dentro 50 grammi di cocaina. Sapete come l’hanno
individuato? Il signor Umberto L., ex muratore, attualmente in pensione, si
aggirava in via dei Missaglia, zona capolinea della metropolitana, visibilmente
agitato. Si guardava intorno muovendosi a scatti e dando l’impressione di avere
qualcosa da nascondere. I militi lo hanno adocchiato, si sono avvicinati, gli
hanno chiesto i documenti e il signor Umberto è crollato: ha tirato fuori dalla
tasca il sacchetto con la coca e lo ha consegnato ai carabinieri allibiti. La
prima cosa che ha detto il pensionato spacciatore è stata: “Io con 400 euro di
al mese non campo, ho trovato questa cosa facile facile e mi sono offerto di
farla”. Interrogato sul perché avesse deciso di consegnare la droga ai
carabinieri, il signor Umberto ha risposto: “Pensavo foste voi le persone alle
quali dare il sacchetto”. Ovviamente è stato arrestato, ovviamente lo
condanneranno per spaccio, ovviamente questo “favore” retribuito all’ex
muratore costerà una cifra. Ci sono tornate il mente le storie assurde dei
reduci del Vietnam, le condizioni penose (dal punto di vista umano e
lavorativo) che si sono trovati a vivere in patria, il tentare di sbarcare il
lunario accontentandosi di una qualsiasi opportunità gli venisse offerta,
spaccio di droga compresa. Perché la disperazione può spingere, oltre che a
fare gli homeless e vivere grazie alle suffragette, anche a spacciare droga o a
vendere alcolici ai minorenni. Di queste storie, di anziani che spacciano,
ormai se ne sentono sempre di più. Un po’ di tempo fa ne arrestarono uno che
smerciava direttamente in ospizio, poco prima avevano arrestato una vecchietta
che teneva in casa l’hashish del nipote, la fregatura fu che la signora non
aveva nipoti e i finanzieri non si impietosirono. Ci sarebbe da riflettere
lungamente sul signor Fiorito ma anche sul governatore lombardo che ama i
Caraibi come fossero casa sua, per il momento ci accontentiamo di segnalare un
fatto: si chiama disperazione e somiglia molto a metastasi che prima o poi
invadono tutto il corpo, comprese le parti sane.
Vedi caro Max, nella mia città ancora intontita dal berlusponysmo (fantastico!), succede anche questo.
RispondiEliminaMarco