Detta
così sembra che Silvio rappresenti la giusta sintesi fra Gobetti e il Che, una
sorta di liberal-rivoluzionario che ha tentato, riuscendoci parzialmente, di
cambiare l’Italia in peggio. Detta così sembra che Nano Bifronte sia stato sul serio uno
statista e non un commerciante sceso in campo per salvare il suo negozio e i
pochi risparmi accumulati in anni di scontrini fiscali elusi. Detta così ci
viene da pensare cosa diavolo Silvio potesse raccontare alle ragazze dell’Olgettina
per farsela dare, anche se a pagamento, a ogni cinguettio di passero (per quest’ultima
frase è lecito doppiosentire). Detta così, sembra che noi italiani, di quel gran
pezzo di statista che ha furoreggiato fra una barzelletta sconcia e un
bestemmione contestualizzato, non abbiamo capito una mazza. Perché vabbé che l’amore
fa sembrare bella anche la Bestia, ma insomma a tutto c’è un limite. Per Nicole
(Minetti) però, Silvio sta davvero una spanna sopra Gesù, giusto un gradino
appena sotto a Dio che è vero che non esiste però, non si sa mai. Spintonata da
tutte le parti per lasciare il posto di consigliera regionale del Pdl in
Lombardia, la Nicole rilascia un’intervista a Diva&Donna nella quale
afferma a chiare lettere che lei non se ne va. Mica per una questione di
puntiglio o perché si ritiene la vittima sacrificale di una nefasta stagione
politica, semplicemente perché ammira a tal punto gli ideali di Silvio che se
ne sente quasi la vestale. Non solo, le piace da matti Roberto Formigoni,
specie quando indossa le camicie a fiori che le hanno ispirato quella
fantastica giacca gialla con la quale ogni tanto Nicole si presenta in
consiglio regionale dove la scambiano per Titti, la fregatura è che tutti si
sentono gatto Silvestro e, quindi, pronti a zomparle addosso. Sugli ideali di Silvio
potremmo scrivere per 35 post di fila ma non servirebbe, visto che il peggior
presidente del Consiglio della storia del mondo intero e di mezzo Marte, di
ideali ne ha avuto uno solo: il suo personale, insostituibile, intoccabile
arricchimento. Punto. Discutere oltre sarebbe un’offesa alla nostra e alla vostra
intelligenza. Ma sapete, cari amici e simpatizzanti, questa storia della
Minetti non ci sconvolge, non ci fa irritare né sobbalzare, ci intristisce
profondamente, fino a farci avvertire quasi un sentimento di umana pietà nei
confronti di una ragazza traviata dalla vita al punto che per fare qualche soldo ha
dovuto indossare tutti i travestimenti possibili, da infermiera a suora, da
giudice a poliziotta. Quello che invece ci fa terribilmente incazzare è l’ennesima
dichiarazione del Professore che continua a cadere dal pero senza però farsi
manco un graffio. Ha detto MM (Mario Monti) al termine del vertice bilaterale
con il presidente francese Hollande: “È tempo di creare occupazione”. Non abbiamo
commenti da fare, a volte le parole si bastano da sole.
Bellissimo Max, esemplare e chiarificante.
RispondiEliminaMarco
Quando graffi, graffi, non ci sono santi né madonne.
RispondiEliminaAntonio
Max il tuo pezzo di oggi è "brillante" di luce propria e riflessa, una nota breve e chiara come poche.
RispondiEliminaan