Molto
forte la rivelazione dell'ex Sommo Pontefice. Che i Papi abbiano un
rapporto privilegiato con l'Entità Suprema lo sospettavamo, ma non
fino al punto che, sempre l'Entità, potesse consigliare
amorevolmente al suo rappresentante in terra di dimettersi: questo è
un pensiero non ci sarebbe mai venuto, neppure dopo una
serata di televisione estiva, quella delle repliche ad oltranza.
Joseph Ratzinger invece, dice che è andata proprio così e che la
spinta decisiva per prendere la decisione storica che ha preso, gli
sia venuta direttamente dal Capo. Quello che però non si capisce, è
come mai lo stesso consiglio il Capo non lo abbia dato a Silvio che,
al contrario di Benedetto XVI, non è né uomo pio né fervido
credente. Infatti, pur di pigliarsi andreottianamente qualche
vagonata di voti all'incenso, in tutti questi anni Silvio si è
spacciato per il più tenace protettore di Santa Madre Chiesa e uno
dei più violenti crociati contro le coppie di fatto, l'omofobia, il
femminicidio, la libera morte in libero stato, le ricerche e
l'applicazione delle cellule staminali se non avallate e permesse
dalla commissione di bioetica. Santo benefattore dei ciellini, Silvio
è stato l'elargitore di fiumi di denaro al clero e alla gerarchia
ecclesiastica fino al punto che, dopo un terremoto, le prime
strutture a essere ricostruite e finanziate sono state proprio le
chiese. Amico intimo del Cardinale Carrozziere (ultimamente caduto in disgrazia) nonché estimatore di
Propaganda Fide (quella dei palazzi storici di Piazza di Spagna),
Silvio si è potuto giovare dell'appoggio totale e indiscriminato del
Vaticano, finanziando a più non posso oratori e sale
cinematografiche parrocchiali, il restauro di tutti i beni clericali
possibili, e diventando il teorico massimo del “niente ICI alle
chiese”. Dopo aver fatto brillare le scuole private cattoliche
distruggendo quelle pubbliche, nel momento del bisogno è passato
all'incasso: fuori Boffo che lo criticava, e le giustificazioni più
assurde (a favore di un mortale non comune) di tutti i suoi peccati,
che pure sono molti e pesanti, da parte di prezzolate e imbarazzanti
eminenze in porpora. Uno pensa che con un pedigree del genere, il
Padre Eterno potesse avere un occhio di riguardo anche nei confronti
di Silvio e invece no. Lasciato solo a risolvere i suoi guai il
Celeste (che diceva di parlarci di persona personalmente), Dio non ha
avuto l'accortezza di dare a Silvio lo stesso consiglio che ha dato a
quel brav'uomo di Papa Ratzinger. Non lo ha, insomma, consigliato di
dimettersi. A questo punto le chiavi di lettura sono due: o il Padre
Eterno, attraverso l'opera della Provvidenza, ha in serbo una
piacevole sorpresa, stile causare un attacco di amnesia perniciosa a
60 milioni di italiani, oppure, stanco dei peccati e del pessimo uso
che i berluschini hanno fatto del suo nome, ha deciso di lasciare il
Capataz cuocere nel suo brodo. E dire che ci avrebbe fatto un
favore da poco perché, se ancora non lo avete capito: "Io non mollo".
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