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mercoledì 5 settembre 2012

Nicole: “Non lascio la politica, ammiro troppo gli ideali di Berlusconi”. Forza Gnocca in dirittura d’arrivo.


Detta così sembra che Silvio rappresenti la giusta sintesi fra Gobetti e il Che, una sorta di liberal-rivoluzionario che ha tentato, riuscendoci parzialmente, di cambiare l’Italia in peggio. Detta così sembra che Nano Bifronte sia stato sul serio uno statista e non un commerciante sceso in campo per salvare il suo negozio e i pochi risparmi accumulati in anni di scontrini fiscali elusi. Detta così ci viene da pensare cosa diavolo Silvio potesse raccontare alle ragazze dell’Olgettina per farsela dare, anche se a pagamento, a ogni cinguettio di passero (per quest’ultima frase è lecito doppiosentire). Detta così, sembra che noi italiani, di quel gran pezzo di statista che ha furoreggiato fra una barzelletta sconcia e un bestemmione contestualizzato, non abbiamo capito una mazza. Perché vabbé che l’amore fa sembrare bella anche la Bestia, ma insomma a tutto c’è un limite. Per Nicole (Minetti) però, Silvio sta davvero una spanna sopra Gesù, giusto un gradino appena sotto a Dio che è vero che non esiste però, non si sa mai. Spintonata da tutte le parti per lasciare il posto di consigliera regionale del Pdl in Lombardia, la Nicole rilascia un’intervista a Diva&Donna nella quale afferma a chiare lettere che lei non se ne va. Mica per una questione di puntiglio o perché si ritiene la vittima sacrificale di una nefasta stagione politica, semplicemente perché ammira a tal punto gli ideali di Silvio che se ne sente quasi la vestale. Non solo, le piace da matti Roberto Formigoni, specie quando indossa le camicie a fiori che le hanno ispirato quella fantastica giacca gialla con la quale ogni tanto Nicole si presenta in consiglio regionale dove la scambiano per Titti, la fregatura è che tutti si sentono gatto Silvestro e, quindi, pronti a zomparle addosso. Sugli ideali di Silvio potremmo scrivere per 35 post di fila ma non servirebbe, visto che il peggior presidente del Consiglio della storia del mondo intero e di mezzo Marte, di ideali ne ha avuto uno solo: il suo personale, insostituibile, intoccabile arricchimento. Punto. Discutere oltre sarebbe un’offesa alla nostra e alla vostra intelligenza. Ma sapete, cari amici e simpatizzanti, questa storia della Minetti non ci sconvolge, non ci fa irritare né sobbalzare, ci intristisce profondamente, fino a farci avvertire quasi un sentimento di umana pietà nei confronti di una ragazza traviata dalla vita al punto che per fare qualche soldo ha dovuto indossare tutti i travestimenti possibili, da infermiera a suora, da giudice a poliziotta. Quello che invece ci fa terribilmente incazzare è l’ennesima dichiarazione del Professore che continua a cadere dal pero senza però farsi manco un graffio. Ha detto MM (Mario Monti) al termine del vertice bilaterale con il presidente francese Hollande: “È tempo di creare occupazione”. Non abbiamo commenti da fare, a volte le parole si bastano da sole.

3 commenti:

  1. Bellissimo Max, esemplare e chiarificante.
    Marco

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  2. Quando graffi, graffi, non ci sono santi né madonne.
    Antonio

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  3. Max il tuo pezzo di oggi è "brillante" di luce propria e riflessa, una nota breve e chiara come poche.
    an

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