“Il
Pd è come il pidocchio della frutta. Ha capito che fa meno fatica a farsi
ammazzare piuttosto che a impegnarsi per difendersi”. Non è nostra ma di
Ascanio Celestini. Ci è tanto piaciuta la storia del pidocchio della frutta che
abbiamo deciso di riportarla paro paro all’esperienza del Pd nella politica
italiana. Voi direte “Ma che c’entra il Pd se Fiorin Fiorello Fiorito si è
fregato una barca di milioni?”. C’entra eccome perché in Regione Lazio, in due
anni, sono transitati 30 milioni di euro senza che nessuno dell’opposizione, e
quindi anche Idv, Sel e i Verdi, abbiano mosso un dito per “scoperchiare il
pentolone” (vecchia battuta di un marito cornuto qualche anno fa). Ora, tutti
insieme appassionatamente, codesti partiti hanno deciso di far dimettere i loro
consiglieri. Dice Esterino Montino, capogruppo pidino in regione: “Abbiamo
avviato la raccolta di firme per le dimissioni dei consiglieri del Pd”. La
speranza è che le firme che Esterino sta raccogliendo siano appunto quelle dei
consiglieri e non degli iscritti al partito che potrebbero addirittura prendere
a calci nel culo i loro rappresentanti distratti ma soprattutto inetti. Renatina
Polverini, dal grido di dolore è arrivata alla difesa più arcigna delle
posizioni sue e dei suoi colleghi mentre da Oltretevere ha tuonato il cardinale
Bagnasco, presidente della Cei: “Si sentono cose vergognose”, al quale ha fatto
eco il vicario di Roma cardinale Vallini che ha detto: “Abusi intollerabili”.
Ci piacerebbe tanto sapere che indicazioni di voto ha dato la Chiesa ai suoi
fedeli quando si è trovata a scegliere fra l’arcidiavola Emma Bonino e la
nera non per caso Renata Polverini, vogliamo scommettere che i prelati hanno
puntato tutto sulla nera? E ora, dopo che di sprechi ne hanno approfittato a
iosa durante l’interregno di Berluspony, si dimostrano tutti innocenti come
angeli e sorpresi come fichi secchi caduti dal pero (metafora surreale di un concetto
concreto). In questo paese, prendiamone atto, c’è qualcosa che non va. Ieri
Grillo ha dato degli infamoni ai giornalisti, proprio come Silvio, proprio come
Maximo. Marchionne ha detto, dopo cinque ore di colloquio con il Professore,
che la Fiat resterà in Italia, ha taciuto però sugli sgravi e sugli incentivi
che l’azienda ha preteso dallo Stato. In questo paese, insomma, nessuno fa
niente per niente. Perché dovrebbe farlo Fiorito?
Non è per scaricare la colpa sul popolo; ma questi personaggi non sono trovatelli figli di nessuno. Sono Italiani come noi con tutti i difetti comuni. Quello che hanno fatto loro lo avremmo fatto noi al loro posto.
RispondiEliminaVoglio concludere che il marcio è nella nostra testa, nel costume, per cui il paese non andrà mai avanti con questo modo di governare.
Bisogna cambiare mentalità e avere più rispetto per il paese.
Non mi ritrovo nei difetti degli italiani, forse sono "estera". Non ho mai fregato un cent a nessuno né lo farò in futuro. Voglio vivere non rubare.
RispondiEliminaan-archè
Io al loro posto non ci sarei mai stato, non sono in grado di pagarmi una campagna elettorale. Per il resto hai ragione, il problema è tutto nella testa. Condivido e sottoscrivo.
RispondiEliminaMarco