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domenica 23 settembre 2012

I Pidini della Regione Lazio verso le dimissioni di massa. Inizia l’assalto al fortilizio Polverini.



“Il Pd è come il pidocchio della frutta. Ha capito che fa meno fatica a farsi ammazzare piuttosto che a impegnarsi per difendersi”. Non è nostra ma di Ascanio Celestini. Ci è tanto piaciuta la storia del pidocchio della frutta che abbiamo deciso di riportarla paro paro all’esperienza del Pd nella politica italiana. Voi direte “Ma che c’entra il Pd se Fiorin Fiorello Fiorito si è fregato una barca di milioni?”. C’entra eccome perché in Regione Lazio, in due anni, sono transitati 30 milioni di euro senza che nessuno dell’opposizione, e quindi anche Idv, Sel e i Verdi, abbiano mosso un dito per “scoperchiare il pentolone” (vecchia battuta di un marito cornuto qualche anno fa). Ora, tutti insieme appassionatamente, codesti partiti hanno deciso di far dimettere i loro consiglieri. Dice Esterino Montino, capogruppo pidino in regione: “Abbiamo avviato la raccolta di firme per le dimissioni dei consiglieri del Pd”. La speranza è che le firme che Esterino sta raccogliendo siano appunto quelle dei consiglieri e non degli iscritti al partito che potrebbero addirittura prendere a calci nel culo i loro rappresentanti distratti ma soprattutto inetti. Renatina Polverini, dal grido di dolore è arrivata alla difesa più arcigna delle posizioni sue e dei suoi colleghi mentre da Oltretevere ha tuonato il cardinale Bagnasco, presidente della Cei: “Si sentono cose vergognose”, al quale ha fatto eco il vicario di Roma cardinale Vallini che ha detto: “Abusi intollerabili”. Ci piacerebbe tanto sapere che indicazioni di voto ha dato la Chiesa ai suoi fedeli quando si è trovata a scegliere fra l’arcidiavola Emma Bonino e la nera non per caso Renata Polverini, vogliamo scommettere che i prelati hanno puntato tutto sulla nera? E ora, dopo che di sprechi ne hanno approfittato a iosa durante l’interregno di Berluspony, si dimostrano tutti innocenti come angeli e sorpresi come fichi secchi caduti dal pero (metafora surreale di un concetto concreto). In questo paese, prendiamone atto, c’è qualcosa che non va. Ieri Grillo ha dato degli infamoni ai giornalisti, proprio come Silvio, proprio come Maximo. Marchionne ha detto, dopo cinque ore di colloquio con il Professore, che la Fiat resterà in Italia, ha taciuto però sugli sgravi e sugli incentivi che l’azienda ha preteso dallo Stato. In questo paese, insomma, nessuno fa niente per niente. Perché dovrebbe farlo Fiorito

3 commenti:

  1. Non è per scaricare la colpa sul popolo; ma questi personaggi non sono trovatelli figli di nessuno. Sono Italiani come noi con tutti i difetti comuni. Quello che hanno fatto loro lo avremmo fatto noi al loro posto.
    Voglio concludere che il marcio è nella nostra testa, nel costume, per cui il paese non andrà mai avanti con questo modo di governare.
    Bisogna cambiare mentalità e avere più rispetto per il paese.

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  2. Non mi ritrovo nei difetti degli italiani, forse sono "estera". Non ho mai fregato un cent a nessuno né lo farò in futuro. Voglio vivere non rubare.
    an-archè

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  3. Io al loro posto non ci sarei mai stato, non sono in grado di pagarmi una campagna elettorale. Per il resto hai ragione, il problema è tutto nella testa. Condivido e sottoscrivo.
    Marco

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