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giovedì 27 giugno 2013

Berlusconi Dinasty: è l'ora di Marina. E intanto a Pomezia, due commercianti aggrediscono il sindaco 5S. La sensazione è che la realtà sia diversa da Gaia.

Sembra proprio che sia arrivata la sua ora. Marina Berlusconi, la figlia prediletta di papà Silvio, la presidente della Mondadori, la donna che per grinta si mette in tasca pure la Santanchè, è la predestinata a raccogliere l'eredità politica di cotanto padre. C'è da dire che Marina il ruolo di “delfina” se l'è guadagnato. Pur di difendere papà, ha fatto secchi tutti gli scrittori di punta della più grande casa editrice italiana, compreso Roberto Saviano al quale ha detto che i suoi commenti sul governo e su Silvio non erano graditi. Saviano ha fatto le valigie, approdando in un amen alla Feltrinelli che si è ritrovata immediatamente un best-seller (promosso come sempre alla grande dall'immenso venditore di libri e cd in circolazione, Fabio Fazio), fra le mani. Inge ha ringraziato commossa. E la stessa cosa Marina l'ha fatta con la controllata Einaudi. “Mio padre ti sta sui coglioni? E io ti rescindo il contratto”. La Presidente, come ormai la chiamano le “puttane del pdl” (definizione di Giuliano Ferrara, non nostra), sta studiando da premier. Acquistati quaderni e matite nello shop Mondadori di Segrate, Marina si è messa a totale disposizione di Paolo Del Debbio, l'anima nera di Forza Italia, il magister maximus espertissimo nel creare “miti inarrivabili” quasi fosse Roland Barthes. A notte fonda, quatta quatta, Marina è stata vista entrare nello studio di Quinta Colonna, dove Del Debbio aveva appena finito di allestire l'ennesima puntata tagliavene del più brutto talkshow politico mai andato in onda sulla televisione italiana, tanto che Porta a Porta, è diventata all'improvviso una trasmissione cult. Paolo Del Debbio, appena l'ha vista, l'ha fatta accomodare su una delle poltrone dei suoi ospiti schizofrenici e, guardandola negli occhi con fare intimidente le ha detto: “Lection one: mentire, mentire, negare sempre. Anche l'evidenza”. Che poi è la stessa strategia dei mariti e delle mogli che rendono malati incurabili di cornutite cronica i rispettivi coniugi. Una voce contro, ma si fa per dire, è stata quella di Renatino Brunetta il quale, forse convinto che sarebbe diventato lui il delfino, ha prontamente dichiarato alla stampa: “Onore a Marina Berlusconi. Donna degnissima... ehm... grande donna. Ma non vorrei che si creassero dinastie... ehm... non è mica tanto democratico e liberista”. Più chiaro di così.
Lo sapete, i grillini ci stanno simpatici. Cazzo, li abbiamo pure votati! Però quello che è accaduto ieri a Fabio Fucci, neoeletto sindaco di Pomezia, qualche interrogativo ce lo pone. Il fatto. Fabio Fucci stava passeggiando tranquillamente per la splendida cittadina laziale (al cui confronto Miami Beach è una specie di caccola), in compagnia della vicesindaco Elisabetta Serra, quando è stato aggredito fisicamente da due commercianti (Repubblica specifica: “un uomo e una donna, italiani, cinquantenni”), incazzati neri per una questione di licenze per bancarelle a Tor Vajanica. I due energumeni erano evidentemente molto incazzati, perché se la sono presa non solo con i politici ma anche con un vigile urbano accorso a soccorrerli. Non contenti, l'uomo e la donna hanno tentato di aggredire pure i carabinieri arrivati di corsa per dare una mano al sindaco, al vice e al vigile urbano; per la cronaca, tutti e tre sono stati medicati al pronto soccorso e gli energumeni arrestati. Ora, a parte questa sciocchezza che potrebbe accadere in qualsiasi parte d'Italia e con sindaci esponenti delle più diverse forze politiche, quello che ci fa riflettere è l'incapacità dei grillini di farsi capire dai cittadini, di quelli cioè che, secondo loro, li hanno eletti e a nome dei quali parlano. Ne sa qualcosa Pizzarotti che a Parma, dopo aver rincarato i prezzi delle mense scolastiche e acceso l'inceneritore che “mai e poi mai”, ha dovuto ammettere che un conto è il dire, un altro il fare e che spesso, le buone intenzioni non sempre si trasformano in azioni. Pizzarotti si è ritrovato una folla inferocita sotto le finestre del municipio, ma questa è un'altra storia. Partendo da questa elementare considerazione, ma talmente elementare che di più facile ci sono solo le materne, a volte basterebbe un po' di buon senso per capire che un conto è il dire e un altro il fare. Che se la gente ti vota è perché vorrebbe che le promesse fatte in campagna elettorale fossero mantenute. Se anche i grillini vengono aggrediti dai cittadini, è lecito chiedersi se forse c'è qualcosa che non funziona? O anche questa è lesa maestà? Meno male che a noi Grillo non ci potrà mai espellere, al massimo ci infilerà nei gabbiotti per i giornalisti che intende far costruire a Montecitorio...

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