Abbiamo
visto Barack Obama da David Letterman. Nonostante le domande puntute dell’anchorman
più famoso degli Usa, il Presidente non si è scomposto, non ha dato dei
coglioni agli americani che non votano per lui, non ha dimenticato agende alla
Casa Bianca, non ha ruttato, offeso, alzato il dito medio, scorreggiato, dato
del frocio a Romney e soprattutto non ha detto che le repubblicane puzzano
perché non si lavano. Ha detto che il presidente di un grande paese come gli
Stati Uniti è un buon presidente se si occupa di tutti i cittadini non solo di
una parte, ha detto che dalla recessione si esce insieme, contribuendo ciascuno
secondo le proprie possibilità, ha difeso l’istruzione e la sanità e esaltato
il ruolo del ceto medio. Ha detto che gli americani sono dei gran lavoratori,
che non sono sfaccendati, rubagalline, mangiapane a tradimento, bamboccioni,
perditempo matricolati. Ha difeso la sua politica che tende a mettere sullo stesso piano tutti i
cittadini, criticando elegantemente quella repubblicana che invece vuole
tutelare solo i ricchi. Mentre ascoltavamo Barack Obama, un presidente che
abbiamo continuato ad ammirare anche dopo le critiche che gli sono piovute
addosso dopo la sua elezione, come in un flash ci sono comparsi davanti
agli occhi Formigoni e la Polverini, Gasparri e Bossi, Scajola e Brunetta e ci
siamo detti: “Ma ‘sti cazzi!”. Eppure è così, eppure in Italia accade che
Fioroni non vuole che Vendola partecipi alle primarie della coalizione perché
ha provato a dire che Sora Elsa, sull’articolo 18, ha fatto un sacco di cazzate. Ma possibile che nel 2012, dopo venti anni di
Berluspony forever dobbiamo ancora fare i conti con teste di cazzo simili? Eppure
è così, la nostra dannazione continua nonostante Matteo Renzi de’ Medici, nonostante
la bonomia di Bersani, nonostante D’Alema stia ancora brigando per far pagare a
Mediaset lo 0,50 per cento di concessioni invece dell’1 per cento del suo
bilancio, roba da far tremare i polsi al conte Dracula. A proposito della
Polverini. Sembra che la governatora del Lazio si sia incontrata con la
ministra dell’Interno per parlare di dimissioni e di elezioni anticipate.
Apriti cielo. Sono insorti nell’ordine Gasparri, la Meloni e Gnazio che si sono
precipitati dal Nano Bifronte in crociera per dirgli di convincere Renatina a
non dimettersi. A perdere anche il Lazio loro non ci stanno proprio, chi gliele
paga altrimenti le ostriche annaffiate con lo champagne e la Smart a mezzo servizio?
Hai scritto tutto tranne le burlescue del capo e l'abbronzatura di Obama, vabbè, a molti politici le maschere non servono e noi siamo abbronzati perchè siamo immersi nella m...a!
RispondiEliminarossifreeplayer
A volte anche Max ha pudori, concordo sull'abbronzatura da m...a! Ormai c'è rimasta solo quella.
RispondiEliminaMarco