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domenica 2 settembre 2012

Romney rischia l’incriminazione. Pierfy dice addio a Vendola. Emilio Fede resta a Mediaset (20mila euro al mese). Qual è la buona notizia?

oh...oh...oh...oh staying alive...
Come sempre dipende dai punti di vista. C’è del buono e del meno buono in ogni fatto della vita, figuriamoci della Storia. Se poi è vero che la Storia è maestra di vita, ogni fatto dovrebbe essere solo un fatto, altrimenti sarebbe una fiaba. Dove possa portare questo ragionamento non lo sappiamo, per cui finiamo qua e buonanotte al Cater Pillar. Dunque. Come tutti sanno, in America fregare il fisco è peggio che stuprare Paris Hilton. Uno dice: che c’entra? C’entra, c’entra... Il candidato repubblicano alla Casa Bianca, il mormone Mitt Romney, sta rischiando di brutto di essere incriminato per “elusione fiscale”, un reato che in Italia si risolve con una multa mentre negli Usa porta dritto in galera e al cochirenatiano sputtanamento. Sembra, ma questo lo stabilirà la Corte di New York, che mr. Romney, quando era a capo della Bain Capital, avesse trovato il modo di pagare meno tasse (15 per cento invece del 35) ricorrendo al trucco contabile di far passare per partecipazione al capitale di rischio quelle che erano invece consulenze molto ben pagate. Insomma, le tasse non venivano eluse, semplicemente non erano pagate secondo l’aliquota che la legge fiscale degli Usa prevede. Romney, che dalla Bain Capital continua a ricevere un fottio di soldi, non è l’unico pezzo da novanta finito nel mirino del procuratore Eric Schneidermann. Ci sono altri manager e altre società quotate in borsa che rischiano l’incriminazione anche se, nel caso di Romney, la cosa si fa estremamente sospetta perché da poco tempo il candidato presidente, ha deciso di rendere pubbliche le sue dichiarazioni dei redditi e solo quelle degli ultimi due anni. La morale è quella che sappiamo, in America chi non paga le tasse, o anche chi le paga indebitamente meno, viene additato al pubblico ludibrio. Proprio come da noi.
Bersani è in lutto. Ha chiuso la piadinoteca affiggendo il cartello: “Piango la dipartita del compagno Casini” e non si sa se e quando riaprirà. Purtroppo non è bastato a Nichi Vendola il riavvicinamento del Cocorito di Forlani con l’apertura sul tema dei diritti dei gay, ha continuato a definire “macelleria sociale” il governo del Professore e, a uno che questo governo lo sostiene difendendolo a spada tratta, la cosa non è andata giù. Per cui, nonostante tutta la buona volontà di Vendola e l’arrendevolezza cronica del Pd, questo matrimonio difficilmente si farà: Casini continuerà a essere un oggetto estraneo alla sinistra italiana. Dal canto suo Massimo D’Alema ha sparso nel Tirreno le ceneri dell’accordo raggiunto con il leader dell’Udc, lanciandole direttamente dal pattino dello stabilimento balneare “La Passera “ di Santa Marinella.
Buone, anzi ottime notizie per Emilio Fede. Trombato dalla direzione del Tg4, Emilio vestirà i panni del superesperto Mediaset. Stipendio di 20mila euro mensili, autista, casa, ufficio e gnocca libera. Leccalecca non ha perso l’occasione per dichiarare: “Ma non trasformiamo quei soldi in un fondo ricchezza, sono proprio una miseria”, i minatori del Sulcis ringraziano. Ma l’Emilio ‘lingua di velluto’ si è anche addentrato nel programma del suo nascente Movimento che, da pensionato di lusso, ha chiamato “Vogliamo vivere”. Punto centrale della politica del neo movimento fediano, le donne.  Infatti, oltre a invocare Roberto Saviano alla presidenza del consiglio, Emilio Fede auspica la riapertura dei bordelli. Le donne, ovviamente, come i minatori del Sulcis di cui sopra, ringraziano.

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