Per
lui è come fare il concorrente di uno dei suoi demenziali telequiz.
Non risponde alle domande e pretende l'aiutino. La storia del
pronunciamento della Corte Costituzionale, contrario al
riconoscimento del legittimo impedimento per una udienza del processo
Mediaset, è costellata di stupidaggini di vario tipo e natura. Ma
tutto parte dall'intima convinzione che Silvio è un intoccabile, un
re, un uomo che non ha mai chiesto semplicemente perché tutto gli è
dovuto. Maurizio Lupi: “Se non è possibile convocare un consiglio
dei ministri senza chiedere il permesso al tribunale, un problema di
democrazia si pone”. E chi lo ascolta in tv ci crede pure. Non sa,
l'ignaro ascoltatore, che quel consiglio dei ministri era stato
convocato apposta per non andare in tribunale, una udienza
calendarizzata da tempo dagli stessi avvocati del Dux. Ascoltateli
attentamente, i pidiellini. Tuonano contro la magistratura ma, alla
fine, mica ci spiegano perché lo fanno. I cittadini si sentono
ripetere in continuazione che Silvio è un perseguitato. E, come per
i mantra, alla fine se ne convincono. Non importa che abbia commesso
reati. Non importa che di quei reati ci siano le prove. Non importa
che vige un principio per il quale tutti i cittadini sono uguali di
fronte alla legge. Non importa il vivere in un paese di diritto.
Quello che conta è ciò che si dice, non ciò che si fa (o si è
fatto). Michaela Biancofiore-Simbol d'amore, talmente infoiata di
Silvio che “per lui farei tutto, l'immaginabile e
l'inimmaginabile”, ha detto che se il suo Signore vuole, lei è
disposta a fare un esposto alla Corte Europea dei diritti umani di
Strasburgo, per denunciare l'accanimento giudiziario nei confronti
dell'ex premier. Non sa, la signora Biancofiore, che se inoltrasse
davvero quell'esposto, la Corte Europea sarebbe costretta a indagare
sul serio. E da un'indagine seria cosa potrebbe venir fuori se non
un'accusa di genocidio culturale di una intera nazione, cioè
l'Italia, nei confronti del suo mentore e padrone? Insomma, per la
gente del Pdl, Silvio non è un comune cittadino. Che sia il loro
benefattore e che grazie a lui finalmente siano riusciti a sbarcare
il lunario, è un dato di fatto. Ma non sembra che il servilismo,
anche quello più abietto, alla fine debba avere un limite? Lo dicono
e non lo dicono. Sentiteli i vari Capezzone, Brunetta, Prestigiacomo,
Gelmini, Santanchè, Verdini. Non riescono a trovare una sola
giustificazione alle loro accuse contro la magistratura e, assurdo
degli assurdi, ce ne fosse uno che dicesse a chiare lettere:
“Berlusconi è innocente”. Ciurlano nel manico, parlano perché
danno fiato alla bocca e sollecitano le corde vocali, ma la ragione
per la quale Silvio non si deve toccare, non ce l'ha spiegata ancora
nessuno. Il problema di questo paese è, da sempre, dalla fine del
regno della Balena Bianca, Silvio Berlusconi. Far finta che non sia
così sarebbe negare la storia al punto che, ne siamo convinti, senza
Berlusconi non sarebbe esistito neppure questo Pd che, di Silvio, è
una sbiadita fotocopia. Se il LettaLetta dovesse cadere (cosa che
Silvio non auspica perché teme come la peste bubbonica un accordo
Pd-Sel-Ex 5S), non sarebbe mica per i suoi procedimenti giudiziari,
ma perché l'IVA sale di un punto e l'IMU sulla prima casa non trova
pace. Tutte balle. Perniciose balle spazial-elettorali. E ci sono
ancora nove milioni di italiani che gli credono.
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