Più
di un incubo... peggio di una indigestione da overdose di melanzane
alla parmigiana. La minaccia di Silvio è reale: “Votare prima che
mi dichiarino incapace di intendere e di volere cioè,
incandidabile”. Ha segnato il 13 e 14 ottobre, Silvio Berlusconi,
come data possibile per appellarsi agli italiani che tanto lo amano.
Il suo ragionamento è semplice: candidarsi premier, prendere un
fottio di voti e poi porre la questione: “Come può il più votato
dagli italiani essere messo nelle condizioni di non governare?
Impossibile. Per cui andate affanculo e lasciatemi in pace”.
L'alzata di ingegno del Capataz, come prevedibile, ha causato una
crisi di identità nel Pd. Tutto ciò che dice e fa Silvio ha
ripercussioni nei democrat. Si alza la mattina con il mal di testa? E
nel Pd inizia una crisi d'ansia che manco Penati è riuscito a
causare. La notte ha avuto problemi erettili e sta incazzato come una
iena maculata all'alba del vecchio villaggio? E nel Pd la
fibrillazione raggiunge livelli parossistici. La sindrome Silvio, non colpisce i pidiellini, la loro, tutt'al più, va derubricata in
una sindrome da riconoscenza, ma tutto il Pd e i dirigenti che in
questi anni sono state le vittime preferite della cazzeggiante
macchina da guerra “azzurra”. C'è da dire che i “pontieri”
del Pdl ce la stanno mettendo tutta per far capire a Silvio che
sarebbe il caso di farsi più in là, ma voi Berlusconi lo conoscete,
perfino sul letto di morte dirà: “A morte i comunisti”,
figuriamoci in vita. Il progetto, l'idea delle “colombe” del Pdl,
è quella di fondare il Grande Centro. Monti, Casini e Montezemolo
(con Fini acquattato) stanno aspettando solo un segnale per dare finalmente vita
a una destra italiana sul modello dei conservatori europei. E l'idea
non dispiace affatto a una buona parte dei pidiellini più accorti,
anche se l'ostacolo resta lui, Silvio, più che mai deciso a dar
vita a una dinastia che regni sul serio, non come quelle che
vivacchiano stancamente in questo momento in Europa. Marina ha
infatti scaldato i motori. Le sue presenze a Roma sono sempre
più frequenti e non è un caso che partecipi alle riunioni più
prettamente politiche indette dal padre. Insomma, non va a Roma per
cambiare il pannolone al “presidente”, ma per apprendere le dure
regole della politica e i primi rudimenti per governare utilizzando
tutte le armi possibili, ricatti e compravendita dei parlamentari
comprese. Vedete, per molti aspetti è risibile la teoria dei pidini
(da Veltroni a D'Alema a Renzi) che occorre battere Berlusconi
politicamente, attraverso le elezioni, e non per via giudiziaria.
Silvio o lo batti tanto a poco, alla grande, o la vittoria degli
antagonisti sarà sempre una vittoria di Pirro perché, fra le fila
del nemico, troverà sempre qualcuno disposto a farsi comprare. E se
qualcuno pensa che la categoria degli acquistabili si sia esaurita
con Razzi, Di Gregorio, Calearo e Scilipoti non ha capito un cazzo.
Puoi vincere quante elezioni vuoi ma dovresti avere anche la forza
economica per tenerti stretti i tuoi, quelli che hai fatto eleggere
alla modica cifra di 10mila euro e che in qualche modo devono rientrare
delle spese. Dobbiamo dare atto a LettaLetta che questa volta non ha alcuna intenzione di
restare con il cerino in mano. Il Pd non vuole essere l'unico partito
a difendere un governo indifendibile, come accaduto per quello del
Professore. Quando il “Nipote” parla di “logoramento” si
riferisce proprio a questo, al fatto di avere in maggioranza un
partito che nello stesso momento è anche opposizione per scopi
elettorali. Ci sono cascati con Monti, non vogliono caderci anche
questa volta e con uno di loro al comando. L'Innominabile ha fatto
sapere di essere disposto a mettere sul piatto della governabilità
le sue dimissioni, fatto che riterrebbe di una estrema gravità mentre
a Silvio non parrebbe vero. Italiani, aspettatevi un agosto in
spiaggia con Silvio che viene a rompervi le palle sotto l'ombrellone
attorniato da forzaitaliote in mini tanga. Dal cielo, un aereo da
turismo, spanderà le note di “Forza Italia” e voi sarete
contenti, anche se sapete che non è il festival del vintage ma il
ritorno di un incubo.
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