Ma
quale giorno del giudizio! Ma quale resa dei conti! Ma quale finale
tragico! Noi la vediamo così: secondo la difesa di Silvio il reato
non c'è, non esiste. Mancano i soldi, mancano insomma, i conti
estero su estero. Mancano le prove e tutto si basa su un teorema che
somiglia alla responsabilità oggettiva delle società di calcio:
“Berlusconi non poteva non sapere”. In questo caso però, al
contrario della responsabilità oggettiva calcistica, i giudici di
Milano hanno anche sancito che Berlusconi è stato l'ideatore della
maxi evasione fiscale scaturita dall'acquisto dei diritti
cinematografici da parte di Mediaset. Quindi, non un “non poteva
non sapere”, ma un protagonismo personale e totale, a tutto campo,
di una truffa ai danni dello Stato. Conoscendo gli atti processuali
solo per quanto riportato dai giornali, avventurarci in
considerazioni squisitamente tecniche non ci sembra il caso. Resta la
sensazione che le due visioni, quella dell'accusa e quella della
difesa, siano parti di due mondi diversi, di due concezioni opposte
della giustizia. Mentre ci è sembrato che anche lo stesso collegio
di difesa di Silvio abbia cercato di mettere le mani su tutti i
possibili risvolti di un processo che, evidentemente, si presta alle
interpretazioni più diverse. Così, il “principe” Coppi ha
impostato la sua arringa sull'innocenza senza se e senza ma del suo
cliente. Mentre Ghedini ha avanzato “subordini” che, comunque,
prefigurano sempre reati, anche se di entità penale inferiore
rispetto ai capi d'accusa principali. La sensazione che ricaviamo da
questa vicenda, è che le pressioni politiche e quelle mediatiche
alla fine peseranno, e anche molto. Nessuna assoluzione, nessuna
condanna definitiva ma un rinvio in appello, un nuovo processo, nuovi
tempi, nuove lunghezze, prescrizione in arrivo a maggio 2014. E amen.
Si dice che Silvio, in attesa della sentenza, abbia telefonato a
Matteo ponendogli una domanda: “Se mi condannano tu che fai?”
Ovviamente, la stranezza del fatto ha destato grande curiosità. Non
conoscendo la risposta del sindaco di Firenze, possiamo avanzare
ipotesi, la più accreditata è quella che prima di insediare Marina
a capo del Pdl, Silvio abbia voluto sondare la disponibilità di
Renzi a prendere il suo posto. Scambiando la politica per il Milan,
Silvio ha insomma chiesto la disponibilità di Matteo per allenare la
nuova squadra di Forza Italia. A questo punto...
Ve lo
ricordate l'insonne di Lecco? Quello che si alzava la mattina alle
cinque, andava all'università, faceva tre lavori per mantenersi agli
studi e poi, a notte fonda, andava finalmente a dormire due ore due?
Bene, è tornato sulla scena. Il peggior ministro della Giustizia
degli ultimi 150 anni, altro miracolato dell'Umberto, se n'è uscito
dicendo che “la ministra Kyenge è una nullità”. Se lo dice
Roberto Castelli bisognerà credergli perché lui, abituato al Trota,
a Calderoli, a Borghezio, a Gentilini, allo stesso Maroni, al
sodomita Bonanno, alla Velandro, di nullità se ne intende. Nel caso
dei leghisti, purtroppo per loro, non si potrà mai parlare di persone vuote,
il vuoto alla fine si riempie. Ma col nulla che fai?
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