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venerdì 7 giugno 2013

Il Copasir alla Lega. Altro che Dracula presidente dell'Avis! Al M5S la vigilanza Rai. Continuano le porcate non divisive del più grande inciucio della storia repubblicana

Oddio. Giacomo Stucchi, senatore della Lega, eletto presidente del Comitato di controllo sui servizi segreti. A leggerla così sembra una battuta, ma porco boia, mica lo è. A presidiare i cazzi di tutti gli italiani, è stato chiamato il meno italiano di tutti. Uno della repubblica padana, uno che vuole la scissione, uno di quelli che dicono “ Oh il Nord!”, e raggiungono un orgasmo che manco con una pasticchetta di Viagra da 100mg. Il Copasir a Stucchi della Lega è come Dracula presidente dei donatori del sangue, Giovanardi majorette al Gay Pride, Casini divorzista, Silvio amministratore delegato di un orfanotrofio femminile, Bossi Premio Fair-Play 2013, il Trota studente dell'anno: un assurdo in termini. Derubricato, nel momento in cui sono andati al potere, il reato di insurrezione, i leghisti dovrebbero essere oggi i garanti della correttezza dei comportamenti dei servizi segreti, quelli che decidono di togliere il segreto di stato dalle inchieste, quelli che vigilano sull'applicazione dei codici sulla sicurezza nazionale, quelli che dovrebbero tutelare le regole democratiche di una Costituzione che disprezzano. Finta opposizione per volere di Silvio, e per giocarsi le presidenze delle commissioni, la Lega torna a contare qualcosa grazie al perdurare del patto scellerato fra il Pd e il Pdl, veri, unici gestori di questa partita, insieme ai quattro gatti spelacchiati con la erre moscia di Scelta Civica. Al M5S è andata finalmente la tanto agognata presidenza della Commissione di Vigilanza sulla Rai. I grillini, a quanto sembra, non si sono posti l'unica domanda possibile: ma se la Commissione contasse davvero qualcosa, se fosse nelle condizioni di decidere davvero il destino della Rai, ma il Pd e il Pdl felicemente uniti in matrimonio, l'avrebbero data a loro? Però, appena insediato, Roberto Fico ha immediatamente rilasciato una dichiarazione foriera di battaglie campali: “Toglieremo la Rai ai partiti”, dimostrando di non avere capito una mazza. Poi, toltosi il sassolino della dichiarazione di guerra preventiva, ha pensato di andare a rompere le palle a Dario Stefano, eletto presidente della Giunta delle Elezioni e delle immunità del Senato. “Ora voglio vedere – gli ha detto Fico agitando l'indice ammonitore – se metterai in calendario l'ineleggibilità di Berlusconi”. In attesa di ritrovarci di nuovo Minzolini direttore del TG1, staremo a vedere se il rappresentante di Sel avrà davvero il coraggio di fare quello che Vendola ha minacciato urlandolo a ogni vento: mettere all'ordine del giorno, l'ineleggibilità di Silvio Berlusconi, detentore di concessioni governative e, quindi, per legge, non candidabile né eleggibile. Siamo convinti che Stefano lo farà, però in modo non “divisibile”, soft, con un sibilo, una tastatina alle palle, uno sguardo verso la torretta del Quirinale.
Non abbiamo voluto affrontare subito la sentenza del processo per la morte di Stefano Cucchi. Questo è un paese strano in cui, ormai è assodato, le caste non sono solo quelle della politica. D'altronde siamo la nazione delle corporazioni e degli albi di fascista memoria; un dna duro da modificare. Abbiamo fatto bene ad attendere prima di parlarne perché, nel frattempo, c'è stata la dichiarazione della ministra della Giustizia, Anna Maria Cancellieri, che ha detto: “Sono una donna di istituzioni e non mi appartiene dare giudizi sull'operato della magistratura. Alla sorella di Stefano Cucchi posso solo esprimere solidarietà, una grandissima partecipazione perché sono sicura che quello è un dolore che nessuno ha lenito”. Chi vuole intendere intenda. Carlo Giovanardi compreso, che ha perso la più grande occasione della sua vita per, finalmente, tacere.

PS - Parto e resterò fuori fino a lunedì. Ciao a tutti e non andate in crisi di astinenza.

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